Alla fine scelsi di spegnere il cervello, mi costrinsi a portare tutta la mia concentrazione sui vestiti e nel piegarli in modo corretto, senza che facessero nessuna piega, mi concentrai affinchè ogni cosa nella valigia fosse divisa per colore e tipologia, mi concentrai talmente tanto che quando la sigillai mi ritrovai a costatare che era più ordinata di quanto lo fosse mai stato il mio armadio.
Smisi di muovermi come un robot solo quando sentii due tocchi sulla porta, e anche se contro volontà non avendo voglia di vedere nessuno, dovetti dire quella parola che li autorizzava a entrare.
<<Avanti>>
<<<Posso entrare?>> domandò Ilenya spuntando da dietro la porta.
<<è casa tua>> costatai ad alta voce.
Evitò di rispondermi e si limitò a sedersi sul mio letto porgendomi uno zainetto vintage bianco, un modello da donna.
<<Ho portato già uno zaino e se metto altra roba in valigia non riuscirò mai a chiuderla>> affermai, ma lei me lo diede comunque.
<<Non è per il viaggio... era di tua madre, lei sapeva che poteva succedere, allora in questo zainetto ci metteva tutti gli oggetti che desiderava darti e corredò ognuno di essi con una lettera, non so cosa contenga... ho sempre pensato che spettasse unicamente a te aprirlo.>>
Lo afferrai e mi sedetti accanto a lei continuandolo a fissare sorpresa e stupita, talmente tanto che parlare mi veniva impossibile, dunque continuò lei il suo discorso.
<<Voglio che tu sappia che sei e sarai sempre la mia piccola Eloise e anche se non sono tua madre, ti amerò sempre come tale; ti amo come amo Asher e Ashley perchè ti ho cresciuta come loro... ti capisco se sei arrabbiata e per ora non mi vuoi vedere, ne avresti tutto il diritto, ma voglio che tu sappia che io ci sarò sempre per te, piccola mia.>>
Io scossi la testa:<<Ma io non sono arrabbiata. Come potrei essere arrabbiata con te, quando mi hai accettato a casa tua come tua figlia e hai fatto tutto il possibile per proteggermi? Per diciotto anni mi hai trattato come tua figlia correndo anche dei pericoli... sono solo sconvolta, e confusa, molto.>>
Forzò un sorriso e mi strinse in un abbraccio, era inutile, nonostante tutto il suo abbraccio per me rimaneva quello di una madre.
<<Vieni a mangiare, la cena è pronta>>
<<Non ho fame>> risposi sincera, anche se omisi che non avevo nemmeno voglia di vedere esseri viventi... tanto meno quelli presenti al piano di sotto.
<<I gemelli sono in camera loro se ti può far sentire meglio. Se vuoi posso dire a papà...>>
<<Posso farti una domanda?>> la interruppi.
<<Certo>>
<<Prima mi avete detto una cosa su Asher...>>
<<Che è innamorato di te?>> completò al mio posto e io annuii, era assurdo sentire quelle parole tanto quanto il fatto che non mi sembravano sbagliate come doveva essere.
<<Dovresti parlarne con lui>>
Annuii:<<Facile a dirsi>>
<<è comunque lo stesso Asher con cui parlavi di tutto fino a pochi giorni fa, ti conosce e sa quanto deve essere difficile per te questo momento... non si aspetta che tu ricambi qualsiasi cosa lui provi per te>>
Abbassai lo sguardo sul pavimento.
<<Dai, vieni. Mi mancherà non averti più a cena>> insistette poi e anche se non credevo che avrei potuto ingurgitare qualcosa, decisi comunque di uscire dalla mia camera.
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Any Step A Lie
RomanceSe c'è una cosa che Eloise ha capito è che niente è eterno. I sentimenti tanto quanto le cose. Dopo quel fatidico giorno, che doveva essere perfetto, tutto nella sua vita crolla, pezzo dopo pezzo fin quando si rende conto che ogni cosa la circondava...