La Resa dei conti pt.2

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Avete presente quando su una fitta foresta si abbatte un violento temporale?
Le conseguenze possono essere disastrose.
E non parliamo di alcuni rami spezzati, o di un po' di pioggia, o del vento che spoglia gli alberi rendendoli nudi e brutti alla vista dell'uomo.

Parliamo di quei temporali che logorano l'albero fin dentro le radici.
Che le sradicano dal terreno, le sollevano, le spezzano, rompendo una volta per tutte la ninfa vitale che li mantiene vivi.

Uno di quei temporali che distrugge tutto ciò che madre natura ha creato.
La vita, la pace, la serenità.
La bellezza.

Si, le violente tempeste privano la natura della loro bellezza.

L'energia che si abbatte è così forte da rompere qualsiasi legame, tale da buttare via anni e anni di crescita, di vita.
Gli alberi passano secoli a crescere, a diventare forti e secolari.
Dietro le loro "spalle" possiedono una storia, tutta da raccontare.
Ma basta un semplice schiocco a cancellare tutto.

E intorno non rimane nulla se non cenere, polvere, caos e distruzione.

Analogamente, questo succede anche nella vita delle persone.
Questa volta però a essere distrutti sono i sentimenti.
Una gran bella perdita.

Tutto ciò che hai costruito viene spazzato via da uno sguardo accattivante o dalle parole disprezzanti.
E spesso sono le persone che più ami che ti distruggono.
E non c'è rimedio, non c'è cura per guarire.

Molti dicono "il tempo cura le ferite".
Frase abbastanza standardizzata, ripetuta così tante volte che finisci per odiarla.
Smetti di crederci.
E perché?

Perché si il tempo cura le ferite, ma le cicatrici rimangono.
Sono visibili sulla tua pelle, compongono una mappa, raccontano una storia, e non potrai mai dimenticarla.
Il dolore si affievolirà, è vero, ma le sensazioni di perdita, quelle No, Rimangono.
Indelebili come l'inchiostro a contatto con la pelle.

Saranno lì a ricordarti sempre come ti sei sentita in quel momento, e volere o volare, la mente ricorderà.

Ricordi nitidi e precisi.

E per l'ennesima volta,- dopo mesi spesi per ricostruire la mia barriera, il mio scudo dinanzi a tale cattiverie gratuite,- mi sono ritrovata con le spalle al muro.
Bloccata dalle mie stesse paure, dalle mie stesse emozioni.

Ho rivissuto tale perdite, tale dolore.
Un'altra volta.
Più forte di prima.

E la causa è sempre la stessa.
Jonathan.

"Tu non puoi ripresentarti qui come se nulla fosse, come se non fosse successo nulla. Non puoi far finta che tutto sia come prima, perché non lo è. Non lo è affatto e dubito che potrà ritornare." - urlo buttando fuori questa triste e amara verità.

Gli occhi si inumidiscono, e secondi dopo sento qualcosa di caldo solcarmi il viso.
Lacrime.

Quanto avrei voluto essere più forte.
Non piangere davanti a lui.
Ma mi sono promessa di essere trasparente, cristallina come l'acqua.

"Dammi una possibilità. Insieme saremo felici come è sempre stato. Te lo prometto." - risponde cautamente Jonathan, come Se quelle promesse possano farmi cedere.

Il problema è che io non credo più alle promesse, soprattutto le sue.
Più volte sono rimasta ferita.
Mi diceva "staremo sempre insieme", "rimarrò al tuo fianco sempre", "non ti lascerò mai".
Ma quante di queste promesse sono state mantenute?
Ve lo dico io, nessuna.
Perciò per quale altro motivo dovrei credere a questa nuova "assurdità"?

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