Rimasi sotto la doccia più di mezz'ora quella notte,a lavare l'odore di Dustin che avevo addosso,poi scrissi un messaggio a Nathan rassicurandolo che era tutto ok,chiedendo scusa di essere andata via senza salutarlo o avvisarlo inventando delle scuse.
Ero perfino diventata bugiarda a causa di quel ragazzo!
Il giorno seguente,chiamai nonna alle 7 del mattino,appena dopo essermi svegliata e dopo una serie di domande strane e i suoi :
<<Se non ti trovi bene dimmelo,puoi tornare a Seattle,a casa tua, ti aspetto a braccia aperte lo sai >> le promisi di richiamarla non appena avrei preso una decisione e manco farla apposta neanche dopo un secondo dalla fine della chiamata con lei ,mi chiamò papà.
"Se non ti chiamo io non chiami mai eh! "
Tipica frase.
"Papà sai come sono fatta,non dovresti restare neanche male più e comunque ti avrei chiamato per chiederti una cosa"-risposi.
"Anche io Julia. Vorrei averti a cena da me,da noi cioè..io e Helena stiamo organizzando questa cena, mi farebbe piacere averti insieme noi, puoi conoscerla meglio dato che fa parte della mia vita,non è e non sarà mai mamma Julia. Non sta prendendo il suo posto ,ascoltami. Dalle una possibilità è una donna meravigliosa ."-chiese.
"Ah..va bene papà, nessun problema, io in realtà volevo dirti che avrei bisogno di staccare un attimino da qui, so che ho appena iniziato e che ti sembra assurdo magari ma vorrei fare almeno un weekend in pace ."
Gli dissi sinceramente.
"Ascolta non so che problemi tu abbia li,qualsiasi cosa sia ne possiamo parlare a cena. Se ti va prepara le tue cose e vieni a casa stai con noi qualche giorno ,poi se hai bisogno di stare con nonna puoi andare da lei."
Non ero convinta ,non ero sicura di voler andare da loro,avevo di gran lunga più voglia di vedere la nonna ,ma non potevo rifiutare soprattutto se Helena voleva "conoscermi" meglio.
Nulla andava secondo i piani .
Da piccola sognavo il college, la maturità come ogni donna sogna il matrimonio e l'abito bianco .
Avevo voglia di crescere e studiare e realizzarmi per farcela da sola e trovare un posto nel mondo per me,dove trovare la serenità che in un piccolo angolo del cuore mi mancava .
La vita non è un film,non è tutto rose e fiori diceva sempre nonna Gracy e iniziavo a capire sulla mia pelle il senso di quella frase.
Preparai la mia valigia e mentre uscivo per chiamare un taxi ,il rombo del pickup di Stefan mi fece voltare di colpo .
"Ehilà bellezza, dove scappi????"- urlò scendendo e venendomi incontro .
"Ciao Stefan,vado da mio padre per il fine settimana, ho bisogno di una boccata d'aria e di stare lontano per un po' da questo posto"-spiegai.
"Però ancora è presto,puoi andarci dopo a casa ,andiamo a fare colazione e facciamo un giro, offro io! Poi se vuoi ti do uno strappo io eh? Che ne dici? Oggi non ho nulla da fare "esclamò entusiasta.
Non capivo l'atteggiamento di Stefan, cercava di essermi amico ed era gentilissimo, ma oltre a dei complimenti ogni tanto con me non ci aveva mai provato, eppure avevo la sensazione che avesse un debole per me .
Forse sapeva della mia cotta ormai evidente per Dustin e stava al suo posto, pensai.
Mi vergognavo anche un po', avevo passato la mia adolescenza a non farmi andare bene nessuno, nessuno mai mi era piaciuto, nessuno mi aveva attratta e a differenza delle mie amiche non avevo l'esigenza di avere il fidanzatino e ora ,che ero arrivata al college stavo facendo la figura della stupida ragazza che prende una cotta per il classico bad boy.
Ma quella sera precedente avevo realizzato quanto fosse assurdo Dustin ,quanto fosse contraddittorio e avesse un concetto strano su donne e attrazione,non che prima non lo sapessi ,ma ci restai talmente maledettamente male che decisi di resettare tutto. Dovevo mettere un punto e per sempre.
Tutto sommato oltre ad essere un gran figo Stefan era anche tanto gentile e disponibile e decisi di accettare il suo invito.
"Vada per la colazione e il passaggio ,mi hai convinta!"--e saltai a bordo del pickup.
Nel tragitto cantammo a squarciagola "Bad romance " di Lady Gaga divertendoci come matti ,finché non arrivammo in un posto proprio carino.
Era sia un bar ,sia paninoteca.
"Non ci sei mai stata qui vero??"chiese Stefan.
"No,mai, molto carino come posto. "- affermai.
Dopo un buon caffè, dei pancake favolosi e una buona chiacchierata ,nella quale Stefan mi parlava dei suoi studi, del suo sogno di aprire una catena di alberghi a Los Angeles,andai in bagno .
Al ritorno,nel dirigermi al tavolo, vidi accanto a Stefan proprio lui. Dustin.
Mi si geló il sangue.
Sempre, in qualsiasi luogo io andassi lui appariva .
Feci finta di non vederlo ,e Stefan visibilmente in difficoltà andò a pagare il conto.
"Pago il conto e arrivo. "-disse .
"Ti aspetto fuori ,vado a fumare "- risposi .
Avevo appena acceso la sigaretta e ad un tratto la voce di Dustin si fece presente.
"Ora non solo mi ignori, ma te la fai anche col mio amico,bene . Non sei poi tanto diversa da me vedo."- affermò accendendosi anche lui la sigaretta.
"Oh senti un po', mister me le faccio tutte io si preoccupa se il suo amico esce con qualcuna che non sia stata con lui"-risposi aspramente.
"Non sono affari che ti riguardano se esco con qualcuno, non sono come te,mettitelo in testa e una volta per tutte lasciami in pace, io ancora non capisco cosa vuoi da me???!!! Non mi vuoi ma mi baci,non mi vuoi ma sei geloso se esco con il tuo amico . Mettiti l'anima in pace Dustin perché io non ce la faccio più. "-gli urlai .
"Ehilà ragazzi finiamola!"arrivò Stefan.
"È arrivato Superman, bene! Vi lascio in pace, divertitevi mi raccomando!"- disse col suo fare ironico/isterico e facendo una smorfia da bambino dispettoso e l'occhiolino.
Assurdo!
"È geloso di te"- affermò Stefan.
"Ah Stefan lo conosci bene tu ,non puoi credere questo ,lui ha amore solo per se stesso,di me non è geloso ,gli mando in tilt il sistema nervoso perché non sono come le altre,tutto qui."-risposi .
"Lo so che non sei come le altre, ecco perché mi piaci Julia."- rispose .
Mi prese quasi un colpo.
Era come sospettavo ed ero ancor più nei guai .
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PRENDITI CURA DI ME
RomanceJulia vive a Portland con la nonna materna Gracy dall'età di sei anni, da quando a causa di un incidente stradale la mamma perse la vita a Seattle,dove vivevano ,e dove il padre Julian, direttore di banca ,immerso da sempre nel suo lavoro ,aveva de...