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Avvertenze: contenuti forti. Se non volete leggere, alla fine del capitolo troverete una breve sintesi così potrete andare avanti con la trama nei prossimi capitoli



Capitolo 36

Overdose pt. 2





Taehyung era io ospedale.

Non aveva spiegato al banco del pronto soccorso che cosa gli era successo, ma aveva detto di essere stato aggredito. L'infermiera l'aveva guardato e non aveva detto niente, ma aveva abbassato gli occhi sul suo collo macchiato di viola, gli occhi stanchi e i pantaloni macchiati di sangue che aveva cercato di tenere nascosti legandosi una giacca intorno alla vita.

Quando il dottore lo aveva visitato gli aveva espressamente chiesto: «Devo chiamare la polizia?»

Taehyung aveva scosso la testa. I segni che i suoi vestiti nascondevano parlavano chiaro di quello che era successo, e ora intontito dalle medicine e gli anti dolorifici che aveva ottenuto, si era andato a cambiare in un bagno, aprendo la sua valigia e mettendosi addosso altri vestiti, dopo aver provato a pulirsi un po'. Il dottore comunque aveva fatto la maggior parte del lavoro.

Si sarebbe risparmiato l'umiliazione ma non poteva tornare a casa e non poteva partire in quelle condizioni. Aveva ancora tempo per lasciare l'ospedale e andare in aeroporto.

Sentì delle sirene, e qualcuno precipitarsi all'ingresso del pronto soccorso. Facevano più chiasso, ma non era la prima volta che sentiva le sirene dell'ambulanza da quando era entrato lì. Uscito dal bagno, andò a cercarsi un posto a sedere, per riposarsi, anche se stare seduto gli faceva male ... ma del resto anche stare in piedi o sdraiato, o sveglio.

«Hai sentito?» disse un infermiere, al bancone che sorpassò. «Chi è arrivato adesso? Lo stanno ricoverando ... per un'overdose»

«Eh, quanti ne ho visti» disse una donna mentre scriveva qualcosa al pc, senza interessarsi.

«Ma no, non hai capito. Hanno ricoverato Jeon! Pensano fosse suicidio»

Taehyung si fermò, prima di potersi sedere. Guardò intensamente la sedia, anche se aveva le orecchie aperte.

«Eh? Quello dell'azienda di auto? Il miliardario?!» la donna al pc alzò la testa, ritrovando interesse.

«No, non lui» corresse l'infermiere «il figlio»

Taehyung si appoggiò al muro, sentendosi svenire. Cosa? Di cosa stavano parlando?

«Aspetta ...» disse la donna «Ma non era già successo? Sì, ti ricordi lo scandalo? Non si era uccisa pure la madre?»

«Appunto!» disse l'infermiere, cominciando a parlare più animatamente. Stava ricordando il suicidio della signora Jeon «Non è raro che queste cose si ripetano, in famiglia» spiegò alla fine.

Taehyung cadde a terra, sentendosi svenire. Sentì che qualcuno provava a riprenderlo «Signore? Sta bene? Sta bene, come si sente?» era lo stesso infermiere che si era voltato a guardarlo, quando aveva battuto con un tonfo a terra.

Vide nero, e poi riaprì gli occhi, e gli anti dolorifici non riuscivano a non fargli sentire il cuore che si apriva a metà.

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Aprì gli occhi e la prima sensazione che provò fu delusione.

Era ancora vivo.

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