Quando io e Cedric scendemmo al piano di sotto e entrammo in salotto scoprimmo che era Asher a essere tornato, il quale non era solo e non sapevo se essere incazzata o stupita per ciò: odiavo come trattava la metà delle ragazze con cui usciva, sebbene dovessi ammettere che quando si mettevano con lui erano consapevoli del suo carattere, quindi se la cercavano... se volevano qualcosa di serio, non dovevano mettersi con lui!
Ultimamente però, con esattezza dal mio ritorno dall'ospedale, non avevo più sentito parlare di ragazze con cui si frequentava, elemento che avevo aggiunto alla lista delle cose che erano cambiate dopo l'incidente.
Mi sorprese ancora di più la non corrispondenza di quella ragazza al suo prototipo: non una barbie trucco e silicone, ma magra e proporzionata, quindi senza un quarta di reggiseno e una taglia 38 di vita come solitamente erano le ragazze con cui usciva.
Era poco più bassa di me, con lunghi capelli scuri, occhi azzurri oceano e un sorriso innocente sulle labbra prive di rossetto.
Sembrava simpatica... più il tipo di ragazza che avrei immaginato con Cedric che con Asher, ma ero felice che finalemente stesse crescendo anche lui e si volesse mettere la testa a posto, anche se non potei nascondere un po' di gelosia fraterna.
<<Ragazzi lei è Aline>> la presentò quando si accorse di noi, io le sorrisi e mi presentai a mia volta.
Avevo imparato a fingere simpatia verso tutte le ragazze di mio fratello, nonostante ogni volta ne conoscevo una nuova ero invasa da una rabbia cieca.
La cosa che apprezzai sin da subito di Aline fu la discrezione che la portò a evitare domande sul perchè camminassi a una velocità paragonabile a quella di una tartaruga e avessi bisogno di appoggiarmi a Cedric come una vecchietta.
La ragazza rivolse un cenno anche a Cedric che ricambiò evitando le presentazioni, dunque immaginai che si conoscessero.
<<Non so se la ricordi>> intervenne Cedric <<veniva con noi alle medie>>
Annuì ricordandomi vagamente alcuni accenni fatti da Asher nell'arco degli anni a una ragazza che poteva essere benissimo lei.
<<Io stavo giusto per andarmene>> dissi dopo qualche attimo di imbarazzo e notai lo sguardo di mio fratello posarsi su di me per studiarmi.
<<Dove stai andando?>> chiese interrogativo.
<<Mamma mi aspetta, devo andare a fare dei controlli>> dissi voltandomi verso la porta.
<<Ti aiuto a scendere>> sospirò alzandosi e io scossi la testa.
<<Non c'è bisogno>>
<<Come vorresti fare le scale con le stampelle?>>
<<Sopravvivrò>> sospirai.
<<Certo così cadi?>> chiese prendendomi la mano.
<<Cammino meglio di te>> protestai.
Mi guardò con un sopracciglio alzato come a dirmi ''Chi dovrebbe usare le stampelle tra i due?''
Alla fine fu Cedric che mi sollevò da terra mettendo fine alla nosta patetica lite tra fratelli e mi aiutò a scendere le scale guadagnadosi un'occhiataccia di mio fratello.
Quando arrivai davanti la porta di casa, costatai che ancora di mia madre non c'era l'ombra e quando guardai l'orologio notai che avevo venti minuti di anticipo, quindi potevo scegliere tra salire nuovamente sopra o aspettare.
Siccome non avevo nessuna voglia di sorbirmi la nuova ragazza di mio fratello, per quanto potesse essere simpatica, salutai Cedric e andai nel palazzo di fronte casa mia, alias la sede dalla casa di moda aperta in concomitanza da mia madre e la madre di Cedric, Lexa.
STAI LEGGENDO
Any Step A Lie
RomanceSe c'è una cosa che Eloise ha capito è che niente è eterno. I sentimenti tanto quanto le cose. Dopo quel fatidico giorno, che doveva essere perfetto, tutto nella sua vita crolla, pezzo dopo pezzo fin quando si rende conto che ogni cosa la circondava...