Margherita
"Voglio la stessa cosa che vuoi tu, Margherita." Dice sicuro di sé. Avvampo ancora.
Cosa cazzo mi sta succedendo? Vedo doppio? Ho le allucinazioni?
Sembra che la mia bocca abbia staccato il filtro con il cervello. Adesso parla solo l'istinto.
"E cosa vorrei io, professore?" chiedo, indugiando sull'ultima parola.
"Me lo dica lei Margherita. Anzi, mi dica di più, cosa vuole il suo corpo da me?" dice avvicinandosi maledettamente a me. Mettendo una mano al fianco della mia testa, poggiato alla vetrata. Arretro ma, più veloce, mi incastra alla perfezione.
"Voglio...".
"Cosa sta succedendo qui?" Leonardo spunta dalla porta e guarda Giuseppe in cagnesco.
"Non succede nulla. Stavo salutando la mia dolce amica, Leonardo." Dice Giuseppe, sfidandolo.
Qui è una sfida di sguardi.
"È stata colpa mia. Mi sono messa io a parlare con lui. Io entro." Dico, girandomi per andare via.
Giuseppe mi prende il polso.
"Non ho ancora finito con te, bambina." Dice, facendomi arrossire ulteriormente.
"Tieni, fanne buon uso." Dice, porgendomi un bigliettino da visita.
Non lo ringrazio nemmeno, mi giro, senza salutare, e mi dileguo dall'ammasso di testosterone.
Andando dentro, noto delle tazzine da lavare e così mi appresto a fare qualcosa, ma i miei occhi sono fissi sui suoi, mentre parla con Leonardo di non so cosa.
Dopo un po', Conte va via ed io resto sola con Leonardo.
"Ti ha dato fastidio?" dice Leonardo arrabbiato. Lo guardo corrucciata.
"No Leo, stavamo semplicemente parlando." Rispondo nervosa.
"Non essere nervosa. Mi preoccupo solo per te." Dice, sperando che io gli creda.
"Ah si? Ad esempio quando hai intimato a Conte di starmi lontano? O adesso? Cosa gli hai detto adesso, Leonardo?" dico alzando un po' la voce e mettendo le mani sui fianchi.
"Non sono cose che ti riguardano." Dice dandomi le spalle e andando a servire i clienti.
Nel mentre pulisco e lavo alcune stoviglie e lui torna da me.
"Leonardo, credo che so badare a me stessa okay? Ti chiedo di starne fuori." Subito dopo, servo dei clienti appena entrati, al banco.
Leo passa dietro di me per prendere alcune cose, mi mette una mano sul fianco e si appoggia completamente a me. Mi sta provocando?
Lo fisso, in attesa di una sua risposta alla domanda silenziosa.
"Cosa c'è?" dice, facendo il finto tonto.
"C'è che dovresti smetterla, Leo." Dico guardandolo. Un ghigno malizioso compare sul suo volto.
"Di fare cosa? Ah quasi dimenticavo, pomeriggio siamo chiusi. Quindi pranziamo insieme. Devo parlarti di alcune cose." Dice dispotico, mentre io corruccio la fronte.
"No, ho un impegno." Dico, infastidita dalla sua non-domanda.
"Si, con me. Disdici tutto e stai con me. È importante.".
Sbuffo e continuiamo a lavorare fino a chiusura.
Usciti dal bar, prende le chiavi della sua moto e mi porge il casco. Lo guardo.
"Davvero credi che io salirò su questo diavolo?" dico indicando la moto.
"E dai, non fare la cacasotto. Sali e stringimi a te, potresti volare." Dice ridendo. Mi allaccio il casco sotto il mento e salgo, aggrappandomi al suo busto.
Leonardo è un tipo muscoloso. Ha la schiena muscolosa e ampia. È caldo. È carino, mentre guida la sua moto, sfrecciando per la città affollata.
Si ferma davanti un ristorante e parcheggia. Scendo, slaccio il casco e scruto l'esterno del ristorante
È carino, rustico ed elegante. Ha una facciata bianca e una pianta ornamentale molto carina.
Leonardo mi spinge ad entrare, mettendomi una mano sulla base della schiena, a quel contatto mi viene un brivido.
È carino Leonardo, aveva ragione Melissa, dicendo che è piacente al gentil sesso.
Ci accomodiamo al tavolo e sorridendo, gli chiedo il motivo di quel pranzo.
"Quindi? Mi hai rapita e obbligata a venire qui. Cosa devi dirmi?" chiedo curiosa di sapere.
Sorride e sta zitto. Sorride e basta, guardandomi negli occhi
"Leonardo, parlo con te." Dico spazientita.
"Parlami di te." Dice d'un tratto.
Cosa? Di me? Cosa vuoi che ti dica Leonardo?
"Cosa vuoi sapere di me?" dico ridendo.
"Tutto quello che c'è da sapere." Dice, pronto ad ascoltarmi con i gomiti sul tavolo. Nel mentre un cameriere si avvicina e prende le nostre ordinazioni.
"Quindi?" dice Leonardo.
"Quindi nulla, sono siciliana e vivo qui da quando avevo diciotto anni. Ora ne ho ventidue e lavoro per un capo troppo sicuro di sé." Dico prendendolo in giro. Lui ride e mi guarda negli occhi.
"Margherita non sono troppo sicuro di me." Dice difendendosi.
"Mi pare di si, anzi ho dimenticato un particolare: questo mio capo è anche impiccione." Dico sorridendo. Il suo sorriso svanisce e prendendomi una mano, mi parla.
"Voglio solo che non ti succeda nulla di brutto Margherita. Ci tengo a te." Dice sorridendo. Aggrotto le sopracciglia in cerca di una spiegazione.
"Mi fa piacere ma ci conosciamo da poco tempo. Resta il fatto che la mia vita la gestisco da sola. Capisci?" dico decisa.
"Si lo so. Ma voglio proteggerti, posso?" dice baciandomi la mano. Quella mano sulla sua mi fa pensare. Non è un comportamento da "fratellino maggiore".
"Leonardo dimmi la verità, cosa vuoi da me?" dico, curiosa di sapere la risposta.
"Vuoi che sia sincero?" dice.
"Certo è ovvio.".
"Mi piaci da morire. Per questo ti ho rapita oggi." Lo guardo sbalordita.
Cosa?***
Angolo autrice
Ehi anime prave, quindi? Cosa pensate di questo Giuseppe così misterioso e dispotico? E di questo Leonardo che si dichiara? Vi aspetto come sempre sotto, a commentare. Alla prossima, Mariachiara ❤
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Sick Love - Un amore malato [COMPLETA]
Fanfiction🔴 ATTENZIONE! CONTIENE SCENE ESPLICITE E FORTI. LETTURA CONSIGLIATA AD UN PUBBLICO ADULTO. Un amore sulle soglie della follia. Giuseppe, professore universitario che ogni mattina, passa al solito bar. Una mattina però, si accorge di un piccolo camb...