Capitolo 13

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Quando aprì gli occhi, era disteso a pancia in giù, con la testa sul cuscino e il corpo completamente rilassato. Trovò Niccolò al suo fianco, rivolto verso di lui, ancora addormentato. Una delle sue mani era sulla fronte, l'altra sulla pancia nuda.
Erano entrambi crollati dopo essersi riconnessi l'uno all'altro, come non succedeva da mesi, e Martino sospirò felice: non era stato semplicemente frutto della sua fervida immaginazione, era tutto vero.
Quella notte Niccolò gli aveva davvero detto di amarlo. Aveva veramente fatto l'amore con lui. Si sentiva stupido anche solo a pensare in termini così sdolcinati, eppure quello che era successo tra loro non era semplice sesso; si erano uniti corpo e anima, l'uno all'altro. Tornando ad essere, di nuovo, una cosa sola. Quanto gli era mancato sentirlo vicino fisicamente.
Era stato così strano, erano sempre loro eppure era tutto nuovo, come se il tempo fosse davvero tornato indietro alla loro prima volta: Niccolò si era dimostrato insicuro e impacciato come lo era stato allora, con la piccola differenza che stavolta Martino non era più impreparato, non era più la sua prima volta con lui e aveva saputo guidarlo.
Era stato così strano, sul serio. Aveva provato le stesse emozioni di quella notte a Bracciano con la consapevolezza stavolta che quello che c'era tra loro non fosse incerto e poco chiaro. Era tutto reale, concreto. Vero. Non aveva mentito la notte precedente, non gli importava più se Niccolò avrebbe mai ricordato, avevano costruito un rapporto quasi completamente da zero, stavano creando nuovi ricordi, una nuova vita insieme e andava bene così. Finché fossero stati insieme per Martino andava bene così.

Rimase ad osservarlo dormire, con un sorriso sulle labbra che proprio non riusciva a trattenere. Dopo poco si spostò e si rese conto che si erano addormentati senza nemmeno pulirsi. Fece una smorfia schifata e dopo una leggera carezza sul volto del suo ragazzo, si alzò, buttandosi in doccia per togliersi di dosso la sensazione di essere appiccicoso. ' Che schifo! ' Pensò mentre il bagnoschiuma scivolava leggero sulla pelle. Si rilassò sotto il getto forte e continuo della doccia, finché non sentì la porta del bagno aprirsi e dei passi farsi sempre più vicini.

"Marti sei qui?" Sentì la voce di Niccolò richiamarlo.

"No, in realtà sono uscito e questo è un ologramma..."

Niccolò aprì la tenda rigida della doccia con un sorriso. Era nudo. "Carina questa. Posso entrare?"

Martino si avvicinò a lui e posando le labbra sulle sue lo trascinò dentro la doccia. Non era il bacio più appassionato o eccitante che si fossero mai scambiati , ma in qualche modo quella lenta sensualità sotto l'acqua, gli fece girare la testa. Niccolò si mosse scendendo sul collo e poi più giù sul petto, baciando leggero quel punto all'altezza del cuore mentre con gli occhi rimase fisso sul volto di Martino che non smetteva di guardarlo , con le labbra semi aperte. Quando Niccolò finì in ginocchio, Martino portò la testa all'indietro e poggiò la schiena alle mattonelle fredde e umide della doccia, chiudendo gli occhi proprio nel momento in cui sentì la lingua dell'altro in un meraviglioso, indescrivibile e appagante tocco proprio sulla punta. Quando non successe altro, Martino emise un lamento e abbassò lo sguardo verso il ragazzo: Niccolò stava osservando il tatuaggio, ammaliato dalle linee morbide e sottili che tracciavano la pelle disegnando la giraffa. La stessa che aveva lui dietro il collo.

"È questo il tatuaggio che abbiamo fatto insieme?" Chiese Niccolò, baciando leggero l'interno coscia.

"Sì, te l'avevo detto che era in un posto poco visibile."

"Mi piace un sacco... Ieri non l'avevo notato."

"Beh era buio in camera..."

"È davvero bello."

Martino annuì, con un sorriso, mentre una mano accarezzava la nuca di Niccolò, attorcigliando un dito tra i ricci bagnati. Niccolò leccò lentamente ogni centimetro di pelle tatuata per poi tornare a dedicarsi all'erezione del ragazzo. Arrotolò la lingua intorno alla punta più volte prima di andare un po' più giù, avvolgendolo completamente con le labbra. Continuò il movimento, incitato dai gemiti di Martino sempre più forti e le sue mani che lo tenevano stretto per i ricci.

RAMES - Ti vedo anche ad occhi chiusiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora