Margherita
Giuseppe sembra fuori di testa. Mi mette a letto e nel mentre non stacca le sue labbra dalle mie. Lo bacio delicatamente e poi il nostro scambio di saliva diviene appassionato. Violento, selvaggio. Ho fame della sua carne, mi fa perdere la testa e nemmeno mi riconosco.
Giuseppe ma cosa mi fai?
Mi toglie l'intimo e resta a guardarmi dall'alto. È ai miei piedi, in piedi, mentre io sono a letto e lo guardo. Ha gli occhi che sembrano due pozze.
Quanto mi piace.
Ancora vestito si mette su di me e muove il bacino facendomi sentire la sua voglia, mentre mi bacia e mi morde il collo, il petto, gioca con i miei seni facendomi perdere la testa.
“Quanto mi fai morire Margherita.” Dice con voce roca e spezzata dal piacere.
Io emetto gemiti incontrollati, è come se con lui scoprissi un altro mondo. Mondo che mai ho potuto toccare o sfiorare.
Con gli altri miei ex non è mai stato così. Lui mi fa sentire diversa, selvaggia. Tira fuori la seducente che è in me. Tira fuori la femmina che è in me e ci riesce sempre.
Si mette cavalcioni su di me mentre lo guardo nuda e si lecca le labbra. I suoi occhi mi parlano, vogliono piacere.
Inizio a sbottonare la sua camicia, non riesco più ad aspettare. Sbottono la camicia e la tolgo gettandola per terra. È rimasta la cravatta e la tolgo, ma lui la afferra e mi fa segno di no con la testa, in un mezzo sorriso mozzafiato.
“No tesoro, questa mi servirà.” Dice sorridendo malizioso.
Allora sorrido e anche se non capisco cosa abbia in mente, sbottono i pantaloni. Si alza e li sfila insieme ai boxer, restando completamente nudo di fronte ai miei occhi.
“Adesso chiudi gli occhi e fidati di me.” Dice salendo a letto al mio fianco. Mette la cravatta sui miei occhi e la allaccia con un nodo dietro la testa, lo lascio fare ma, non so fino a quanto resisto. Ormai anche solo ogni suo tocco mi fa ansimare.
È buio adesso. Sento soltanto il suo respiro mischiato al mio. Sento il peso mentre il materasso si abbassa e capisco sia sopra di me a cavalcioni, senza toccarmi.
Mi bacia delicatamente e poi scende piano piano lasciandomi scie di baci. Scende sul collo, in mezzo ai seni, prendendone uno tra le labbra e iniziando a succhiarlo.
Sono in estasi e muoio dalla voglia di toccarlo, cerco i suoi capelli e inarco la schiena, tirando i capelli verso il mio petto.Mi afferra i polsi e li blocca sopra la mia testa.
“Margherita devi stare ferma. Oppure preferisci ti leghi le mani?” dice con voce roca e dannatamente sensuale.Muoio a sentire anche solo la sua voce.
Sto ferma e lui continua a torturarmi, baciando il ventre, scendendo giù fino alla mia intimità che evita di sua volontà. Si sposta sulle cosce e divarica le mie gambe.Un dito sfiora la mia intimità e io gemo, inarcando la schiena e divaricando le gambe. Lo invito tra le mie cosce ma lui ride malizioso, sfiorando le mie caviglie e arrivando all'interno delle mie cosce.
“Margherita sei la mia tortura.” Sussurra al mio orecchio, mentre io inarco il mio corpo cercando di avere un contatto col suo, negato.
Stringo le lenzuola sopra la mia testa e gemo, non ce la faccio più.“Giuseppe dammi piacere non ce la faccio più.” Dico ansimando, mentre lui pare accontentarmi.
Sento la sua erezione premere sulla mia coscia, mentre è steso su di me tenendosi con un gomito sul materasso.“Adesso ti tolgo la benda. Ma vorrei tu capissi prima come mi sono sentito a non vederti e non sentirti per dieci giorni.” Dice, poi non sento più nulla se non il mio respiro affannato.
Sento lui che si alza e non lo sento più. Lo cerco con le mani ma non lo trovo.
Sento il mio respiro soltanto e non sento più lui.“Ti senti persa Margherita?” dice d'un fiato.
“Si, dove sei vieni qui.” Dico in preda al piacere, sentendo la mia intimità ardere, ascoltando solo la sua voce.
“È così che mi sentivo. Mi sentivo perso senza di te. È stasera mi sono anche incazzato. Adesso dovrei punirti ma non ce la faccio più ad aspettare.” Dice, mettendosi su di me, tra le mie cosce.
Mi toglie la benda e finalmente lo vedo, sorride a mezza bocca.“Non lasciarmi più senza di te.” Dico gemendo.
D'un colpo entra in me, delicato ma possente, vigoroso.Inizia a muoversi e mi tira la carne della coscia stringendola tra le dita. Mi bacia e mi succhia la pelle del collo, mentre io gemo di piacere come se mai ne avessi provato.
“Margherita guardami negli occhi.” Dice ansimando, spingendo più velocemente.
Sento che piano piano mi avvicino all'esplosione, non ce la faccio quasi più.Velocizza le spinte, spingendo forte e violentemente mentre mi tiene il viso verso di lui, tenendo la mascella con una mano.
“Margherita. A me gli occhi.” Apro gli occhi e lo guardo. È in quel momento che esplodo di piacere.
Un piacere forte, cercato e voluto. Dopo giorni di silenzio, di astinenza dal suo corpo, dalle sue mani, dal suo tocco, dagli occhi.
Ansimiamo con tutta la forza e la voce che ci resta. Dopo pochi attimi è lui a finire. Dopo poche spinte, raggiunge anche lui il piacere, urlando.“Ti amo.” Urla. A quelle parole resto sbalordita, ma non mi rendo conto al cento per cento. Siamo ancora in preda al piacere.
Lui si accascia sul mio corpo, baciandomi il collo.Rotola poi sul fianco, lasciandomi lo spazio di riprendermi. Guarda il soffitto e io guardo lui.
Sorrido di felicità mentre vedo la sua guancia bagnarsi di una lacrima.“Ehi Giuseppe.” Dico con delicatezza. Lui mi guarda negli occhi ed io asciugo quella lacrima sfuggita.
“Margherita, mi fai provare delle cose che non ho mai provato in vita mia. Ti amo e non smetterò di dirlo. Non voglio perderti più. È successo tutto all'improvviso e non so cosa sia successo. So solo che ti amo e che ho paura che tu mi lasci senza di te. Ancora.” Dice con la voce rotta dall'emozione, mentre mi accoccolo al suo petto, sorridendo.
“Non ti lascerò più Giuseppe. Ti do il cuore in mano, cerca solo di proteggerlo e non fargli male. È già pieno di lividi, non calpestarlo anche tu, te ne prego. E si, ti amo anch’io. Mi sei mancato come l’ossigeno.” Dico trattenendo a stento le lacrime che scorrono sul mio viso che lui, prontamente, asciuga.
“Vuoi essere la mia compagnia Margherita? La mia compagna in tutto. Vieni qui ad abitare ti prego. Voglio passare più tempo possibile con te.” Dice sorridendo e costringendomi a guardarlo.
Gli sorrido e annuisco.
“Va bene Giuseppe.” Lui mi bacia i capelli e mi stringe forte. Dopo un paio di minuti ad ascoltare i nostri respiri misti ai battiti del cuore, ci facciamo cullare da un sonno profondo e felice.
***
Angolo autrice
Allora ragazzine, i due adesso fanno sul serio! E finalmente direi. Ci hanno messo del tempo ma ne è valsa la pena!
Fatemi sapere se vi è piaciuto e fatemi sapere ovviamente i vostri pensieri sui due piccioncini.
Vostra, Mariachiara ❤
STAI LEGGENDO
Sick Love - Un amore malato [COMPLETA]
Fanfiction🔴 ATTENZIONE! CONTIENE SCENE ESPLICITE E FORTI. LETTURA CONSIGLIATA AD UN PUBBLICO ADULTO. Un amore sulle soglie della follia. Giuseppe, professore universitario che ogni mattina, passa al solito bar. Una mattina però, si accorge di un piccolo camb...