Capitolo 6

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La visita di Sana era andata bene, la bambina era in salute e lei sembrava impaziente di conoscerla e stringerla tra le braccia. Martino sorrise nel vederla così felice ed emozionata di diventare mamma anche se lui, personalmente, sapeva già che sarebbe diventata una madre incredibile. In fondo era sempre stata un po' la chioccia del gruppo, un punto di riferimento e tutti si affidavano alla sua saggezza.

Avevano pranzato insieme, poi Martino era riuscito a convincerla a parlare a Ibra a cuore aperto e spiegargli la sua posizione, cercando di comprendersi entrambi a vicenda.

Aveva poi lavorato per tutto il pomeriggio e alla fine la sera arrivò prima di quanto potesse rendersi conto.

Di lì a poco finalmente avrebbe rivisto Nico, dopo un'intera giornata senza di lui. Si sentiva emozionato, mentre aspettava che Niccolò scendesse, quasi fosse un primo appuntamento e fosse tornato indietro di sette anni. Magari pure Nico si sentiva così, sbalzato in avanti nel tempo ma ancora con le emozioni e le sensazioni di quando si hanno 18 anni e si è alle prime esperienze.

Lo vide uscire dal portone e salire in macchina, poi Nico si avvicinò e lo salutò con un bacio sulla guancia. Si sentì formicolare nel punto in cui le labbra del ragazzo avevano toccato la pelle morbida, o forse era solo l'emozione di sentire di nuovo Niccolò più vicino, di avere un contatto fisico con lui.

"Allora dove andiamo?" Chiese Niccolò.

"Dove vuoi tu..."

Niccolò fece per pensarci, poi prese il telefono e digitò su Google Maps un indirizzo. "Ce l'ho. Segui le indicazioni."

Martino annuì e per un pezzo di strada non riconobbe nulla, finché la voce metallica del navigatore non lo fece girare su una strada un po' nascosta e una valanga di ricordi lo attraversò come un fiume in piena.

Perché lo aveva portato qui? Cosa aveva in mente?

"Okay siamo arrivati." Niccolò era palesemente entusiasta di aver portato Martino in un posto così poco frequentato, anzi assolutamente non frequentato, perlomeno di notte.

"Sì, so dove siamo."

"Davvero?"

"Mi ci hai già portato una volta. Era Halloween e... volevi farmi paura probabilmente."

Niccolò sorrise e scese dalla macchina. "Aveva funzionato?"

Martino lo imitò e chiuse la macchina, seguendolo poi davanti alle grate dell'entrata. Erano alla piscina. La piscina del loro primo bacio.

"No, non proprio..."

Niccolò rise e scosse la testa, facendogli poi cenno con la testa di avvicinarsi. Entrarono nello stabile, cercando di non farsi scoprire e Martino poté notare come negli anni quel posto non fosse cambiato affatto. Aveva ancora l'aspetto di una centrale nucleare abbandonata. Risalirono le scale ed eccoli lì di nuovo davanti a quella piscina dove per la prima volta si erano baciati. Quanto aveva sperato in quel bacio. Non era più riuscito a smettere di sorridere per l'intera serata, dopo che era successo. Ricordava ancora come si fosse sentito libero e finalmente sé stesso quella notte, libero da tutte le maschere in cui si sentiva costretto.

"Questo era uno dei miei posti preferiti quando ero più piccolo. Ci venivo tutti i giorni qui."

"Davvero?"

Niccolò lo fissò e annuì, con quel sorriso un po' furbetto che gli faceva assottigliare le labbra, prima di sedersi sul bordo della piscina, togliendosi le scarpe per potersi bagnare i piedi. Anche Martino decise di sedersi accanto al ragazzo, ma tenne le gambe incrociate, senza togliersi le scarpe.

RAMES - Ti vedo anche ad occhi chiusiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora