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Capitolo 38

La fine del libro






Sei mesi dopo





L'orologio picchiettava e Jungkook batté il piede a terra.

La psichiatra davanti a lui era a braccia conserte e aspettava che lui dicesse qualcosa: «Come stai, Jungkook?» chiese la dottoressa Choi, cercando di essere conciliante.

«Bene ... credo» disse lui, agitato.

Quanto detesta stare lì dentro.

Era un luogo accogliente, arredato con toni neutri e con tante piante verdi, le finestre ampie lasciavano intravedere un bel giardino ma l'ambientazione rilassante non riusciva a rilassarlo lo stesso. Incrociò le braccia e si morse l'interno della guancia.

«Sei riuscito a ritrovare Millie?» chiese la dottoressa, facendogli un mezzo sorriso.

Lui annuì «Sì ... il cip ha ricominciato a funzionare ... era dentro un rombino, nelle fogne. Tutta sporca di melma e senza un orecchio ... forse ha lottato con un gatto più grande. Poverina» pensò al suo gatto traumatizzato a vita «Era un gatto da appartamento e non si era mai trovata da sola fuori. Ora non vuole più uscire nemmeno in veranda» spiegò «Però si fa accarezzare lo stesso»

La dottoressa annuì «Ha avuto un bello spavento ma sono sicura che si riprenderà. Ora scommetto che si sentirà molto meglio, sapendo che sei andato a cercarla»

«Non pensavo ... sa, si dice sempre che i cani sono più affettuosi dei gatti, ma non è vero. Quando l'ho trovata è venuta da me e ha miagolato fortissimo quando l'ho presa in braccio. Penso che fosse davvero felice di vedermi ... uh»

Si interruppe e guardò fuori e strinse le labbra «Se fossi morto non l'avrebbe più cercata nessuno» disse, a sé stesso e il pensiero lo intristì molto. Rivide nella sua memoria la povera gatta, una ragazza da migliaia di won cresciuta sempre nella bambagia, con il suo pelo setoso tutto sporco, pieno di pulci, la pancia magra e gli occhi azzurro zaffiro infettati da qualcosa di verde e senza un orecchio. Qualche mese in più e Millie sarebbe morta sicuramente anche lei.

«Perché hai preso quel gatto, Jungkook?» chiese la dottoressa.

«Dopo la morte di mio padre» ricordò lui «La mia nuova casa era così silenziosa e ... a volte sentire i miei pensieri non mi faceva ... non lo so. Scrivere mi aiutava a smettere di sentirmi furioso ma non mi aiutava con la tristezza»

O la depressione.

Alzò gli occhi al cielo e strinse le labbra e si diede dello stupido. Guardò la dottoressa che non aggiunse niente ma lui ci pensò lo stesso «Ok, depressione, va bene. Ammettiamolo»

«Nessuno ti costringe ad ammetterlo» disse in modo conciliante la dottoressa «Il mio lavoro è solo quello di farti vedere più chiaramente i tuoi problemi» spiegò.

Lui sospirò pesantemente. «Va bene, come vuole. Comunque» tornò a Mollie «A volte non mi sentivo bene e ho saputo che i gatti riducono lo stress. Non so se fosse un placebo o qualche altro trucchetto mentale, ma mi ha aiutato davvero. La casa era comunque molto silenziosa ... ma quando tornavo a casa lei veniva alla porta e si strofinava sulle mie gambe e ... non lo so ... Non mi sentivo troppo male tornando a casa a dormire da solo»

«E ora come va?» disse «Riavere Millie ti aiuta a dormire da solo?»

«No. Questa cosa è stupida» disse «Rivoglio Taehyung» disse come un bambino arrabbiato.

DARKER//kookvDove le storie prendono vita. Scoprilo ora