Capitolo Tredici - Mia

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Cristopher non credeva ancora a cosa la moglie gli avesse sussurrato con voce roca, dio solo sa quanti giorni aveva dormito accanto al corpo caldo di Ellie senza osare sfiorarla per paura che lei potesse fuggire via terrorizzata. Depositandola sul letto le si stese sopra e senza darle tempo per fiatare la stava già baciando ardentemente, il desiderio per lei incontrollabile. 

Tirandosi su dal letto la osservò con guardo rapace, i biondi capelli sparsi sul cuscino, gli occhi appesantiti dal desiderio e le labbra gonfie dai suoi baci. Allungò una mano e accarezzandole una gamba arrivò fino ai nastri che chiudevano la camiciola tirandoli con decisione e osservando Elizabeth che si tirava a sedere lasciando che l'indumento le scivolasse giù dalle spalle fino ad aggrovigliarsi sui fianchi. Pensò che quella visione erotica lo avrebbe accompagnato fino alla tomba. 

Stranamente non si sentiva a disagio mostrandosi nuda davanti a Cristopher, anzi, voleva vedere il corpo del marito riflettere la tenue luce delle candele. Allungando una piccola mano dove splendeva l'anello che aveva ricevuto dal marito, Ellie iniziò a slacciare i bottoni dei pantaloni e sollevando lo sguardo vide che Cris era al limite dell'autocontrollo, la mascella rigida e la testa abbassata ad guardarla intensamente. 

Osservando a testa china le mani della moglie che lentamente lo spogliavano la sentì mormorare "Un piccolo aiuto non guasterebbe, sei troppo vestito, Caro". Un grugnito e il rumore del tessuto che si strappa le fece capire che si era strappato la camicia di dosso, dopo essersi liberato in fretta degli stivali e dei calzoni spinse giù sul letto la moglie e fece scorrere le mani dalle spalle fino alla camiciola che giaceva ancora sui fianchi. Si liberò velocemente anche di quell'indumento e trattenne il respiro alla visione di quella Dea che giaceva sul suo letto. 

"Bellissima.." disse in tono quasi reverenziale, la accarezzo su ogni curva del corpo e le diede piccoli baci languidi dal collo fino al seno che si alzava ed abbassava sempre più velocemente. 

Elizabeth gemette di piacere ai baci e alle carezze del marito, inarcandosi contro il suo tocco. Voleva di più, molto di più. Quasi non si riconosceva, la ragazza che era prima aveva lasciato il posto ad una donna passionale che si scioglieva come neve al sole al solo tocco dell'uomo. 

"Ti prego Cristopher.." disse prima di riuscire a fermarsi e infilando le mani nei lisci capelli neri dell'uomo tirò la sua testa sul suo seno. Non sapeva cosa fare, era troppo inesperta così segui semplicemente il suo istinto e inizio a passare la mano sulla schiena di Cristopher e quando lo sentì gemere ed irrigidirsi capì che gli erano piaciute le sue carezze così osò ancora di più e spostando la mano davanti iniziò ad accarezzare il membro del marito sentendolo fremere.

"Ferma piccola strega o non arriveremo mai dove voglio arrivare" Le sussurrò prendendo le sue mani e portandogliele sopra la testa.

Poco dopo avvertì la mano dell'uomo che si insinuava nel punto più delicato e con lunghe carezze la portò al limite, la sentì implorare il suo nome capì che era pronta a diventare un tutt'uno con lui. Sfiorandole il seno Ellie aprì le gambe e lui vi si insinuò gemendo profondamente, irrigidendosi affondò le dita nei muscoli delle spalle del marito che si era fermato per consentirle di abituarsi a lui e lasciar passare il dolore. 

"Sei mia..finalmente sei mia" Disse baciandola profondamente. "Dillo Ellie".

Il dolore si stava attenuando, al suo posto scariche di un piacere mai provato prima stavano riducendo la lucidità di Elizabeth in polvere. Capendo cosa le aveva chiesto Cristopher sussurrò quello che voleva sentirsi dire.

"Sono tua..tua".

Dopo un bacio profondo, il marito riprese a muoversi con spinte sempre più incalzanti appoggiando la fronte su quella della moglie e osservando come il piacere le distorceva i lineamenti, capì che era vicina quando spalancò gli occhi e lo cinse con le gambe inarcandosi ancora di più. Si lasciarono andare all'esplosione di quell'orgasmo assieme, mentre lui sussurrava il suo nome più e più volte lei sussurrava le parole che non credeva avrebbe mai detto. "Ti amo". 

Ellie si svegliò alle prime luci dell'alba, come suggerivano i caldi colori che entravano dalla finestra. Si trovava nel caldo abbraccio del marito così decise di non muoversi, sospirando gli si fece ancora più vicina toccando con il fondoschiena il linguine di Cristopher. Si rese conto troppo tardi che quel corpo caldo non stava dormendo, con una risatina l'uomo la fece voltare e iniziò a baciarla intensamente. Il corpo di Ellie si risvegliò all'istante, trasformandosi ancora una volta in una donna passionale e selvaggia sotto le sapienti mani dell'uomo. 

Molto più tardi si alzarono per chiedere un breve pasto nella loro stanza. 

"Non uscirai da questa camera molto facilmente mia cara, oggi non ho intenzione di dividerti con nessuno." 

"Magari anche domani, credo tu abbia bisogno di rifarti del tempo perduto". Disse ridendo Ellie che facendo una finta cercò di correre verso la porta per venire riacciuffata dopo pochi passi. Le sue proteste si tramutarono ben preso in sospiri e gemiti, fecero l'amore con calma e dedizione ed il cibo e qualunque altro pensiero venne presto dimenticato. 




Questo capitolo è un po diverso dagli altri, ma spero vi piaccia comunque :D Fatemi sapere!

A presto <3 

Come una rosa d'invernoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora