E così ho digitato l'ultima parola dell'ultimo capitolo e siamo giunti alla fine della storia. O per lo meno della prima parte.
La storia è di per sé auto-conclusiva, quindi se non volete più averci niente a che fare e desiderate dimenticarvene totalmente va bene, non vi sarete persi nulla di fondamentale. Tuttavia - per quel che può valere - io ritengo che ci siano ancora diverse linee narrative aperte, certi dettagli tralasciati e ancora molto potenziale nei personaggi. Ho già un po' di idee per un seguito e - perché no? - anche per una terza parte. Quindi sì, in tutta probabilità si tratterà dell'ennesima trilogia che parte relativamente bene, inizia a barcollare nella seconda parte e finisce in uno sfacelo narrativo nel terzo volume. Volume a cui si è arrivati soltanto perché l'autore o autrice è così ossessionato dalla propria creazione che piuttosto che salutare i propri personaggi continuerebbe a scrivere volumi su volumi solo per evitarsi l'irrevocabilità della parola "fine". Questo è.
Per queste ragioni, se avete storto il naso ritenendo certi particolari poco approfonditi o altri troppo affrettati, non temete: per la maggior parte dei casi è stata una scelta voluta, negli altri probabilmente solo disattenzione.
Nelle prossime settimane mi concentrerò sulla revisione (che - ahimè - in certe parti è proprio necessaria) dopodiché penserò seriamente a delineare la struttura del secondo (anche se prevedo già come comincerò a scriverlo senza avere la benché minima idea di quello che starò facendo) e, se l'Universo vuole e tutto va come spero (cosa niente affatto scontata), inizierò a scriverlo e pubblicarlo. Probabilmente, se questo dovesse succedere, le pubblicazioni non saranno più così frequenti. Purtroppo, infatti, questa lunga estate di pacchia è giunta al termine e mi è toccato fare il mio ingresso nel magico e crudele mondo universitario che già temo entrerà nel mio tempo libero e ne farà scempio.
(Uffa)A questo punto potrei fare qualche introspettiva e filosofica riflessione sul processo creativo che mi ha condotto a questo punto, o esibirmi in una lunga e inutile digressione sul potere della scrittura, oppure potrei dare una serie di curiosità sulla storia tutte rigorosamente inventate al momento in un ultimo atto di masturbazione intellettuale oppure ancora profondermi in miliardi di sviolinate per coloro che mi hanno supportato, tuttavia penso che mi limiterò a questa comunicazione di servizio. Farò una revisione, forse una seconda parte e ancora più forse una terza. Questo è quanto.
Spero che siate arrivati qui con un pizzico di nostalgica felicità per una storia apprezzata e non con l'amaro in bocca per un finale insoddisfacente. Anche se il mio orgoglio e la parte emotiva mi implorano di non scriverlo, l'umiltà della ragione mi porta a formulare la solita irritante, inflazionatissima frase: se avete consigli e critiche fatemeli.
Tutta la gratitudine di cui il mio rachitico cuore è capace è rivolta a chi è arrivato fin qui.
Grazie di tutto cuore,
SiriKeats alias lo stupido nickname che mi sono data in tre secondi e non ho voglia di cambiare.
STAI LEGGENDO
Didelfimorfi
AvventuraQuattro ragazzi si svegliano in posti che, di certo, non sono quelli in cui si erano addormentati. Le cose che succedono dopo sono per lo più eventi aleatori e senza alcun fine apparente, così come, del resto, le nostre insulse vite. Tutti i diritti...