Il mattino seguente mi svegliai proprio carica ,pronta per iniziare un nuovo capitolo della mia vita, ancora una volta.
Avevo deciso di resettare tutto e andare avanti ,non farmi prendere dalle emozioni e concentrarmi sui miei obiettivi come avevo fatto sempre d'altronde.
Chiamai nonna,promettendogli che per la fine del mese sarei rientrata a Seattle per passare il weekend da lei,quindi decisi di portarmi avanti con lo studio e non saltare nessuna lezione.
Nelle vicinanze della Fox ,vicino al bar, qualcosa di sconvolgente mi strappò via il buon umore e con esso l'obiettivo di essere serena .
Li vidi in lontananza e gli avrei riconosciuti fra mille altre persone: Dustin ,seduto sul muretto che faceva da recinzione al giardino adiacente alla Fox,e stesa ,con la testa sulle sue gambe quella faccia tosta di Emily.
Non potevo credere ai miei occhi,o forse si.
Lei era abituata a ottenere ciò che voleva o meglio dire chi voleva ,ma provai un senso di nausea per lui, non più per lei.
Evidentemente lei "era per lui" . Certo,quelle come me non erano adatte e tutti quei discorsi sull'amore che condividevo fino a delle sere prima all'istante sembravano castelli di sabbia.
Non volevo credere più a nulla.
"Julia-urló Stefan- come stai? Non ti vedo da quella sera ...mi spiace tantissimo ,la tua coinquilina é proprio una stronza"- scendendo dal pickup appena parcheggiato ,venendomi incontro .
"Stefan ,a dir la verità tante persone della tua comitiva oltre ad Emily le definirei stronze, é ben accompagnata diciamo."-dissi facendo cenno col capo indicando Dustin con Emily.
"Oh,guarda io non entro nel merito,te l'ho già detto che lo conosco bene ,sin da piccolo.
Non so che idea tu ti sia fatta,ma non dovresti avere aspettative da lui. È abituato ad avere le donne solo per divertimento ,non ha relazioni stabili ,mai avute ."-mi disse, mentre da lontano lo fissava ridendo.
"Stefan, esiste una linea sottile che separa il "non voglio una relazione stabile " dal "vado a letto con chiunque mi passi sotto il naso !"esclamai con tono dispregiativo.
"E tu hai ragione Julia, ma non siamo tutti uguali ,ognuno ha il suo pensiero,i suoi modi di gestire la propria vita,siamo diversi.
Bisogna accettare le persone per ciò che sono . Ora basta parlare dello stile di vita di Dustin,ho bisogno di un caffè, andiamo dai".-disse facendomi strada gentilmente .
Immagina che noia se fossimo tutti uguali!"-affermó sorridendomi e dandomi una pacca sulla schiena.
Era un bravo ragazzo, tranquillo,un tipo apposto ed era bello davvero, anche se non era il mio prototipo di ragazzo.
Dopo un bel caffè e quattro chiacchiere con Stefan ,entrai alla Fox e lo salutai.
Fu proprio carino con me.
"Mi raccomando, sorridi sempre ,hai un sorriso che che stenderebbe chiunque. "-disse per tirarmi ancor di più su il morale .
"Allora li stenderó tutti Ste!"-risposi sfoggiando un sorriso smagliante .
A lezione di anatomia l'unica cosa riguardante il corpo umano sulla quale riuscivo a concentrarmi era il pensiero del bacio di Dustin,l'odore della sua pelle, la mia testa poggiata sul suo petto dopo aver dormito su di lui.
Poi il pensiero di Emily al mio posto mi fece tornare a galla quella buona dose di odio che provavo,e,come se non bastava tutto ciò, per concludere la lezione nel migliore dei modi arrivò Dustin, e prese posto alla fila opposta alla mia,dall'altro lato .
Feci finta di non accorgermene e restai con lo sguardo piantato sulla signorina Millen,intenta a trarre un minimo di interesse dalla sua lezione.
<<Sig.Taylor ,benvenuto, come al solito in ritardo ,non ti smentisci mai >>- risuonò la sua voce aspra.
"Esatto,non amo deludere le aspettative, perciò non la deludo mai signorina Millen .
Valuti il lato positivo della cosa: sono onesto, trasparente .." rispose con quel tono di voce che sprigionava sicurezza e un ego smisurato ,catturando l'attenzione di tutti che ridevano entusiasti per ciò che aveva detto.
Alzai la mano e mi alzai in piedi .
"Sign.ina Millen, Dustin non ama deludere le aspettative delle persone, quindi le accontenta tutte, confermo."- affermai in tono dispregiativo fingendo un sorriso e mi accorsi che il suo sguardo si concentrò su di me,come se avesse paura che chissà cosa mi sarebbe uscito dalla bocca.
<<Sign.Taylor,Signorina Thumber, non Siamo al circo e non voglio clown alla mia lezione. Divertitevi fuori ,prego.>> disse indicandoci col dito la porta.
Ero un po' imbarazzata, ma raccolsi le mie cose e andai fuori in men che non si dica ,e andai in bagno per rinfrescarmi e per far sì di non incontrarmi con Dustin fuori.
L'acqua del rubinetto scorreva fresca e mentre mettevo la mia mano sotto al flusso d'acqua una mano stringendo il polso mi fece voltare di scatto .
Mi ritrovai faccia a faccia con Dustin.
"Smettila di provocarmi!"-mi disse quasi sussurrando.
Avevo il cuore a mille.
Pensai che era davvero fuori di testa,mi aveva persino seguita in bagno.
"Io non provoco, io descrivo, mollami!" E mi dimenai dalla sua presa facendo per uscire, ma mi bloccò le mani sulla porta e avvicinò il suo volto al mio,respirando lentamente .
Il mio battito cardiaco accelerava sempre più, ero imbarazzata ma allo stesso tempo compiaciuta da quella sensazione ,avevo il suo respiro sul mio e la voglia di baciarlo era più forte di quella di scappare .
Avvicinò le sue labbra alle mie e nel momento in cui i miei sensi si stavano abbandonando al desiderio ,tornai in me e in uno scatto mi allontanai da lui.
"No,Dustin,non puoi avermi ,non sono per te, non sono Emily o Sharon."
E uscii dal bagno correndo.
All'uscita della Fox per poco mi scontrai con Nathan.
"Oh,Julia,stavo proprio cercando te. Che ne dici di una serata in piscina? Ho organizzato una festa ,i miei sono fuori per un viaggio di lavoro ".- disse sorridendo.
Un'altra festa dopo le ultime passate, non so se ne avevo voglia .
"Gentile da parte tua ,ma dopo le recenti feste alle quali sono stata eviterei. Ho una calamita per i guai ultimamente. Me me resto a casa ."-sospirai.
"Ma dai su,non essere negativa cosa vuoi che accada! Ti prego! "-mi chiese implorando.
"Se non ci sarà la comitiva di Dustin verrò forse "-risposi facendomi convinta.
"Ma no,non gli ho invitati! Cosa dici? Ci saranno anche le ragazze degli alloggi e mia sorella, farai nuove amicizie ,migliori di quelle avute finora non credi ? Alle 21, la casa è a 4 km da qui. Ti mando l'indirizzo dopo. A stasera!"- e scappò via .
Un'altra festa! Pensai di aver sbagliato nel cedere a dire si .
STAI LEGGENDO
PRENDITI CURA DI ME
RomansaJulia vive a Portland con la nonna materna Gracy dall'età di sei anni, da quando a causa di un incidente stradale la mamma perse la vita a Seattle,dove vivevano ,e dove il padre Julian, direttore di banca ,immerso da sempre nel suo lavoro ,aveva de...