La Fata del Cheddar ha fatto la sua magia

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Samantha si portò alla bocca la quarta patatina. Era una di quelle al formaggio che odoravano di piedi e che le piacevano un sacco. La sgranocchiò con soddisfazione.
Ne prese un'altra, facendo rotolare quel piccolo globo dorato fra l'indice e il pollice.
Si girò verso la finestra della roulotte e lo mise in controluce: i raggi del sole illuminarono l'interno giallo della patatina, infiltrandosi nei suoi croccanti capillari di mais soffiato. Sembrava proprio di reggere tra le dita una minuscola stella raggiante di formaggio.
Se la cacciò in bocca.

Sui polpastrelli le era rimasta una patina di quella polverina gustosa. Pareva quasi avesse toccato le sottili ali di una farfalla o stritolato il corpicino fragile di una fata.
La Fata del Cheddar in Polvere, pensò allegra la ragazza, passandosi la lingua sulle dita impolverate.

"Comunque io un'altra serata così non la reggo" esordì in quel momento Felix, le guance tanto piene di palline formaggiose da ricordare uno scontroso criceto.

"Nemmeno io" mormorò ad occhi bassi Alexander, che, schiacciato in un angolo del divanetto di fronte, non aveva allungato nemmeno una volta la mano verso il sacchetto di patatine.
Non sapeva cosa si stava perdendo, rifletté fra sé Samantha, lanciandosene piano in bocca un'altra. Doveva fare attenzione: non voleva certo che uno di quei globi di mais le si incastrasse per sbaglio nella gola soffocandola! Le era già successo qualche volta e non era un'esperienza che desiderava ripetere.

Esme, accanto a lei, annuì, stropicciandosi gli occhi incrostati di sonno.
Erano già le tre del pomeriggio, ma loro si erano svegliati solo da una decina di minuti. Il sole estivo filtrava caldo fra le tende e illuminava i loro volti stanchi.
Del resto, erano andati a dormire molto tardi quella notte. Il luna park aveva infatti chiuso circa all'una e loro avevano speso un'ora a chiudere le giostre e raccogliere le cartacce abbandonate a terra. Inoltre, come se non fosse abbastanza, si erano sorbiti una bella ramanzina. Samantha, in ogni caso, continuava a non capacitarsi di cosa avesse fatto di tanto sbagliato.
Per fortuna Sen non si era vista in giro e, almeno per ora, la ragazza non doveva essere sgridata anche da lei.

"Io in realtà mi sono divertita" ammise alla fine, osservandosi le mani. Notò con dispiacere che lo smalto le si era scrostato e ora si vedeva l'unghia rosea riemergere da sotto quella lacca marrone che a lungo l'aveva soffocata.

"Ma se se la sono presa soprattutto con te!" ribadì Felix. La Fata del Cheddar in Polvere aveva colpito anche sulle sue guance.
"Oh, ma non me lo meritavo di certo, quindi nemmeno mi importa!". Era vero, ovviamente, lei non aveva nulla da rimproverarsi, se mai la colpa era tutta di Sen. Era lei a non averle dato informazioni precise!

"Non te lo meritavi?". Felix la guardò storcendo la bocca. "Chissà quanti soldi hai fatto perdere con la tua geniale idea".
Samantha fu sul punto di ribattere, ma poi scrollò le spalle e si infilò in bocca un'altra patatina. Fare ragionare certa gente era proprio impossibile.

Rimasero in silenzio.
Attraverso la finestrella aperta, insieme ai raggi del sole entravano anche rumori tenui di panni sbattuti e di chiacchiere assonnate. Samantha si accomodò meglio sul divanetto ricoperto dall'imbottitura più dura su cui lei avesse mai appoggiato il proprio fondoschiena. Dormire lì sopra, la notte prima, era stata una bella impresa.
Felix si rovesciò le ultime briciole rimaste nel sacchetto di patatine nel palmo della mano e poi in bocca, mentre Esme, alzatasi dal tavolo, si stava muovendo per la roulotte, osservando con perizia ogni superficie e aprendo ogni cassetto.
Chissà cosa stava cercando, si domandò Samantha, incrociando le gambe e passandosi pensierosa una mano sullo stinco. I peli sottili che iniziavano a ricrescere erano ruvidi sotto le dita. 

Pazienza, si disse incurante, Esme non sembrava una che dava importanza a certe questioni estetiche e per quanto riguardava Felix e Alexander... Be', non credeva fossero particolarmente interessati alle gambe femminili.
E, del resto, lei aveva una questione molto più urgente da sottoporre.

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