15. Aiuto

143 9 1
                                    

Visibilmente in imbarazzo,dopo aver abbozzato un mezzo sorriso ,rimasi zitta fino a che non arrivai a casa di papà.
Anche il suo di silenzio, mi fece capire che in imbarazzo in fondo lo era anche lui forse più di me.
Si era esposto e non aveva ricevuto nulla in cambio,solo silenzio.
Stefan era così bello e solare ,gentile e per bene eppure lo avevo visto esclusivamente come un amico.
"Siamo arrivati a destinazione! "-disse parcheggiando vicino casa .
Avevo inserito l'indirizzo su maps e quindi sapeva come muoversi.
"Io ti ringazio per la colazione, per la chiacchierata ,il passaggio a casa e per avermi donato un po' di spensieratezza, ne avevo bisogno. Grazie !- gli dissi .
"Non ringraziarmi  Julia.  L'ho fatto perché sentivo di farlo,quando ti va di uscire anzi chiamami, mi farebbe tanto piacere. "-disse abbassando lo sguardo .
Mentre mi avviavo per il cortile di casa la voce di Stefan mi fece voltare ancora una volta.
"Julia aspetta!"
In men che non si dica si avvicinò abbracciandomi forte,e a fine abbraccio mi stampò un bacio sulla guancia inaspettatamente.
E con un <<ciao >>si dileguó a bordo della sua auto.
Ero in stato confusionale,ancora di più, più cercavo di ritagliarmi degli spazi per me ,nei quali  riflettete e trovare il mio equilibrio ,più mi mettevo nei guai.
O magari ero io il problema, mi venne da pensare anche questo.
"Julia,buongiorno e benvenuta "- con un sorriso smagliante mi accolse a braccia aperte Helena .
Era proprio una bella donna.
"Buongiorno Helena".
"Accomodati ,sai tu dove sistemare la tua roba ,io avrei una commissione da fare, mi mancano alcune cose per la cena di questa sera ,anzi ne approfitto per ringraziarti per essere venuta, so che non è facile, ma sono felice di conoscerti meglio "- sembrava proprio una donna a modo e sincera .
"Certo,se hai bisogno di aiuto dimmi Helena. Posso aiutarti a sistemare o vuoi che vengo con te ?"-mi sembrava corretto andarle incontro e darle una mano .
"Cara,ti ringrazio ,figurati non prenderti disturbo, aspettami qui se vuoi, anzi,ora che ci penso ,non so se tuo padre ti ha accennato qualcosa ,perché spesso si dimentica le cose, preso com'è dal lavoro, stasera a cena con noi ci sarà anche mio figlio .
L'obiettivo è di conoscerci tutti bene in modo che io e papà ci sentiamo liberi di vivere la nostra storia con la vostra approvazione,  ne abbiamo bisogno ."-mi rispose.
"Va benissimo Helena ,capisco. Resto io a casa  ad aspettare tuo figlio ,stai tranquilla "risposi.
Nei miei progetti di vita non era previsto di certo avere un fratellastro,ma mi toccava conoscere il  figlio di Helena.
Mentre mettevo la valigia in camera mia ,a cosa adibita a cameretta di bimba,ma rigorosamente ben tenuta e pulita,pensavo alla piega che avrebbe preso la serata.
Sarebbe stato un bambino piccolo,fastidioso,combinaguai che mi avrebbe fatto disperare??
Sarei stata la sua babysitter ? Mi avrebbero incastrata per questo?
E sorrisi nel farmi questi pensieri .
Il suono del campanello mi fece tornare alla realtà e mi preparai per scendere ad aprire.
"Julia! Sono tornato apro io !"- la voce di papà mi fece rilassare e ne approfittai per andare a fare una doccia .
"Ok papà !"
Uscii dalla doccia rilassata e serena e sentivo le voci di Helena e papà che ridevano contenti  .
Non mi aspettavo quest'epilogo per la mia famiglia, ma dopo tutto il male,la sofferenza provata, forse era giusto che stesse andando cosi, che papà avesse trovato qualcuno con cui rifarsi.
Con un bel vestitino in jeans e raso bianco ,andai giù pronta per la cena.
Non so spiegare a parole ,per bene ,cosa provai nel momento in cui vidi seduti al tavolo papà, Helena e suo figlio.
Suo figlio.
Quel figlio che avevo immaginato poco prima ,piccolo, pestifero e combinaguai non era un bambino ,era chi mai mi sarei aspettata nella mia vita.
DUSTIN.
Non potevo credere ai miei occhi ,non volevo crederci lui era proprio lì, a casa mia ,a tavola con mio padre ed era figlio della sua compagna!
Che assurdità!Mi si fermò il cuore .
"Sei bellissima amore ,siediti ,ti faccio conoscere il figlio di Helena ,Dustin."-disse papà sorridente indicandolo  .
Dustin lasciò il telefono sul tavolo e si voltò verso di me e la sua faccia forse fu peggio di quella che avrebbe qualcuno nel vedere un fantasma .
Dopo un minuto di esitazione tese la mano verso di me e io che non rispondevo più delle mie azioni feci uguale balbettando il mio nome dandogli la mano.
Inconsciamente, insieme mentimmo, facendo finta di non conoscerci .
Papà ed Helena per tutta la cena parlarono cercando di farci ridere e metterci a nostro agio ma entrambi ci eravamo ammutoliti.
"Dustin è un tipo solare, divertente sempre con la battuta pronta ,di solito non è timido ,anzi, forse stasera è un po' stanco eh Dustin?!"-chiese Helena .
"Si mamma,sono stanco tutto qui."-rispose .
Dopo la cena che  risultò infinita ,papà ebbe l'idea del secolo.
"Tesoro perché non fai vedere a Dustin il resto della casa??Il giardino? Potete fare un giro insieme magari, almeno vi conoscerete un po' meglio!".
Non ebbi nemmeno il tempo di rispondere che prese parola lui per me.
"Io stavo pensando di andare a fare un giro in moto a dir la verità, non invito tua figlia casomai può aver paura ,non si sa mai."-disse dall'alto della sua ironia .
Scoppiarono in una risata Helena e papà  .
"No,in realtà ho sempre desiderato fare un giro in moto ,quindi se volete posso andarci vero papà?"-chiesi.
Ovviamente non avevo bisogno del suo consenso ,il teatrino era dovuto ,dovevo mettere in difficoltà Dustin.
"Ma certo che si,Dustin è un bravo ragazzo ,sei in ottime mani".
E un forte colpo di tosse si impossessò della mia trachea spontaneamente.
Bravo ragazzo sì.
"Sapessi papà!" Pensai tra me e me .
"Andiamo allora!Buona serata!- disse Dustin.
E salutai anch'io entrambi per poi uscire fuori con lui.
"Ma tra tante sfortune nella vita ,perché doveva capitarmi proprio questa??? Non è possibile ora sei anche a casa mia,sei un incubo Dustin cazzo!"-urlai.
"Ah perché pensi che io sia felice??mi aspettavo una bimba piccola e viziata e sei apparsa te! Va beh... cambia poco direi."-mi disse ridendo antipaticamente.
"Anch'io aspettavo un bambino piccolo del quale mi sarei dovuta probabilmente occupare, fastidioso e combinaguai ,ma fondamentalmente non è che sia cambiato tanto eh."- risposi prontamente .
Ci guardammo e scoppiammo a ridere .
"Dai sali ,facciamo un giro per davvero"
Volevo essere ancora arrabbiata con lui,dirgli di no,ma d'istinto salii sulla sua moto stringendomi a lui forte,come fosse una cosa naturale, abitudinaria.
Una sensazione piacevole.





PRENDITI CURA DI ME Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora