18: Colonizzare

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<A dopo, amore> con una mano mi spazzolo i capelli mentre con l'altra aggiusto la gonna. 

Sono in ritardo, la sveglia ha suonato, ma il pensiero di alzarmi dal letto ed andare in studio era l'ultimo concetto presente nella mia scatola cranica.  

Diciamo che il corpo bollente di Egan, le sue carezze passionali ed i suoi baci mozzafiato sono un ottimo deterrente per i miei buoni propositi, ma in studio mi aspetta Jan.

Sono le sue ultime sedute e non voglio lasciarlo proprio ora che siamo arrivati al termine del suo percorso.

<Principessa, più tardi passerà Albert da me. Finita la seduta sali, ti aspetto>

Lo osservo un ultima volta e scrollo la testa combattuta tra il fiondarmi tra le sue braccia o prendere le chiavi della mia macchina.

Egan è ancora a letto, le mani dietro alla testa, il petto muscoloso ed il lenzuolo di raso grigio che nasconde a malapena la sua nudità.

Resisto alla tentazione con molta fatica.

<Sono solo tuo> mi dice sensuale e la sua risata mi accompagna fino all'uscio della porta.

Sono felice e per la prima volta in vita mia non vedo l'ora di tornare a casa.

Mi meraviglio a formulare questo pensiero perché non ho mai definito casa l'appartamento in cui vivo e neanche quello dei miei genitori.

Eppure qui, in questa radura, in questo cottage di legno, tra gli alberi, i fiori ed un ruscello, io mi sento a casa.

<Buongiorno, Luna> mi sento dire con profondo rispetto da una ragazza minuta che mi attraversa la strada.

<Buongiorno> le rispondo educatamente.

Imparerò a conoscerli tutti ... è una promessa che ho fatto con me stessa.

Metto in moto la macchina e mi dirigo in studio.

Arrivo in contemporanea con il mio paziente.

<Jan queste è la nostra ultima conversazione> gli dico con una nota di tristezza nella voce anche se sono immensamente felice per lui.

Ha trovato un compagno, un lavoro, una casa, si è ripreso e sta bene.

Le sue angosce sono sparite e l'uccellino ha finalmente spiccato il volo.

<La debbo ringraziare dottoressa, non ce l'avrei fatta senza di lei> mi guarda con gli occhi che gli brillano.

<Jan, ti sei riappropriato della tua vita ed hai una seconda opportunità, non fartela portare via...da nessuno>

Poso il mio block notes sul tavolino e lo abbraccio

Mi saluta con la promessa che mi farà conoscere il compagno e mi inviterà al matrimonio.

Lasciato Jan salgo da Egan ed un pomposo vampiro mi prende in giro salutandomi con un "salve milady" che mi fa sorridere.

<Duca> mimo un inchino molto scoordinato d'altronde non sono nata in quell'epoca io.

 Mi siedo sul divano ed ascolto gli ultimi avvenimenti.

<Abbiamo avvistato alcuni licantropi anche nel nostro territorio, Egan. Non avevano mai osato sconfinare, erano di certo in perlustrazione. Ne abbiamo catturato uno, vivo, per interrogarlo. Non ha detto una sola parola. E' morto tra le mie braccia e non capisco come sia potuto succedere. Si è spento all'improvviso come una lampadina bruciata>

<Dicheltair> esclamo senza accorgermene a voce alta 

Egan e Albert mi osservano di soppiatto meravigliati per quanto ho appena detto.

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