18. Amore e odio

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Non potevo crederci,mentre correvo senza meta,le lacrime inondavano il mio viso.
Era stato a letto con Sharon dopo essere stato a letto con me ?
Non potevo nemmeno credere che fosse stato così squallido e mi sentivo decisamente squallida io ad aver creduto in qualcosa .
Eppure qualcosa non tornava o erano i miei pensieri e la mia parte ormai innamorata che si dava un'ultima speranza, nel credere che fosse tutto un malinteso.
Come se non bastasse inzió anche a piovere e in mezzo a quel traffico il caos che aveva il mio cuore e la mia mente non era nulla a confronto.
Ero persa.
Julia non c'era. Eppure mi ricordavo una me diversa. Non mi sono mai abbattuta per nulla,se non per la morte di mamma .
Eppure per Dustin ..Dustin era qualcosa di unico per me . Ma io ??Cosa potevo contare mai per lui.
Squillò il telefono ed era lui.
Prima ,seconda, terza chiamata e decisi di rispondere.
"Dustin vaffanculooo"- urlai.
"Julia dove sei!!!??-urló più di me.
"Ascolta,non è come credi,ascoltami.."
Il seguito non lo ascoltai.
Ricordo solo la voce di un uomo che mi chiedeva il mio nome e un dolore atroce in testa.
Cercavo di capire ma non avevo capacità di reagire .
Ricordo poi il suono di un'ambulanza e dopo vuoto totale .
Distratta dal telefono e dalla pioggia ,una donna mi aveva investita sbalzandomi dall'altro lato della strada .
Mi svegliai e collegai tutto ciò, ed ero in un letto d'ospedale.
Un medico venne da me e ricostruì insieme a me quanto accaduto dicendomi che ero stata tanto fortunata a riportare solo un trauma cranico e che sarei potuta tornare a casa e stare a riposo.
Casa. Quale casa? Solo un posto mi venne in mente ,dovevo tornare a casa mia,da nonna.
Quel posto mi stava solo dando problemi su problemi e delusioni su delusioni e stavo toccando il fondo,per non parlare del fatto che ero viva per miracolo .
Ad un tratto la voce di papà interruppe la conversazione col medico.
Era sconvolto,manco avesse visto un cadavere e nel vedermi scoppiò a piangere e pensai che forse oltre quella freddezza e anche lui aveva un cuore e amava anche me oltre al suo lavoro.
"Papà sto bene,devo solo stare a riposo "- dissi.
"Ma come è successo??Che facevi sotto la pioggia??"-chiese disperato.
"Papà mi sono distratta e non ho visto la macchina ,non so. "-abbassai lo sguardo.
Non potevo mica dire che urlavo al cellulare con Dustin perché era andato a letto prima con me e poi con Sharon.
"L'importante è che stai bene ,mi ha chiamata Dustin perché non ti ha trovata era preoccupato abbastanza ,ma è successo qualcosa ?"
"Dustin? Gli hai detto dell'incidente?"-chiesi terrorizzata .
"Si tesoro ,stanno arrivando ora lui ed Helena,ti portiamo a casa e stai da noi finché non ti sarai ripresa del tutto"-disse pensando di aiutarmi.
Invece volevo solo scappare e allo stesso tempo mi dispiaceva per papà ,che per una volta dopo anni mi era seduto accanto voleva occuparsi di me.
"Vorrei andare da nonna papà ,questo posto mi causa solo problemi "- affermai.
"Non dire così,stai crescendo e la vita non è e non sarà mai tutta rosa mia cara,bisogna vedere tutte le sfumature anche quelle grigie . Ne abbiamo passate di peggio Julia non devi abbatterti ,prosegui per la tua strada e non permettere alla paura di impedirti di vincere ."
Quelle parole mi fecero riflettere ,perché lo pensavo anch'io, solo che davanti alla pratica non applicavo la teoria.
"Portami a casa tu, di a Helena di non disturbarsi , poi facciamo le valigie domattina e andiamo da nonna,ti prego. ".
Fece cenno di sì col capo e iniziò a prendere le mie cose e poi lo sentii parlare con Helena al telefono, dicendo che ne se sarebbe occupato lui .
Non volevo e non potevo vederlo sia perché non avevo la forza mentale per affrontarlo,sia perché non sarei riuscita a trattenere una reazione anche davanti a mio padre e sua madre.
Nel tragitto fino a casa trovai 15 chiamate perse da Dustin,nonostante lo schermo rotto,continuava ad essere funzionante.
Con la disapprovazione di papà, e dopo aver preso l'antidolorifico ,andai a chiudermi in camera mia.
Avevo tanto sonno ,bisogno di dormire .
Una dolce mano accarezzava il mio viso, delicatamente e mi svegliai.
Dustin. Non credevo fosse proprio lui.
"Non urlare ,poi mi mandi di nuovo a fanculo se vuoi e ti giuro che sparisco ,perché per colpa mia hai avuto l'incidente e non me lo perdonerò mai ma ora ascoltami.
Ieri quando sono rientrato, Evan mi ha chiesto se poteva stare in camera mia con una ragazza,pensavo fosse Emily anzi,invece era Sharon..io ho dormito sul divano.. non ho capito nulla finché non mi hanno detto che sei venuta e che mi hai lasciato una cosa in camera e quello stronzo di Stefan sapeva che Evan aveva dormito con Sharon,ma ti ha fatto credere altro,ti ha fatto entrare in camera apposta e per questo ho già risolto,anzi sono stato troppo buono."-disse tutto d'un fiato quasi a perderlo .
Era chiaro che l'avevo picchiato. Di nuovo, ed io mi sentivo terribilmente in colpa, prima di me erano amici e di certo non si picchiavano per nessuno.
"Dustin io... non sapevo..come potevo.. mettiti nei miei panni..non so più che credere...tu.."-inziai a dire in stato confusionale.
Appoggiò la sua mano sulla mia e mi accorsi del braccialetto ,lo aveva già indossato.
"Shh non dire nulla,quello che conta è che stai bene e sei sana e salva ,il resto non è più importante. "
E si coricó al mio fianco,mi diede un bacio sulla fronte e restammo abbracciati .
Dustin non era andato a letto con nessun'altra ed era venuto a stare con me.
Sembrava un sogno .
"Tieni,ma aprilo dopo ok?"-e mi diede un piccolo pacchettino.
"Ok"- risposi sorridendo e mi riaddormentai.
Mi svegliai poco dopo per l'emicrania e lui non era più lì e trovai un bigliettino sul comodino.
"DORMIVI COME UN ANGIOLETTO, TI HO LASCIATA TRANQUILLA A RIPOSARE, TI HO FATTO ABBASTANZA STARE MALE E NON LO MERITI. CHIAMAMI QUANDO TI SVEGLI E APRI IL REGALO".
Quello era il lato stupendo di Dustin e lo stava mostrando a me e toccai il cielo con un dito.
Aprii il pacchettino e trovai anch'io un braccialetto con una frase incisa:
"SOGNA E VOLA INSIEME A ME".
Non potevo crederci. Era una risposta alla mia di frase, ed era palese il fatto che fosse una dichiarazione d'amore.
Dustin era mio e io ero sua e non esisteva probabilmente nessun altro intoppo o ripensamento .

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