Leggero come una piuma

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"Avanti Kris muoviti faremo tardi!! Ma è mai possibile che devi essere sempre l'ultima ad alzarti? Abbiamo l'esame tra pochi minuti e il professore non è clemente. Lo sai!"

Quelle parole mi riportano alla realtà. L'esame.
Ora come ora è il mio ultimo pensiero. In queste due settimane non ho fatto altro che concentrarmi su di me. A stare tranquilla, a controllare gli attacchi di panico, e non ho aperto libro. Cioè, ho aperto il libro, ho provato a leggere, sottolineare, fare qualche schema...ma mi sono ritrovata solo confusa, con un 1/4 del programma, con un maledetto mal di testa, con le lacrime agli occhi, e il libro buttato dall'altra parte della stanza in preda alla frustrazione.
Di tutto ciò ovviamente Ashely non ne sa nulla. Le ho sempre detto che andava a meraviglia, che avevo finito già il programma e che ripetevo solo, come al solito, perciò quelle poche volte che mi mostravo triste per l'esame, sotto i suoi occhi passava come l'ansia pre-esame, quando in realtà era piena disperazione.
La verità è che in questo mese non ho proprio la forza di studiare. Tutta quella adrenalina che provavo nel studiare, conoscere, apprendere è momentaneamente svanita. E spero possa ritornare il più in fretta possibile. Vorrei solo tornare alla normalità, sentirmi normale, tornare alla mia quotidianità e lasciarmi alle spalle tutto questo.
Ma quando iniziò a studiare, ecco che il panico torna e mi divora, lasciandomi senza forza e con un gran senso di colpa.
Perché infondo siamo onesti, tutto questo casinò è successo solo per colpa mia.
Non sono riuscita a controllare le emozioni, a tenerle a bada, ma ho lasciato che in un momento di debolezza mi assalissero. Ho lasciato il controllo a loro.
Ho permesso loro di piangermi addosso.
E questo è il prezzo da pagare.

"Ash è inutile che urli, ho capito. Inizia ad andare tu, io mi sistemo e arrivo. E prima che alzi gli occhi al cielo, te lo dico già, ci verrò all'esame, ho..solo bisogno di un momento. Vai, stai tranquilla."

Sento Ashely chiudere la porta della stanza, e piano piano mi alzo dal letto.
Nelle ultime notti dormo poco. Mi addormento tardi e la mattina devo alzarmi presto.
Se dormo 3/4 ore a notte è un record.
L'unica volta che ho dormito in pace, senza incubi, senza problemi, senza ansia, senza pensieri, è stata quella notte in cui Tom rimase a dormire qui.
Quella notte una forza sovrannaturale ci avvolse avvicinandoci ancora di più.
Scoprire un'altra parte di noi, condividere altri momenti della nostra vita, belli e brutti che siano.
Ci siamo cercati a vicenda, e pensavo fosse solo un sogno, un bel sogno.
Ma quel bacio. Quel bacio ha cambiato tutto.
Se ci ripenso, ancora non mi capacito come sia potuto succedere. Per di più sono stata io! E vero che sono cambiate tante cose in me, ma questo coraggio da dove è saltato fuori?
Ha lasciato sorpresi sia me, che lui.
Avevo una forte paura di essere respinta, esattamente come le onde quando sbattono contro gli scogli. Tornano indietro, si frantumano.
Perché in realtà non lo ho mai ammesso, nemmeno a me stessa, il che è grave, ma avere Tom al mio fianco era una gioia. Una speranza.
La rabbia crollava per lasciare spazio alla tranquillità. E giorno dopo giorno, scoprivo quell'emozione di cui ho tanto paura.
L'amore.
Ho visto tutte le sue sfumature, tutti i suoi gradi possibili. E in quel momento, sotto il potere delle stelle che ci hanno fatto incontrare, mi sono lasciata andare.
Ho visto Tom fragile, e non avevo bisogno di fargli domande, il mio cuore sapeva già.
Cercava aiuto, una spalla su cui piangere nei momenti difficili.
Perché nonostante il passato lui lo abbia lasciato alle spalle, nonostante avesse un sorriso sempre sulle labbra, a volte, proprio nei momenti di maggiore vulnerabilità, i ricordi si rifanno vivi lasciandoci instabili.
Ed è proprio in quel momento che il mio cuore è letteralmente scoppiato, e l'ho baciato.
Un semplice, leggero, dolce bacio che è stato ricambiato.
Un bacio che non voleva finisse mai.
Un bacio che racchiudeva tutto il nostro desiderio, tutta la nostra necessità di sentirci. Sempre più vicini.
E in quel momento lo desideravamo tanto.

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