Gesto Inaspettato

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TOM'S POV

Sono passate due settimane dall'incidente di Kristal e Ashley.
Due settimane in cui sono ripiombato nell'oscurità, e per quanto i miei amici Daniel, Rupert e Ashley mi stiano vicino, senza Kristal io non vedo via d'uscita.
Lei è il mio cammino, la mia luce in mezzo alla tormenta, la mia ancora; mentre ora mi sembra di star navigando in un oceano sperduto, senza nessuna terra ferma nelle vicinanze su cui approdare.
Perso.
Intorno a me è vuoto, giace il nulla e questa distanza, questa mancanza giorno dopo giorno diventa insopportabile.

Seppur nei limiti, Kristal passa molto tempo con noi, ma non poterla sentire mia mi logora.
Mi sto sgretolando solo.
In questi ultimi giorni ha iniziato a ricordare qualcosa, ma io non sono compreso, ancora.
E ogni volta è una pugnalata al cuore.
Ogni volta sento un frammento del mio cuore sgretolarsi e cadere.
Proprio come i petali di una rosa.
Appassiscono e cadono per terra, senza vita.

Questa mattina, seppur sia stato difficile alzarmi dal letto, sono uscito insieme agli altri e stiamo andando in ospedale.
Oggi la mia ragazza viene dimessa, ha ripreso padronanza delle sue gambe grazie a diverse ore di fisioterapia, e da lontano sembra sia tornata in lei, ma i suoi occhi, i suoi occhi sono persi e vuoti.
Senza vitalità, tristi.
So che le manca qualcosa, un pezzo di se stessa, e non per essere egocentrico, ma credo che quel pezzo mancante sia io, e lei ancora non lo sa o non ne ha preso consapevolezza.

Ho visto come mi guarda quando parlo con Ashley, leggo nei suoi occhi un picco di gelosia.
Spesso in quei casi assottiglia lo sguardo, si ammutolisce e tende ad allontanarsi.
Non so perché, ma credo che le dia fastidio.
E da una parte sono sollevato, ciò mi fa capire che non le sono indifferente, ma dall'altra mi distrugge vederla soffrire, perché vorrebbe ricordare ma non posso rivelarle nulla per non compromettere la sua mente.

Adesso che sono entrato nella sua stanza, lei è li, vicino alla finestra a guardare un punto fisso oltre il vetro, ed è così bellissima.
I suoi capelli ricci le ricadono morbidi sulle spalle, le incorniciano il volto perfettamente facendo risaltare i suoi occhi scuri dietro gli occhiali.
Di quei occhi ne sono completamente innamorato. Soprattutto quando è felice, le sue iridi brillano e spuntano delle piccole pagliuzze dorate. Lei non se ne accorge, anzi spesso diceva che non amava il suo colore, ma se potesse vedere con i miei occhi lo spettacolo che leggo nei suoi, sicuramente cambierebbe idea.
Ormai vige questo canone standardizzato che gli occhi chiari sono bellissimi, ma vogliamo parlare degli occhi scuri?
A volte possiedono quelle sfumature così particolari che sarebbe difficile riprodurli.

Non vi saprei dire quanto tempo sono rimasto fermo a fissarla, ma quando lei si è girata, i suoi occhi sono subito finiti su di me, come se si aspettava di vedermi.
E forse ha voluto anche mascherarlo, ma ha sorriso.
Mi ha sorriso.
E il mio cuore è letteralmente esploso come una serie di fuochi d'artificio.

Ci siamo persi in quello sguardo per secondi, forse minuti, in un religioso silenzio, quando è stata Meredith, l'infermiera, a spezzare quella chimica, quella magia che ormai ci aveva avvolti e ci stava distruggendo allo stesso tempo.
E in questo momento, in altre circostanze sarei semplicemente corso ad abbracciarla, ma non posso.

"La tua vacanza Kristal qui è finita, sei libera finalmente." - interruppe Meredith sorridendo, e quella piccola frase aveva fatto sorridere anche Kristal.

Dio quanto è bella quando sorride.
Mi manca assaporare le sue labbra e ridarle quel sorriso che illumina le mie giornate.
Mi manca poterla baciare e farle provare quei brividi che conosciamo solo noi due quando stiamo insieme.
Ma voglio essere fiducioso, e se occorre voglio di nuovo farla innamorare di me.
Come la prima volta.

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