piani

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harry andò a lezione leggermente zoppicante dopo tutte le ore passate sulla scopa: da quando tre giorni fa il biondo gli aveva proposto di giocare un po' tre giorni fa si erano sfidati a chi fa più punti o vola più veloce ogni singolo pomeriggio libero, certo non si può dire che non si sia divertito, il quiddich gli era proprio mancato e in più aveva stracciato quel biondo presuntuoso di Draco quasi ogni volta. nonostante il lieve male fu costretto a buttarsi per terra per schivare un colpo infertogli dal mago, fortunatamente non lo aveva preso alla sprovvista, se no sarebbe probabilmente morto. dopo questo ripassarono assieme le maledizioni senza perdono provandole su piccoli animali come i ragni o sugli insetti, ma voldemort sembrava perennemente nervoso e teso, harry non ci diede troppo peso troppo occupato ad essere in ansia per il duello che avrebbe dovuto fare a breve con belatrix per esercizio e dio quella donna l'avrebbe massacrato!! quando fu il momento si preparò allo scontro come un condannato a morte va al patibolo. appena il signore oscuro diede il via ce la mise tutta: usò i nuovi incantesimi e i nuovi trucchi insegnatili da voldemort e per qualche secondo si era quasi illuso di potercela fare,poi piano era stato costretto a chiudersi in difesa e alla fine fu puntualmente sconfitto. dopo l'umiliante duello era quasi ora di pranzo e belatrix si congedò, anche harry stava per andarsene, ma c'era qualcosa nei modi di voldemort che non lo lasciava stare tranquillo

-...tom?

-che vuoi?

-va tutto...bene?

-si, si perché?

-ti vedo teso

-ha... ti rendi conto che stai parlando col signore oscuro!? cosa ti da il permesso di dirmi cosa it sembro!? qualsiasi altra persona starebbe tremando dopo questa affermazione!

-ma io non ti temo tom al contrario degli altri e per di più so benissimo che non sei immortale o altro, ho passato gli ultimi anni cercando di ucciderti, quindi mi preoccupo

-dovresti preoccuparti di te stesso..crucio!

harry fu leggermente sorpreso essendo la prima volta che voldemort lo attaccava direttamente con una maledizione senza perdono da quando era li, ma fu comunque pronto a pararla dopo tutto il tempo che ci avevano lavorato.respinto questo attacco il mago sembrò calmarsi almeno in parte e scelse di metterloal corrente

-è colpa di quell'insulso produttore di bacchetta! non si decide a parlare, va a finire che lo ammazzo prima che dica dove si trova la bacchetta di sambuco!!

-ma perché la vuoi?

-per la tua profezia, quando il padrone della morte arriverà voglio essere pronto ad accoglierglielo

-mmm ma se allora facessimo così...

Draco stava andando a chiamare quell'idiota di potter, era da mezzora che lo stavano aspettando per mangiare eppure lui non si degnava di farsi vivo! incazzato aprì la porta dove si allenava, ormai aveva già cercato in camera sua, in cortile e in qualsiasi altra stanza. rimase però stupito quando vide il castano chino su un tavolo a scribacchiare mentre parlava col signore oscuro, fu proprio quest'ultimo ad alzare o sguardo dal foglio per guardarlo

-oh Draco, fammi il piacere di chiamarmi tuo padre e in più sarà meglio che tu e tua madre non vi facciate vedere in casa questo pomeriggio

stupefatto e senza capire nulla il biondo lasciò la stanza per andare a riferire ai suoi genitori chiedendosi che cazzo stesse architettando quell'idiota di potter.

erano circa le tre del pomeriggio quando harry corse in camera sua, ci avevano messo ore a organizzare tutto, ma finalmente era ora di passare all'azione. corse in bagno a farsi un bagno, una volta fatto questo si scelse una semplice maglia grigia col colletto azzurro e un orribile felpa arancione che lasciò aperta sul davanti e un paio di pantaloni color caco, probabilmente narcissa sarebbe svenuta a quegli abbinamenti, fatto questo si mise i suoi vecchi occhiali e si asciugò i capelli senza pettinarli. bene. uscì tranquillo per poi dirigersi ai sotterranei, come previsto li trovò senza alcuna guardia, comunque lancio qualche incantesimo stando attento ad alzare bene la bocca, finalmente arrivò alla cella di olivander. si fermò a simulare una faccia preoccupata per poi aprire la cella con le chiavi

mangiamorte |drarry|Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora