My lover- bakudeku omegaverse

Capitolo 35

Katsuki pov's

<<KATSUKI DEVI DARTI UNA CAZZO DI MOSSA E VENIRE QUA! >>

La voce metallica di quella vecchia strega di mia madre mi fora un timpano.

<<... STO ARRIVANDO VECCHIA DI MERDA, SMETTI DI URLARE!>>

Ma per quale cazzo di motivo devo essere costretto a fare questa pagliacciata assurda?

Questa vecchia di merda.

<<MUOVITI FIGLIO INGRATO E CHIUDI QUELLA FOGNA! STIAMO ASPETTANDO TUTTI TE!>>

Trattengo a stento un verso di pura frustrazione e le attacco in faccia.

Che urlasse pure al vento, a me i timpani servono ancora.

Accelero il passo verso la stazione dei treni.

Se sono fortunato riuscirò a prenderlo appena in tempo, se no dovrò aspettare mezza cazzo di ora per quello successivo.

Passo la tessera ed entro bella stazione.

Sento gli altoparlanti annunciare l'arrivo del mio treno e faccio uno scatto verso la banchina imprecando.

<<Cazzo...>>

Se non prendo questo quella vecchia strega del cazzo mi evira.

Salto sul vagone all'ultimo minuto, un secondo prima che si chiudessero le porte.

Dopo aver ripreso un attimo di fiato mi guardo velocemente attorno e noto che tutti gli occhi sono puntati su di me.

Metto su la mia espressione più intimidatoria e guardo tutti male.

<<Che cazzo avete da guardare eh?!>>

Immediatamente tutti i ficcanaso distolgono lo sguardo dal sottoscritto e tornano a farsi i cazzi loro.

Bene.

Lascio vagare lo sguardo per la carrozza del treno e mi perdo nei pensieri.

Tutta questa storia è una follia.

Non funzionerà mai, anzi, peggiorerà solo le cose.

Mi passo una mano tra i capelli ed annuso l'aria.

C'è puzza di chiuso.

Odio prendere il treno. Se solo fosse con me potrei sentire il suo odore. Sarebbe molto meglio.

Vorrei che tutto questo non fosse successo.

Ma perché cazzo sto pensando a tutta questa merda ora?

La verità è che ha ragione ad odiarmi.

Penso che anche io odierei un pezzo di merda come me.

Perché sono stato così imbecille?

Ricordi, amicizia, attrazione, sentimenti... tra di noi c'erano tante cose che ora sono andate in fumo per colpa del mio cazzo di senso di inferiorità.

E quello che ha appiccato l'incendio sono proprio io.

Tutto quello che mi rimane del nostro passato insieme non è che un pugno di cenere.

Davanti a me passa una coppia con un passeggino.

Faccio scorrere lo sguardo tra i due, si sorridono e parlano tranquillamente mentre il bambino dorme sulla spalla del padre.

La donna si avvicina ai due e prende il bambino.

Lo culla sorridendo e lo mette nel passeggino con cura ed attenzione.