22: Rischio

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L'aria fredda trapassa da parte a parte il mio corpo mentre torniamo a casa.

Durante il tragitto racconto ad Albert tutti i dettagli del mio incontro scontro con Dara.

La tensione che ho provato fino a pochi minuti prima si scioglie e calde lacrime cadono sulla spalla del vampiro ancora molto provato per gli sforzi fatti per per correre in mio aiuto e superare la barriera magica della strega.

<Albert stasera dirò ad Egan la verità. Gli parlerò di Dara e delle tue lezioni >

Si volta a guardarmi ed abbozza un flebile sorriso.

<Fammi capire sono riuscito a non farmi disintegrare dalla strega per finire squartato da un licantropo?>

Rido di cuore e lo stringo più forte, non è per la paura della velocità, ma per il fatto che ha messo in pericolo la sua vita per accorrere in mio aiuto!

<Se ci vedesse ora ci farebbe a pezzettini di sicuro> gli rispondo convinta di quello che ho appena detto.

Arriviamo sotto il portone di casa mia.

Albert ferma il motore della moto e scende per accompagnarmi fino alla mia macchina.

<Samanta, ho provato con tutte le mie forze...ho lottato contro quella maledetta barriera, ma non riuscivo a superarla. Volevo venire da te per toglierti dalle grinfie di Dara>

Mi guarda intensamente negli occhi ed io comprendo quello che sta cercando di dirmi.

<Albert, lo so. Ti ho visto. Sono io quella che deve chiedere scusa, non tu. Ti ho messo in pericolo, stavi per morire a causa mia. Perdonami>

Ho gli occhi lucidi e la voce bassa rotta dall'emozione.

Mi sento colpevole della sofferenza che ha provato a causa mia.

Nella mia mente ho ancora impresso il suo volto tirato carico di dolore.

<Samanta nella mia lunga vita sono sempre stato solo. Nessuno ha mai pensato a me, se non quel lupo geloso che è accorso in aiuto di un suo nemico mortale e tu...un umana che ha fatto scudo con il suo corpo pur di permettermi di fuggire. Ti ho vista anch'io. So che sei stata tu a spezzare l'incantesimo. Samanta, sono orgoglioso di combattere e morire al vostro fianco. Sei strabiliante, non hai le nostre capacità però hai deciso lo stesso di restare con Egan ed il branco>

Intreccia la sua mano alla mia e la bacia con delicatezza.

<Albert, io ho un fratello, ma non ho mai comunicato molto con lui, siamo distanti anni luce. Sono pazza se ti dico che ti considero un fratello maggiore?>

Mi avvicino a lui ancora di più e lo abbraccio forte mentre lui mi scompiglia i capelli.

<Vai, il tuo lupacchiotto ti sta aspettando> mi dice chiudendo lo sportello della mia macchina.

Gli sorrido un'ultima volta e me ne vado via velocemente, non vedo l'ora di riabbracciare Egan e parlargli di quanto accaduto in questa folle giornata.

Fermo la macchina e scorgo la figura del mio uomo in mezzo alla radura.

È serio e teso, gli occhi scuri fissi all'orizzonte e la bocca contratta.

Esco dall'abitacolo e gli corro incontro, mi butto fra le sue braccia.

Sono a casa ed al sicuro.

<Ti devo parlare> gli dico appoggiando le mie labbra alle sue.

Mi stringe forte a se e mi fissa intensamente, osserva il mio viso per accertarsi che non abbia segni o ferite, sa che ho fatto qualcosa di grave e mi sono cacciata nei guai.

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