Angolo autrice anticipato
Allora ragazze, molte mi hanno fatto notare che nella mia comunicazione, stamattina ho fatto capire che il precedente, fosse l'ultimo capitolo.
Scusatemi se mi sono espressa male, voglio farvi notare che non è assolutamente l'ultimo e che la storia è ancora abbastanza lunga 😂
Scritto ciò, oltre che a ringraziarvi per i voti, letture e bellissimi commenti divertenti che mi lasciate (Vi amo troppo), posto questo capitolo per farmi perdonare.
Davvero pensavate vi avrei lasciate senza un Conte sexy? Vi sbagliate 😏 buona lettura bimbe ❤🔞***
Giuseppe
Mentre continuo a mordere il suo collo lei ansima. Lo sento, come con un soffio di fiato, la sua voce esce dalle labbra socchiuse. Lo sento come si lamenta.
Sento la sua carne soda e bianca, lo vedo come il suo corpo risponde ai brividi, lo sento.
Con un gesto rapido la prendo dai fianchi e la metto a cavalcioni su di me. Si muove. Sembra abbia fretta, anche io ho fretta. Fretta di possederla, di darle piacere e di dare piacere al mio corpo invecchiato dagli anni, ma pur sempre piacente.
Le sfilo la maglia e noto il reggiseno nero di pizzo.
“Quanto sei bella Margherita.” Dico in un sussurro contro il solco tra i suoi seni. Mi prende dalla testa e mi tira i capelli. Mi fa impazzire ancora di più. La voglio non ce la faccio più.
La prendo di peso tra le mie braccia, mi avvicino al tavolo e la lascio li.
Mi sposto indietro e la osservo.
Ha gli occhi lucidi di desiderio. Ha i brividi, è smaliziata nella posizione in cui si trova, seduta sul tavolo, poggiata indietro sui gomiti e con le gambe divaricate poggiate sul tavolo.
Mi sta invitando. Con un gesto repentino le tolgo i jeans e resta con gli slip. Un perizoma nero di pizzo, come il reggiseno.
Tolgo gli slip e inizio a baciarla in maniera violenta, rude. Mi morde il labbro e la faccio stendere sul tavolo. La tiro verso di me dalle gambe. Apro la patta dei pantaloni e inserisco un dito nella sua intimità. Geme ed inarca la testa all'indietro.
“Sei così pronta per me, Margherita.” Dico con voce roca.
Entro in lei lentamente, fino in fondo. Questo contatto lo stavamo desiderando entrambi da tempo.
Le afferro il collo e mi muovo sempre più velocemente. I nostri corpi uniti sono come un fuoco, la sento tremare e mi avvicino a lei baciandola.
La prendo per i fianchi, facendola alzare e girare. Con la mano destra la tengo per i capelli abbassandola al tavolo, lei ha le braccia all'estremità del tavolo e si tiene. Le divarico le gambe ed entro in lei velocemente.
“Giuseppe…” dice con un soffio di fiato.
“Grida per me. Grida Margherita.” Lei fa come le dico, gridando dal piacere che le provoco.
Sto quasi arrivando al culmine fino a quando non esco subito da lei e la faccio girare nuovamente, divorando le labbra ormai rosse dai miei baci.
“Giuseppe…” dice con la voce rotta dal desiderio.
Le afferro il viso costringendola a guardarmi.
“Guardami Margherita. Voglio che vieni per me.” Dico continuando a spingere più forte dentro di lei.
Fino a quando, come un tornado, il suo corpo inizia a tremare a sentire le mie parole, afferrandomi la schiena e iniziando a graffiarmi.
Viene prima lei, tremando e urlando il mio nome.
La seguo subito dopo, tirandomi indietro e finendo sul suo ventre pieno e bianco.
Rimaniamo abbracciati sul tavolo, stretti, fino a quando i nostri respiri non si fanno più regolari.
“Ma cosa mi hai fatto, bambina?” dico guardandola, con il viso tra i seni. Alza la testa e mi fissa. Sorride, felice e appagata.
“Ti ho stregato.” Dice ridendo.
Mi alzo, dandole la mano per aiutarla. Scende dal tavolo e corre al bagno. Mi sistemo, mi siedo sul divano e attendo.
Dopo un paio di minuti, spunta in stanza. È ancora nuda e inizia a vestirsi.
“Fermati!” le dico alzandomi, mentre infila gli slip.
“Vestiti lentamente.” Dico guardandola e sedendomi sulla sedia posta di fronte a lei.
Si veste lentamente, come le ho detto ed infila i jeans.
“Guardami Margherita. Vestiti e guardami. Non distogliere mai lo sguardo dal mio.” Le dico, lei mi guarda con le sopracciglia aggrottate, stranita. Ma fa come le dico.
I suoi movimenti mi ammaliano, è seducente e non lo sa. Non sa quanto è bella. Non sa che effetto mi fa vederla così.
Finisce di vestirsi mettendo la maglia. Mi guarda sorridendo maliziosa.
“Sei soddisfatto adesso?” dice ridendo e sculettando mentre si gira a prendere un bicchiere di acqua.
Ho ancora voglia di lei. Ne avrei per tutta una vita, non mi stanco mai.
“Margherita, accetti un invito a cena?” dico velocemente, per non mettermi in imbarazzo da solo.
“Dove vuoi portarmi?” dice felice.
“Non lo so.” Dico pensando ad un qualche ristorante.
“Accetto.” Dice sorridendo. La prendo per i polsi e la faccio sedere sulle mie gambe. Le accarezzo le cosce andando sempre più su, fino ad arrivare al sedere.
Le bacio il collo e sento il suo respiro affannato di nuovo. Sorrido e la guardo.
“Mi piace come reagisci al mio contatto Margherita, lo sai? Ti rende vulnerabile a me.” Dico, continuando a mordere il suo collo e stringendo il suo sedere pieno.
Geme e si agita sulle mie gambe.
“Devo andare Margherita.” Le dico facendola alzare dalle mie gambe. Si alza riluttante e mi alzo anche io. Prendo la mia giacca e vado verso di lei.
La saluto con un bacio sulle labbra, delicato. Sorride e mi accompagna verso la porta.
Dopo aver aperto la mia macchina, mi fiondo dentro e sto dei minuti buoni fermo, a pensare.
Ma cosa ho fatto? Non amo più Giulia è palese ma non ci voleva Margherita per capirlo. Ma non posso lasciare Giulia così di punto in bianco, senza spiegazioni dopo tre anni.
Mi mancherebbe Giulia. Ho fatto uno sbaglio. Ho sbagliato. Mi sono sentito bene con Margherita e questo non mi piace per nulla. È piccola, una ragazzina. Non posso. Non posso più vederla.
Metto in moto e mi dirigo a casa.
Per le strade della città c'è molto traffico, nel mentre Giulia mi chiama.
“Dimmi Giulia” dico distratto.
La sua voce rimbomba all’interno dell’abitacolo.
“Dove sei?” chiede. Mento.
“Ho fatto tardi oggi, sto andando a casa.” Dico scocciato.
“Usciamo stasera?”.
Forse è meglio uscire per dimenticare il mio errore.
“Va bene Giulia, ti porto a cena okay?”
“Va bene amore ci sentiamo dopo.”
Amore. Vorrei mi chiamasse lei così. Dio, sono in un guaio da cui non vorrei mai uscire. Questo guaio si chiama Margherita.
STAI LEGGENDO
Sick Love - Un amore malato [COMPLETA]
Fanfiction🔴 ATTENZIONE! CONTIENE SCENE ESPLICITE E FORTI. LETTURA CONSIGLIATA AD UN PUBBLICO ADULTO. Un amore sulle soglie della follia. Giuseppe, professore universitario che ogni mattina, passa al solito bar. Una mattina però, si accorge di un piccolo camb...