Quarto Capitolo - L'incontro

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Erano passati tre giorni da quando il padre le aveva annunciato del suo imminente matrimonio. A seguito del brutto scontro avvenuto a cena Elizabeth era stata trascinata nella sua stanza nella quale era stata percossa e lasciata senza cibo per due giorni. Aveva passato due giorni in solitudine con il solo pensiero che probabilmente non avrebbe mai più rivisto l'uomo del ballo, quegli occhi grigi l'accompagnavano nei suoi sogni e vista la piega che stava prendendo la sua vita probabilmente il ricordo di quel bacio sarebbe stato un dei pochi bei momenti da costudire.

 Era stato dato il permesso a Livia di occuparsi della padroncina solo perché quel giorno ci sarebbe stato l'incontro con il futuro sposo ed il padrone non voleva che nulla fosse fuori posto per l'occasione. La ragazza presentava dei grossi lividi sul corpo, ma non sul viso; il padre di Ellie come sempre si era premurato di non sfigurare la figlia. Livia preparò subito un bagno profumato ed i teli di lino per avvolgere la giovane che era squassata dai singhiozzi. 

"Mia dolce bambina, smettete di piangere o vi si gonfieranno gli occhi. Gustatevi il vostro bagno e scendete a fare colazione, vostro padre non è ancora rientrato dalla sua cavalcata quindi non dovete temere nulla" 

Alzando il viso su quello dell'amica Elizabeth non poté far altro che sospirare e cercare di regalarle un sorriso forzato. Aveva tutte le ragioni del mondo per piangere ma questo non avrebbe risolto i suoi problemi, sinceramente non vedeva soluzione se non la fuga o la morte. Ma ne una ne l'altra le avrebbe prese in considerazione perché avrebbe significato abbandonare Livia. Avrebbe sposato quel rospo nella speranza di rimanere vedova il prima possibile, il matrimonio avrebbe significato allontanarsi dal padre e forse questa era l'unica ragione positiva. 

Erano ormai le undici del mattino, il padre era rientrato ed era nel suo studio a fumare un sigaro quando arrivò l'atteso ospite. Andando ad aprire la porta lanciò un occhiata ammonitrice alla figlia che stava seduta su un divanetto a torcersi le mani.

"Lord Rothschild, che piacere! Prego accomodatevi, gradite del buon porto?" Schioccando le mani fece segno a Livia di sbrigarsi a servire il vino al loro ospite. Correndo via Livia rientro nelle cucine facendo ritorno poco dopo.

"Lord Shelburn, accetto il porto ma non prima di aver omaggiato la mia graziosa Elizabeth" disse l'uomo ansante e già grondante di sudore dopo appena pochi passi dalla sua carrozza al portico della casa. 

Ellie aveva alzato lo sguardo solo in quel momento ed un brivido freddo le corse lungo la schiena quando si rese conto che l'uomo la stava letteralmente divorando con lo sguardo. Ora che lo vedeva in abiti da giorno Ellie si rese conto di quanto fosse grasso e poco atletico; dava l'impressione di essere sul punto di avere un attacco di cuore talmente era sudato e rosso in viso; aveva ben pochi capelli in testa e la faccia rotonda piena di grinze.

"E' rivoltante, non ha un minimo di pudore! Mi osserva come una qualsiasi sgualdrina di bordello. E per giunta tutto questo davanti agli occhi di mio padre. E' forse questa una punizione? Maritata ad un vecchio grasso con chissà quali brutte intenzioni."  Con questo pensiero la giovane si alzò in piedi e dopo una breve referenza omaggiò l'uomo: 

"Lord Rothschild, è un onore averla in casa nostra." Stampandosi in faccia un finto sorriso prese il calice di vino dal vassoio che le porgeva Livia e mantenendo fin troppa distanza lo allungò al loro detestabile ospite. 

Senza preavviso il padre prese in mano la situazione vedendo quanto la figlia stesse a debita distanza dal Lord e non volendo offenderlo propose un breve scambio di chiacchiere;  dirigendosi verso il suo studio con l'atro uomo comunicò ad Elizabeth di attendere il suo futuro sposo nel giardino così da poter fare una passeggiata al loro ritorno. 

Dopo aver chiuso la porta dietro di sé Lord Rothschild si sedette su una poltrona e guardandosi attorno poté constatare quanto le finanze della famiglia fossero messe male. Sogghignando gli passò per la mente un piano geniale per ottenere la mano della giovane nella metà del tempo. 

Come una rosa d'invernoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora