31: Notte oscura

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<Magari questo Angus ha fatto la voce grossa e poi non si presenta alla radura, potrebbe farlo, non credi Sam?> 

Emy inspira lentamente la sua sigaretta, girandosela più volte tra le dita, l'angoscia le sta dilaniando l'anima ed è peggio di un fiume in piena.

<Ho smesso di fumare, l'ho fatto per Sean, l'odore aspro gli dava fastidio> mi dice arrossendo come un adolescente mentre nomina il suo dolcissimo lupo.

<Dammene una> allungo la mano e mi faccio passare una sigaretta.

Avevo dimenticato il sapore della nicotina in bocca, in realtà io fumo solo quando sono stanca o vado da mia madre visto che lei con i suoi continui interrogatori mi fa alzare il livello di stress e, questa notte devo dire, la soglia è alle stelle.

Malia si avvicina e ci fissa divertita, non ci ha viste mai fumare, per lei è una novità.

<Ho paura> ci dice tremando come una foglia spazzata via dal vento.

Io ed Emy ci guardiamo negli occhi e l'abbracciamo, la stringo sperando di riuscire a scaldarla visto che è più fredda di un cubetto di ghiaccio! 

<Lui verrà, non teme nessuno> sussurra rispondendo alla domanda fatta da Emy poco prima.

<Egan, Albert, Dara, Sean e l'intero branco lo sconfiggeranno> le dico di rimando mostrandole un'ostentata sicurezza che, in realtà, scricchiola un po' da tutte le parti.

Hanno bisogno di essere incoraggiate!

Sposto la tenda ed osservo la splendida luna brillare nel cielo sereno, Dublino stasera è silenziosa e malinconica, le luci ed i colori di questa città che tanto amo sono lontani ed ovattati e l'arpa del ponte Beckett sembra emettere suoni rochi e spenti.

È come se la città fosse in stand-by e volesse sintonizzarsi sulla stessa frequenza d'onda del mio stato d'animo

<Luna> la candida voce di Colin mi distoglie dai miei tormentati pensieri.

<Mia sorella...io non riesco a calmarla> percepisco una nota di timore nella voce.

Mi dirigo da Eva che piange sconsolata, le lacrime inondano il suo bel visino e mille singhiozzi scuotono il suo corpo, l'abbraccio e lei sussulta.

<Sono qui, piccolina, non temere, non entreranno. Egan ha predisposto tutto per la nostra sicurezza, stai tranquilla> 

Le accarezzo la schiena e lei pian piano si rilassa, faccio distendere lei e suo fratello sul divano di Egan così da poterli controllare durante questa lunga ed interminabile notte.

Eva si addormenta dopo poco tra le mie braccia seguita da a breve da Colin, prendo un plaid, li copro ed li osservo mentre dormono sereni come angioletti.

<Sono crollati> Emy fa una leggera carezza ad Eva che arriccia il nasino in una tenera smorfia.

<Sono stanchi e provati. Emy, vado a controllare gli altri ragazzi, resti con loro?> 

Annuisce, si siede sulla poltrona e come una tenera mamma veglia i due teneri adolescenti.

Scendo al piano di sotto e faccio il giro di tutte le stanze, gli occhi impauriti degli omega mi rattristano, mi fermo qualche minuto con ognuno di loro cercando di infondergli coraggio e speranza.

Torno al piano di sopra e vedo Emy, che non si è mossa di un centimetro, parlare con Malia.

<Tu percepisci qualcosa? Io non sono un licantropo, ma da qualche minuto provo uno strano senso di angoscia. Credo sia Sean> le scendono alcune lacrime che Malia blocca con la mano.

<Emy lo sento anch'io. E' alpha Angus, lui è arrivato al campo> le trema il labbro e suda freddo, ha paura per l'incolumità di suo fratello.

<Sam, tu cosa senti?> mi domanda Emy con la spezzata dal pianto

Mi blocco sulla porta, non riesco a risponderle, mi sento male e pochi istanti fa, mentre parlavo con i ragazzi mi è accaduta una cosa strana,  lava incandescente scorreva nelle mie vene ed un forte calore si irradiava dalla testa fino alla schiena.

Sono due giorni che ho addosso questa febbriciattola fastidiosissima e la mente che viaggia chissà dove.

<Io...non ve lo avevo detto per non spaventarvi, ma non sto bene. Mi spiace, ma non sento nulla, io non...non riesco a percepire Egan> sussurro tentando di trattenere le lacrime.

Emy si alza dalla poltrona e mi poggia una mano sulla fronte, le sue dita fresche sono un toccasana per me.

<Sam, tu bruci, dai stenditi. Santo cielo, sei più testarda di Egan e questo non è un complimento. Dovevi dircelo prima> 

Mi sdraio sul lettino, Malia apre il frigobar di Egan, porta alcuni cubetti di ghiaccio, li depone in un fazzoletto e li tiene premuti sulle mie tempie, chiudo gli occhi beandomi della piacevole sensazione che, purtroppo, non dura molto.

Un dolore lancinante al centro del petto mi fa scattare come una molla caricata, il fazzoletto vola spargendo i cubetti  sul divano e sul pavimento, ansimo, il fiato si fa via via più corto e strani bagliori colpiscono i miei occhi.

Tento di fare una diagnosi medica sul mio attuale stato fisico, ma non riesco ad elaborare le idee a causa di un sibilo nella testa che, prepotente, annulla ogni mia formulazione scientifica.

<Sam> Emy e Malia mi chiamano simultaneamente, ma le loro voci impaurite sono lontane anni luce dalla sottoscritta.

Le osservo attentamente, mi sembra di vederle al rallentatore, assomigliano a quelle immagini stilizzate che, fatte scorrere velocemente, prendono vita e forma.

<Luna> il piccolo Colin mi prende la mano con dolcezza, le grida di Malia ed Emy l'hanno svegliato, cerca di aiutarmi, ma io sono ancora in uno stato di trance.

Accorrono anche gli altri omega rinchiusi qui con me, sono confusi, hanno paura e temono per la vita della loro luna, sollevo lo sguardo, li guardo stranita con gli occhi mi bruciano da morire.

E' una fatica abnorme riuscire a tenerli aperti, ho la bocca arsa ed una sete disumana, non capisco cosa mi stia succedendo, so solo che gli omega davanti a me si bloccano diventando simili a statue di marmo, Malia si mette una mano davanti alla bocca e Colin si allontana da me con la velocità di una gazzella che fugge davanti al leone che la insegue per divorarne le carni.

Li fisso uno per uno, non riuscendo a capire cosa stia loro accadendo, il silenzio è assurdo, non vola neppure una mosca, se è uno scherzo è davvero un pessimo momento ed io non sono dell'umore adatto, mi avvicino ad Emy che indietreggia di qualche centimetro, sento la rabbia scorrere fluida nel mio corpo e la voglia di spaccare ogni cosa, fosse anche il mondo, crescere a dismisura.

<Emy, cosa diavolo sta succedendo?> le dico con una voce talmente roca e gutturale da non riconoscermi.

<Sam, tu sei...diversa> mi risponde con un filo di voce.

Mi allontano da tutti loro, mi dirigo verso il frigobar, mi guardo allo specchio posto vicino al piccolo elettrodomestico e quello che vedo mi gela il sangue nelle vene, ora comprendo i visi atterriti dei presenti.

L'immagine riflessa nello specchio...non sono io!


Cosa vi ha portato la Befana? Spero una calza stracolma di tutto quello che vi piace😁 A me la cara vecchietta, che ben conosce i miei gusti, ha regalato una calza piena zeppa di ferrero rocher e baci perugina😋 L'amoooo💖💖💖














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