Capitolo TRE

577 19 0
                                    

Stiamo ancora sul divano a mangiare la pizza, io mi trovo tra Ale e Fede e guardo il tappeto che sto trovando particolarmente interessante mentre gli altri parlano. Per ora non ho aperto bocca tranne per dire la pizza.

L= Giochiamo a qualcosa? Tipo, non so, obbligo o verità così ci conosciamo meglio?

Accettiamo tutti e iniziamo a giocare. Non mi è mai piaciuto questo gioco, ho sempre paura degli obblighi che mi potrebbero far fare o delle verità da dire. Soprattutto delle verità dato che quasi tutta Roma pensava che io nascondessi un segreto così ogni volta che giocavamo ad obbligo o verità cercavano di farmi parlare, ma fallendo.

L= Perfetto allora io inizio da Alessia. Obbligo o verità?
A= Verità, partiamo easy
L= Hai fratelli o sorelle?
A= Un fratello. Gian obbligo o verità?Gi= Verità
A= Me lo sono sempre chiesto... Da quanto conosci Tanc?
G= Sono quasi 10 anni che lo sopporto
T= Aho sopporto a chi?

E scoppiano a ridere. Continuiammo con giri facili e io cercavo di limitarmi nelle risposte. Ero felice, per la prima volta dopo molto tempo ero davvero felice e non era successo nulla. Mi sentivo libera di parlare con loro, ma non racconterò comunque il mio passato perché per quello devi davvero conoscermi a fondo e io mi devo fidare talmente tanto da darti la mia vita in mano.
Cosa è un obbligo o verità se non fai domande inopportune a Giorgia? Nulla ovviamente. Ed ecco qua le domande per capire un po' della mia vita.

L= Gio obbligo o verità?
G= Verità
L= Come ti sei procurata quella cicatrice?

Mi dice indicandomi il braccio. Io guardo le mie amiche e poi abbasso la testa.

L= Non dovevo chiedere? Ti prego scusami non volevo
F= Tranquillo Lele è tutto ok. È solo che Giorgia ha bisogno di una boccata d'aria. Ale vai con lei

Così dicendo Ale viene da me e io alzo la testa per sorridere a Fede. Usciamo fuori e mi iniziano ad uscire le lacrime.

A= No ehi guardami. Meme guardami non piangere

E mi accarezza la guancia con una mano. Le sorrido e mi asciugo le lacrime per poi abbracciarla.

G= Entriamo
A= Sei sicura? Possiamo rimanere fuori
G= Nono voglio essere felice e divertirmi. Adesso mi vado a lavare la faccia e poi continuiamo

Le faccio un sorriso che lei ricambia, così entriamo dentro.

G= Scusatemi non volevo...
L= In realtà devi scusarmi tu non era mia intenzione
G= Tranquillo

E lo abbraccio

L= Se vuoi Tanche ti accompagna al bagno così ti sciacqui la faccia

Gli annuisco e seguo Tanc nel bagno. Mentre mi lavo la faccia il ragazzo inizia a parlarmi.

T= Non voglio intromettermi nella tua vita privata, anche perché ho notato che sei molto riservata e io ap-
G= Arriva al punto Tanche

Dissi interrompendolo e sorridendo.

T= Si, beh, ecco, perché hai pianto quando sei uscita? Hai sofferto davvero così tanto in passato?

Mi riattristisco di nuovo e mi guardo allo specchio. Credo che Tanc mi abbia visto perché si avvicina a me e mi abbraccia. Mi sento al sicuro tra le sue braccia, quasi nello stesso modo di quando sto con Ale e Fede.

T= Lo sapevo, non dovevo chiedertelo, scusami davvero
G= No tranquillo è normale che tu sia curioso. Adesso però scendiamo dagli altri

Ci sorridiamo e poi scendiamo giù.
Intanto si erano fatte le 2 e io avevo leggermente sonno e un bruciare agli occhi allucinante, e così anche oggi notte in bianco.

G= Ragazze...

Loro mi guardano e capiscono al volo solo guardando i miei occhi.

A= Si è fatto tardi noi adesso dobbiamo andare
F= Già è stato bellissimo sta sera, stiamo state bene
G= Va bene, possiamo fare un'altra sera se volete
F= Si certo
F,A= Ciaoo buonanotte e grazie
Q4= Prego, nottee

Io mi limito ad alzare la mano e sorridere. Appena chiudiamo la porta di casa Q4 abbraccio le mie migliori amiche.

F= Aspetta almeno che entriamo in casa se non vuoi che qualcuno ti veda
A= Vieni qui abbracciami

Faccio come dicono ed entriamo dentro casa. Mi appoggio alla porta d'ingresso e mi lascio scivolare a terra piano piano, porto le gambe sul petto e le avvolgo con le braccia incominciando a piangere.

F= Giorgia lo sai che non voleva
A= Non è colpa sua e adesso devi cercare di andare avanti. Prima mi hai detto che eri felice quindi staremo più tempo con loro
G= L-lo so c-che non vo-voleva ma fa comunque ma-mal-le

E ricomincio a piangere più forte di prima. Le ragazze non potendo fare nulla mi abbracciano solamente.

G= Cercherò di andare avanti ma è impossibile, è durato troppo, prova tu ad eliminare 2 anni della tua vita trascorsi tra pianti botte e liti e poi dimmi

Dissi abbracciandole ancora più forte.
Si avete capito bene: botte. Ho subito di maltrattamenti da parte del mio ragazzo quasi 2 anni fa, quando avevo 14 anni e non potevo dirlo a nessuno altrimenti lui mi avrebbe picchiato ancora di più.
Ci mettemmo insieme a 12 anni e i primi 2 mesi erano felici ma poi lui incominciò a vietarmi tutto e iniziò anche a molestarmi e io ero sempre più piena di lividi. Quella cicatrice me la sono procurata da sola cercando di morire, avevo iniziato con i tagli ma poi i tagli erano troppo leggeri per tutto così passai a cose più pesanti fino a quando una notte non decisi di finirla e provai a buttarmi giù dalla finestra. Non mi feci niente perché proprio in quel momento passò un signore da lì che mi salvò ma finì comunque in coma per più di 2 mesi. Quella non fu l'unica volta che provai a morire, in 2 anni provai minimo 100 volte ma tutte le volte finivo in ospedale e sempre con qualcosa di rotto in più. Quando abbiamo fatto 2 anni poi mi ha lasciato dicendo che ha avuto quello che desiderava e che non voleva che io morissi perché sarebbe tornato.
Adesso non si fa sentire da 2 anni ma il dolore provato in quegli anni è troppo.
Restammo abbracciate sulla porta di casa fino alle 3 poi andammo a dormire, o meglio, loro due andarono a dormire mentre io uscì fuori sul balcone.
Mi è sempre piaciuto guardare le stelle in piena notte. Così esco fuori e mi siedo appoggiando la schiena al muro e le gambe al petto mentre le stringevo con le braccia, era un modo per auto-abbracciarmi e sentirmi protetta e alcune volte funzionava.
Passai un'altra ora fuori a guardare il cielo versando qualche altra lacrima e poi andai davvero a letto.

Ti ricordi di me?Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora