Capitolo 18:Asher

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Dedico questo capitolo alla donna più importante della mia vita, in questo giorno speciale.

Buon compleanno mamma.

Avevo immaginato centinaia di volte, forse migliaia, quel momento nella mia mente e mi ero sempre chiesto come avrei reagito; avevo immaginato tanti modi: con un sorriso incoraggiante dicendo che ero felice per loro, oppure avrei potuto fare il fratello protettivo... ma la realtà era che io non l'avevo mai accettato e mai avrei potuto farlo.

Ero certo che prima o poi Eloise avesse iniziato a frequentare qualche altro ragazzo, ma la verità era che l'avevo sempre considerato qualcosa di ancora lontano; non mi ero mai reso conto di quanto fossi effettivamente geloso di lei.

Poi la vidi, con Cedric, baciarsi... erano la perfezione, la ragazza dai capelli biondi e il ragazzo dai capelli biondo castano, con i volti per più di metà coperti dai capelli svolazzanti di Eloise. 

Illuminati dalla luce del sole che entrava dalla finestra, ma al contempo emettevano luce propria.

La loro immagine era perfetta per la copertina di un libro o per un quadretto, erano perfetti... l'imperfezione non riusciva a sopportare la vista della perfezione, perchè era troppo, e io lo testai sulla mia stessa pelle.

Persi ogni capacità razionale e in pochi secondi ero su di lui... lui l'amava quasi quanto me, e lei si sentiva protetta tra le sue braccia, era felice di baciarlo.

Immaginai addirittura le domande che si sarebbe posta, se non l'aveva ancora fatto, La conoscevo e sicuramente si sarebbe domandata se ne fosse innamorata o meno... forse non lo era ancora, non quanto Cedric amava lei, ma sicuramente se ne stava innamorando di più ogni giorno che passava.

Un minuto potevava stavolgere la vita a chiunque... bambino o adulto che sia, ma a diciotto anni ogni minuto equivaleva a un anno intero.

Ringraziai mentalmente Ashley, che come sempre, anche quella volta era apparsa dal nulla proprio quando avevo più bisogno di lei.

<<Ash...>>tentò di parlarmi lungo le scale.

<<VATTENE>> urlai feroce.

<<Per...>>

<<Ti ho detto di andartene>>accompagnai le mie parole con un pugno sul tavolo, che risultò talmente forte da farlo vibrare e due bicchieri posati sul bordo caddero a terra, frammentandosi in mille pezzi.

Lui sobbalzò per lo spavento.

<<Asher ti prego>> mi supplicò.

<<Mi hai tradito>> dissi ferito <<tu lo sapevi che ne sono innamorato... ne sono innamorato dalla prima volta che ha messo piede in questa fottuta casa, nonostante non sapevo cosa significasse innamorarsi! E tu lo sai... lo hai sempre saputo!>>

<<Non ho scelto di innamorarmi di lei...>>abbassò lo sguardo mentre parlava <<e tu sai cosa significhi>>

<<Certo che lo so!>> urlai fuori di me <<Cazzo, e lo avrei anche capito se me lo avessi detto, avrei imparato ad accettare la cosa... con il tempo. Invece no, improvvisamente come un fulmine a ciel sereno ti ho ritrovato avvinghiato a lei.>>

<<Si, ma...>>

<<Ma niente!>> sbottai <<Non c'è nulla che tu possa fare per giustificarti>>

Era stato un colpo basso, mi aveva colpito dove faceva più male... aveva deciso di non provare nemmeno a fidarsi di me, scelto di fare da se.

Alcune pietanze possono essere troppo amare per poterli ingerire in un sol boccone, alle volte esisteva il bisogno di andarci piano... vanno dati con il tempo, magari con un po' di zucchero che possa nascondere l'amaro.

Alcune volte non era possibile... l'incidente di Eloise, ad esempio, era un boccone amaro difficile da mandare giù per tutti e il quale non poteva essere addolcito in alcun modo.

Lui invece aveva avuto la possibilità di avvelenarmi in modo lento e continuo, dolcemente... invece aveva preferito infliggermi una coltellata nel cuore.

Strinsi il pugno fino a sentire le unghia perforarmi la carne:<<Vattene>>

Non ce la facevo a guardarlo in faccia, a guardarlo negli occhi... ero ferito, tradito.

<<Asher...>>

<<Vattene>>urlai nuovamente e mi resi conto di essermi mosso solo quando vidi un oggetto di vetro infrangersi contro il muro alle sue spalle, capii in quel momento che avevo perso il totale controllo sulle mie azioni. 

<<VATTENE>> urlai ancora più forte mentre le unghia che perforavano la mia carne facevano uscire alcune gocce di sangue.

Alla fine annuì e andò via, in quel momento sentii la rabbia abbandonare il mio corpo e rimase solo il dolore.

L'adrenalina, la rabbia che avevano bruciato ogni angolo della mia carne, mi avevano distratto, ma ogni incendio prima o poi si spegne, lasciando solo cenere.

Andai in camera mia, sentivo l'ira dentro di me, ma invece di rendermi violento mi faceva venire voglia di crollare... non sapevo nemmeno per cosa fossi incazzato, o con chi.

Non ero veramente incazzato con Cedric perchè se ne era innamorato, sapevo che non era una cosa su cui si aveva possibilità di decisione... volevo semplicemente un minimo di onestà, avrei voluto scoprirlo diversamente.

Io gli avevo sempre detto tutto, non solo per quanto riguardava i miei sentimenti per Eloise... lui sapeva anche tutti quei segreti sulla nostra famiglia, e che vedevano coinvolta anche sua madre, che se fossero stati rivelati avrebbero rovinato tutto... e che purtroppo sapevo, sapevamo tutti, che ormai non sarebbero potuti rimanere segreti tanto a lungo.

La verità era che questo era stato chiaro ai miei genitori il giorno in cui Eloise precipitò dal tetto. Il giorno in cui per la prima voltaavevano deciso di parlarci di quel giorno avvenuto diciotto anni prima e di cui io e Ashley avevamo solo ricordi confusi, quel tabù che era perdurato per così tanto tempo... non volevamo ametterlo che ormai era tempo che Eloise sapesse la verità, ma ormai era solo questione di tempo.

E dopo quella scenata ero certo che il tempo sarebbe stato ancora meno... settimane? Giorni? Ore?

Minuti forse, o addirittura secondi.

Ma forse era anche giusto, Eloise aveva il diritto di sapere da cosa doveva difendersi, o meglio ancora... da chi.

Poi però, dopo che avrebbe scoperto la verità e avrebbe ripensato al passato, avrebbe rivisto con occhi diversi ogni mio gesto, ogni mio sguardo e ogni mia parola avrebbero avuto per lei un significato talmente diverso... e avevo paura di come mi avrebbe guardato.

Spazio autrice

Hola belli miei, dopo tanto mi sto facendo sentire attraverso queste righe.

Ho aggiornato in anticipo perchè come avrete letto dalla dedica oggi è il compleanno di mia madre e ci tenevo a dedicarle un pezzo della mia storia.

Come state passando l'estate? Spero bene

Voi fatemi sapere se il capitolo vi è piaciuto e cosa ne pensate... un po' di passaggio ma comunque lo considero abbastanza imporante.

Ps: mi sono ufficialmente aperta un profilo instagram chiamo ''daydreamer_wattpad'', vi lascio qui sotto la foto.

Seguitemi per spoiler e curiosità riguardanti la storia, ovviamente ricambio


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