Stanford non poteva credere alla fortuna che aveva avuto. Trovare la puttana di quel bastardo era davvero un colpo di fortuna che avrebbe facilitato non poco il suo piano. Prima però doveva arrivare alla carrozza che Cornelia aveva fatto nascondere dietro il giardino della villa, il passaggio segreto che gli aveva indicato la ex amante di Cristopher era a circa 10 metri ma gli sembravano chilometri mentre trascinava quella volpe assetata di sangue. Ellie si stava ribellando con tutte le sue forze, graffiando, scalciando ed emettendo grugniti di protesta. Sentì l'uomo lanciarle insulti irripetibili ed un forte schiaffo le fece perdere l'equilibrio facendola cadere in un cespuglio. Il rapitore stava per riafferrarla quando una sagoma che era arrivata a tutta velocità gli si scagliò contro, con un urlo disumano i due ruzzolarono per pochi metri, e alla fioca luce della luna Ellie riuscì a distinguere i lineamenti del marito distorti dal furore. Cristopher iniziò a colpire con pugni ben assestati il volto dell'uomo, la rabbia lo rendeva incontrollabile, giurò tra se che avrebbe ucciso a mani nude quell'individuo.
Elizabeth era paralizzata, vedere suo marito in quello stato l'aveva terrorizzata forse più del mancato rapimento. Riscuotendosi dal suo stato di paralisi si tolse il bavaglio che le aveva messo Stanford ed avvicinandosi mise delicatamente una mano sulla spalla del marito chiamandolo debolmente. Il pugno si arrestò a mezz'aria, il respiro affannoso ed il corpo tremante del marito ebbe un sussulto nel sentire la carezza e la voce tremante della moglie.
"Cristopher, ti prego fermati, lo stai uccidendo. Fermati.."
Uscendo gradualmente dalla nebbia della sua rabbia Cristopher si rimise in piedi visibilmente sconvolto. Prima di rendersene conto stava prendendo tra le braccia il corpo tremante di Elizabeth e le stava dando un bacio che sapeva di lacrime mentre continuava a mormorare il suo nome.
Un sussulto strozzato li fede voltare improvvisamente, dal cancelletto segreto che consentiva un uscita stava ritta con il viso bianchissimo Cornelia Bowman, la complice di Stanford ed ex amante di Cristopher stava osservando scioccata la scena che le si presentava. Cristopher nascose dietro di se la moglie e rivolgendosi alla nuova arrivata con sguardo omicida:
"Dovevo immaginarlo che una donnaccia come te si sarebbe fatta trascinare nella melma da uno come Stanford. Prendi la carcassa di quell'inutile verme e sparite per sempre da questa città prima che cambi idea e chieda la vostra impiccagione. Se dovessi mai rivedere uno di voi due giuro su quello che ho di più caro che vi farò a pezzi. Sparisci puttana traditrice!" Le ultime parole le disse urlando ma la donna non se lo fece ripetere due volte ed assieme ad un uomo sbucato dalla carrozza trascinarono via Stanford ormai svenuto. Prima di salire in carrozza Cornelia si girò a lanciare un'occhiata colma d'odio alla donna che aveva conquistato il cuore del suo ex amante, giurò a se stessa che avrebbe avuto la sua rivincita, in un modo o nell'altro.
Cristopher si girò ad osservare la giovane moglie che era ammutolita, sapeva che doveva darle delle spiegazioni, ma non era il momento ed il luogo adatto. Prendendola in braccio raggiunse un ingresso secondario che passava dagli alloggi della servitù, incrociando una domestica le comunicò di chiamare Fred e Livia e mandare immediatamente a chiamare Lord Westing. Salendo le scale due alla volta si diresse nella camera che divideva con la moglie e la depose sul divanetto coprendola con una coperta. Prese un po di Brandy e glielo porse.
"Piccola, so che sei terrorizzata, più tardi parleremo te lo prometto, ora devo sistemare la questione velocemente. Guardami Elizabeth.."
Alzando uno sguardo spento la moglie cercò di fare un debole sorriso al marito ma senza troppo successo. Il ricordo di pochi minuti prima era impresso a fuoco nella sua memoria e mille domande le affollavano la mente.
"Torna appena puoi, non sopporto di rimanere sola in questo momento." Allungando una mano accarezzò il bel viso di Cristopher che sospirando le depose un bacio al centro del palmo ed usci in fretta dalla stanza.
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Come una rosa d'inverno
Historical FictionCharleston, 1815 - Elizabeth, una giovane proveniente da una famiglia di nobili caduti in disgrazia, non da peso alle malelingue dell'alta società e alla situazione disastrosa in cui versa la famiglia perché ha la possibilità di fuggire dalla realtà...