Niccolò era in quel bar da pochi minuti. Lo aveva avvertito con un messaggio molto sintetico: 'Sono arrivato. Ti chiamo quando ho fatto.' E ci stava provando, davvero, a distrarsi e a fingere che andasse tutto bene. Si era messo a scrivere un articolo da pubblicare. Aveva mandato un messaggio a Eva per chiederle di vedersi e organizzare la festa per Sana e Amira. Aveva persino fatto una lista della spesa, anche se non era sceso per andare al supermercato. Eppure il pensiero andava sempre lì, a quell'incontro in cui Niccolò non lo aveva voluto accanto.
"Ho bisogno di fare questa cosa da solo, Marti."
"Ma non interverrò mai, lo giuro. Starò solo lì con te."
Ma era stato categorico. E così Martino era rimasto a casa, a crogiolarsi nell'ansia di non essere lì con lui. Odiava le attese, da sempre, e la cosa si era intensificata da quando aveva conosciuto Niccolò, che rispondeva in ritardo o che a volte non rispondeva proprio.
Aveva paura che le informazioni che stava per ricevere lo avrebbero sconvolto a tal punto da sparire, senza fargli sapere niente. Quante litigate si erano fatti negli anni per questo suo modo di fare, che era anche un po' suo. Sperava, però, che questa volta non succedesse.
Fortunatamente Eva citofonò poco dopo e lui si affrettò ad aprire per farla accomodare.
"Certo che potevi pure venire tu da me, visto che sto finendo di fare i pacchi."
"Non mi posso muovere. Nico potrebbe chiamarmi da un momento all'altro. Ti aiuto con il trasloco, te l'ho promesso."
"Eh vabbè facciamo che ti credo. A proposito, lo facciamo direttamente domani, così abbiamo tempo di organizzare la festa per Sana a casa nostra." Rispose lei con un sorriso a tutta faccia.
"Ti fa un effetto strano dire 'casa nostra', ve'?"
"Troppo..."
"Lo so, anche per me è stato così. Quando ci siamo trasferiti qui, pensare che questa sarebbe stata casa mia, mi faceva sorridere come un cretino."
"Me lo ricordo. Soprattutto quando avete firmato il rogito. Sembravi una molla schizzata."
Martino sorrise e si mise seduto sulla sedia del salone, davanti al computer già aperto. "Vabbè iniziamo a pensare alla festa per Amira, forza!"
"Okay, avevo un paio di idee. Aspetta eh..." Disse lei, prendendo il telefono per aprire le note e iniziò a elencare quello che aveva pensato.
Misero giù un programma per dividersi i compiti: Martino avrebbe fatto la spesa e pensato a una piccola torta, mentre Eva avrebbe pensato alle decorazioni così da studiarsi bene le misure delle stanze.
"Ma non dovremmo fare un regalo ad Amira?"
"Non l'avevate già comprato quando dovevamo fare il baby shower?"
Martino annuì lentamente. "Giusto... devo solo ricordare dove l'ho messo allora..."
Poco dopo, mentre si rilassavano con un caffè, Martino ricevette un messaggio da Niccolò.
STAI LEGGENDO
RAMES - Ti vedo anche ad occhi chiusi
FanfictionMartino e Niccolò stanno insieme ormai da sette anni, finché un evento traumatico non cambia le loro vite stravolgendole. Sarà dura tornare alla vecchia vita o forse l'unica soluzione è considerare la possibilità di iniziarne una nuova.