Capitolo TREDICI

444 17 2
                                    

Vengo svegliata da delle urla così incomincio ad urlare anche io per zittire chiunque fosse.
G= ZITTI CACCHIO VOGLIO DORMIRE
Ma non ne vogliono sapere niente, anzi, incominciano ad urlare più forte. Non ne posso più voglio dormireeeee. Mi alzo dal divano e noto che sono rimasta sola, mi faccio coraggio e ascolto da dove provengono le urla, mi dirigo subito in cucina.
G= IO. STO. DORMENDO. ZITTI. CHIARO
Si voltano tutti verso di me zittendosi immediatamente.
G= Vedo che avete capito...
F= Buongiorno Meme...
Non è felice... Pk fa finta di essere felice? Notando meglio tutti fanno sorrisi sforzati...
G= Ho urlato troppo? Pk sti sorrisi finti?
A= L'avevo detto che se ne sarebbe accorta
V= Dovete dirlo
L= Ha ragione Vale
D= Se lo viene a sapere da sola è peggio

-tu ancora più rincoglionita che continui a non capire-
E già

G= Volete spiegarmi o-
Non fisico la frase che mi squilla il telefono, lo prendo dalla tasca e leggo l'ultimo nome che volevo leggere... Sbianco.
S= M-meme tuttto ok?
Non rispondo a Shotam, resto immobile a fissare il nome sul display del telefono. Sento gli occhi pizzicarmi forte ma non mollo, non piango.

-Gio ti vorrei informare che i ragazzi che stanno con te in cucina fra un po' andranno in coma, mentre il ragazzo che ti sta chiamando lo sta a fa da 5 minuti-
Non rispondo al ragazzo sul telefono
-ti uccideraaaaà-
Lo soooo, ma tanto la mia vita è una cacca quindi forse è meglio cosiiiiì
-io ci rinuncio con te-

Aspetto che telefono si spenga e nel frattempo continuo a fissare il nome.
Credo avete capito chi mi sta chiamando, altrimenti ve lo dico io: è Simone, il mio ex ragazzo, quello che mi ha maltrattata.
Il telefono continua a squillare, ma poi Simone si arrangia e la smette. A questo punto posso affermare di aver lanciato il telefono con tutta la forza che avessi in corpo verso il muro difronte a me. Tanto forte da far spaventare tutte le persone presenti in quella stanza. Io invece non piango, rimango a fissare i mille pezzetti del telefono che si trovano a terra vicino al muro. Mi avvicino a quello che prima era un telefono e ne raccolgo la scheda da poi spostare nel tel nuovo, solo dopo che mi sono alzata mi rendo conto del piccolo buco che si era creato sul muro per la troppa forza.
G= Wow sono forte però
Mi giro verso il gruppo e vedo che se la stanno facendo sotto.
F= T-tu...
G= Io?
Non mi risponde nessuno e allora decido di uscire, ma prima di aprire la porta sento bloccarmi il polso, una presa leggera che non mi obbliga a restare ma me lo chiede gentilmente. Mi giro e vedo Tanche con dietro gli altri.
G= Vedendovi così mi spavento anche io
S= Sai cosa hai fatto giusto?
G= Si beh ho rotto il telefono lanciandolo con tutta la forza che avessi in corpo, rompendo anche il muro

-ma tutta questa leggerezza nel dirlo? Mi stupisci-
Ahah

L= Come fai a dirlo con così tanta leggerezza?

-ma boh Lele, me lo chiedo anche io che sono la sua coscienza-
Ma- ahah

G= Boh. Prima cmq non avete risposto alla mia domanda, ma vedendo chi mi ha chiamato credo di aver capito
D= Si ma ecco c'è un peggio...

-quanto ci scommetti che abita nella stessa zona nostra-
La sua stessa vita, guarda

G= Fammi indovinare... Abita nella nostra stessa zona
T= Tu come-
G= Altrimenti non sareste stati così preoccupati

-oooh ho azzeccatooo-
Era palese dai ahah

Però adesso ho un dubbio... Pk anche i Q5 sono terrorizzati se non sanno cosa mi è successo? Non è che... ODDIO IO LE AMMAZZO.
G= Pk anche i Q5 sono così terrorizzati? GIURO CHE SE AVETE PARLATO VI ROMPO COME HO FATTO COL TELEFONO
Gi= Calma non hanno detto nulla...
V= Solo che questo ragazzo qua ti vuole...
D= E loro, quindi di conseguenza anche noi, dobbiamo proteggerti...
L= Obbligatoriamente anche pk non è normale che c'è una persona che ti cerca...
Fisso i miei occhi in quelli di Alessia, che esprimono terrore e... Colpevolezza? What?

-forse è colpevole del fatto di averti fatto uccidere il telefono-
Non credo, forse i ragazzi mi hanno mentito e in realtà lo sanno
-Gio Alessia sta per avere il suo primo attacco se non la smetti di guardarla così-

Smetto di fissare Ale negli occhi e mi lancio addosso a lei abbracciandola. So che in questo momento a paura... Paura che mi arrabbi con lei, paura di perdermi sapendo quello che mi ha fatto il ragazzo che mi cerca.
G= Ssh, calma amore mio sono qui e non me ne vado, lui non mi porterà via da te... Non lo permetterò...
Mi abbraccia ancora più forte continuando a piangere ma con più calma. Si calma dopo poco tempo e decido di abbracciare anche Fede e Shot.
F= Come facciamo adesso?
G= Niente, cosa dovremmo fare?
S= Ti staremo accanto e non uscirai mai da sola, devi stare per forza con qualcuno
L= È davvero così tanto in pericolo?
G= Ok vi racconto tutto
A= Tutto?
F= Sei sicura Gio?
S= Davvero tutto tutto?
G= Cosa? No! Solo di questo ragazzo
V= Spiega
G= Ok, allora partiamo col dire che questo ragazzo si chiama Simone ed è un vostro amico e che ciò che sto per raccontare risale a 4 anni fa
Annuiscono tutti e allora mi faccio coraggio e incomincio a spiegare il tutto trattenendo le lacrime.
G= Mi piaceva questo ragazzo e anche io piacevo a lui così ci mettemmo insieme, i primi due mesi tutto ok ma poi lui ha iniziato a proibirmi tutto. Passavano i giorni e lui incominciò a molestarmi e a menarmi e se provavo a dire qualcosa a qualcuno lui mi avrebbe uccisa. Continuammo la relazione per altri 2 anni, per poi al secondo anniversario lui mi lasciò e mi disse di non fare cazzate pk sarebbe tornato e avrebbe continuato
Gi= Oddio...
D= Mi dispiace davvero tanto...
V= Che figlio di merda...
Tutti erano abbastanza preoccupati per me, soprattutto Tanche, tratteneva le lacrime ma aveva gli occhi rossi.
G= Già... Questo ragazzo poi mi portò alla depressione... Infatti ne soffro da quando ci siamo messi insieme, ultimamente, da quando sono a Milano, è diminuito ma resta cmq... Per colpa sua sono diventata autolesionista e ne sono più o meno uscita circa un mese fa... Sono finita in ospedale molte volte pk cercavo di suicidarmi dato che i tagli erano poco, ci sarò finita più di 100 volte in 2anni, finendo anche in coma...
Ricordare tutto fa male... Troppo male... Mi siedo a terra con le gambe al petto e mi abbraccio da sola, mi fa sentire bene, protetta. Le lacrime non scendono ma sento gli occhi bruciarmi tantissimo, come da voler uscire dal corpo. Incomincio a dondolare avanti e indietro, prima piano poi sempre più veloce.
No! Non adesso! Non con loro davanti!
Corro immediatamente in camera mia chiudendomi a chiave dentro. Vado al centro della stanza e alzo la testa per fissare il soffitto bianco, sbatto i piedi a terra e le mani iniziano a sudare. Mi gira la testa ma continuo a fissare il soffitto. Poi ad un tratto tutto cambia, mi lascio cadere a terra e mi auto-abbraccio incominciando a dondolare sempre più veloce. Alzo la testa fissando nuovamente il soffitto e poi vedo il mio comodino, mi precipito vicino ad esso e apro il cassetto prendendo dal suo interno i calmanti. Ne prendo uno ma vedendo che non fa effetto ne prendo un altro, passo altri 10 minuti chiusa in camera e alla fine mi calmo. Vado in bagno per sciacquarmi la faccia e vado verso la porta per poi aprirla...

Ti ricordi di me?Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora