Diffindo.

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Regulus nella sua vita aveva fatto molte scelte sbagliate.

Le giustificazioni che da anni continuava a ripetersi vertevano sempre sull'ignobile educazione con cui era cresciuto: i purosangue erano i detentori del potere, nemmeno il Ministero della magia poteva controllarli, ma soprattutto i luridi nati babbani non erano degni di essere definiti "maghi".

Lui non aveva colpe. Erano stati quei valori, e l'eccessivo bisogno di rendere orgogliosa sua madre, a condurlo fra le fila dei Mangiamorte.

Aveva avuto altra scelta?

Regulus lo sapeva: sì, aveva avuto un'ampia gamma di scelte, ma aveva intrapreso quella strada poiché gli sembrava la più adeguata a un Black. Bellatrix era l'esempio lampante di ciò che ci si aspettava dal loro albero genealogico.

Aveva sempre invidiato il coraggio di Sirius o, meglio, la codardia: era scappato, fuggito dal suo destino così da poter scegliere egli stesso cosa fosse giusto o sbagliato, nessuna aspettativa incombeva sul figlio ribelle.
I primi tempi era furioso col fratello in quanto l'aveva abbandonato. Continuava a considerarlo un vigliacco, ma in realtà avrebbe voluto possedere un minimo della sua audacia per poter conquistare la sofferta libertà.

Ora, però, era giunto il momento del riscatto: aveva scoperto il modo per uccidere Lord Voldemort.
Horcrux, era la parola al quale provava ribrezzo solo nel pronunciarla mentalmente. Regulus si chiedeva quale desiderio di eternità ardesse nel cuore del Signore Oscuro per fargli nascondere frammenti d'anima in oggetti comuni, pur di non essere ucciso.
Oggetti comuni che poi tanto comuni non erano.

Non sapeva esattamente quanti ce ne fossero, ma per ora doveva distruggere il primo, agli altri ci avrebbe pensato in seguito.

Chiamò Kreacher, unico vero amico, per portarlo con sé in questa terribile avventura nella quale, lo prevedeva, avrebbero sofferto entrambi.

Con un sorriso Regulus poté sentire il ruggito del leone che viveva dentro di sé: la serpe era stata calpestata dal leone il quale assomigliava molto a Sirius.

Loro non erano come gli altri Black, loro erano le stelle luminose nel nero firmamento.

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