Niccolò si svegliò di soprassalto, respirando a fatica. Martino lo sentì e si alzò a sedere sul letto; gli prese il volto tra le mani e fissò il suo sguardo, ancora assonnato, su di lui, malgrado il buio della stanza.
"Shhh. Va tutto bene. È solo un incubo. Respira. Dai, tranquillo. Respira."
Niccolò seguì le indicazioni del ragazzo e nonostante le lacrime che proprio non riusciva a trattenere, poco dopo riprese a respirare normalmente e si calmò. Martino lo fece sdraiare abbracciandolo stretto a sé.
"Non ce la faccio più. Voglio ricordare tutto e smetterla con questi incubi terribili."
Martino si morse il labbro e decise di parlare. Il tempismo, magari, non era perfetto, ma se qualcosa di vagamente buono poteva uscire da questa situazione... Perché non farlo?
"Nì, ho pensato di chiamare il tuo terapeuta e farti aiutare da lui. Possiamo vedere insieme tutti i posti importanti della tua vita, ma non basta. Hai bisogno di un sostegno psicologico che io non posso darti, per aiutarti a superare il trauma."
Niccolò rimase poi in silenzio per un po', tenendosi ben saldo al petto del ragazzo. Valutò la proposta di Martino e alla fine a malincuore accettò, anche se significava ricordare un trauma così importante come un'aggressione. "Okay..."
Martino lo sentì ancora teso nel suo abbraccio e gli diede un colpetto sulla spalla con un verso interrogativo. "È che è passata una settimana e non ricordo ancora nulla. Perché?"
"Sei bloccato e probabilmente è per via del trauma. Però non sforzarti più di quanto non serva. È passata solo una settimana."
"Sì, ma mi sembra assurdo. Non posso essermi dimenticato di qualcuno con cui chiaramente volevo passare la vita, se viviamo insieme."
"Ma smettila... non dobbiamo mica timbrare il cartellino. Te l'ho detto anche ieri: hai tutto il tempo del mondo."
"Ma non è giusto per te... lo vedo che ci stai male anche tu."
"No, per niente. Mi fa strano che non ricordi, ma da quando hai detto di volerti ricordare di me mi è importato solo di questo. Nico, quando mi hanno detto che eri in ospedale, mi sono sentito morire dentro, ho avuto una paura tremenda di perderti. E invece sei qui e sei vivo, non ricordi è vero, ma su questo ci possiamo lavorare. Ora riposati. Cerca di rilassarti un po'."
Niccolò chiuse gli occhi e si lasciò completamente andare nell'abbraccio di Martino, come la sera precedente e incredibilmente si riaddormentò. Martino non avrebbe voluto dormire invece, per poter vegliare su di lui, ma alla fine la stanchezza prese il sopravvento e crollò nel sonno anche lui.
Quando si risvegliò era mattina inoltrata e Niccolò non era in stanza. Evidentemente si era svegliato prima di lui e si era alzato. Sarebbe rimasto sotto le coperte ancora un po', ma decise di alzarsi e andare a cercarlo, non si sentiva tranquillo non vedendolo in stanza. Lo trovò sul terrazzino, sulla panchina che avevano scelto insieme a Eleonora e Filippo, insieme a una quantità di piante che avrebbe potuto competere con una serra. Si avvicinò andandosi a sedere accanto a lui.
"Buongiorno!" Attirò la sua attenzione che fino a quel momento era fissa sul telefono. "Che guardi?"
"Continuo a guardare foto e a leggere conversazioni su Whatsapp, ma non scatta niente."
"Magari non è quello che serve per ricordare. Dai, faccio un caffè e poi chiamo il tuo psicologo, magari riesce a riceverti oggi stesso."
"Non dovevamo andare al Consultorio?"
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RAMES - Ti vedo anche ad occhi chiusi
FanfictionMartino e Niccolò stanno insieme ormai da sette anni, finché un evento traumatico non cambia le loro vite stravolgendole. Sarà dura tornare alla vecchia vita o forse l'unica soluzione è considerare la possibilità di iniziarne una nuova.