Mello's P. O. V.
Io, Lavi e Matt stavamo camminando nelle strade innevate di sera, erano piene di bancarelle e di cori che cantavano canzoni natalizie, la ragazza dai capelli ricci davanti a noi stava saltellando come una bambina di dieci anni mentre canticchiava i ritornelli delle varie canzoni che decoravano la bellissima atmosfera che ci circondava, sorrisi a quell'immagine, era da tanto che non la vedevo così spensierata. Lei notò una bancarella che vendeva cioccolata calda e si girò verso di noi con due occhi dolci, "-Lavi, è quasi ora di cena-" dissi, cercando di non farmi intenerire dal suo sguardo, lei si avvicinò a me e mi abbracciò mettendo le sue braccia intorno alla mia vita, mise il suo mento sul mio petto allargando, nonostante non credevo fosse possibile, i suoi occhi, "-Per favore-"; spostai il mio sguardo su Matt che aveva una faccia seccata, povero, non doveva essere affatto bello essere la candela della situazione, lui mi tolse Lavi di dosso e si mise in mezzo tra noi due, "-Lavi, sarai pur in grado di incantare Mello con i tuoi occhi dolci, ma su di me non fanno effetto, quindi, per favore, possiamo tornare all'albergo? -", "-Ok, ok, stavo solo testando se la mia tecnica funzionasse ancora, e sono felice della risposta che ho ottenuto-" disse guardandomi con quel non-tanto-innocente sorriso, prima di ritornare a saltellare davanti e canticchiare.
Tornati nella nostra camera notai che Jessica non era ancora tornata, era strano visto che lei cercava sempre di arrivare prima o con noi 'per evitare che io e lei potessimo avere dei momenti intimi', e sinceramente, aveva tutte le ragioni del mondo per non lasciarci da soli visto che sapeva che Lavi, per me, era una droga, anche se non sapevo cosa mi facesse sentire così sopra le nuvole con lei, non sapevo se fosse la sua pelle, il suo viso o i suoi occhi così vivi nonostante fossero tinti da un colore così spento; però sapevo, sapevo che anche lei si sentiva così quando le ero vicino, quando la guardavo negli occhi, quando le accarezzavo i capelli o le facevo mettere la sua testa sulla mia spalla, diventava più timida, arrossiva, i suoi occhi sembravano bagnarsi leggermente.
Sentii Lavi abbracciarmi da dietro, "-Ti vedo pensieroso, c'è qualcosa che non va? -", mise una mano sulla mia spalla, "-No, niente, sono solo stanco-", lei mi guardò dubbiosa mentre si metteva affianco a me davanti alla finestra, la sua mano sopra la mia, "-Sai, John mi ha detto che oggi gli alfa apriranno il portale per il mondo dei morti-", lei guardò in basso, i suoi occhi lucidi e tremava leggermente, "-Lo so-", perché avevo iniziato quel discorso? Perché gli avevo detto che quella notte avrebbe potuto rivedere i suoi genitori, quando lei non era ancora pronta ad accettare la loro morte? Ormai quell'episodio era una cicatrice che stava iniziando a sbiadire, ma le faceva ancora male toccarlo, tanto male. "-Hey, non intendevo dire che-", mi interruppe, "-Tranquillo, non è colpa tua, so che non riuscirò mai a superare totalmente questo episodio, ma sto cercando di non ricordarlo, sto cercando di pensare solo ai bei ricordi-", spostò lo sguardo al cielo stellato mentre delle lacrime stavano scendendo dai suoi occhi, "-E comunque, non tutto quello che è accaduto dopo è stato un completo disastro, ci sono state anche delle cose belle... per esempio, ho incontrato te-", la strinsi tra le mie braccia mentre lei stava cercando di trattenere il suo pianto disperato, le accarezzai i capelli facendole capire di sfogarsi e così lei fece, "No Lavi, tu non sarai mai in grado di superare quest'episodio neanche un po', se non il minimo necessario da non farti piangere quando vedi una foto di te prima dei tuoi dieci anni. Tu sei troppo sensibile quando arriva a noi, a me, a Matt, a Jessy... tu non riesci a immaginare una possibile realtà senza almeno uno dei tuoi amici, ti tortureresti ogni santo giorno, ora, secondo solo per garantire la nostra felicità, non riesci a capacitarti dei tradimenti e degli addii, non ci riesci, non ci sei mai riuscita... e non riuscirai mai".
La lasciai dormire una mezz'oretta vicino a me prima di iniziare a prepararci per andare a cena, Jessica non era ancora tornata e questo mi preoccupava anche perché non avevo modo di chiamarla o mandarle un messaggio, quando scendemmo la trovai vicino a Samantha con gli occhi lucidi e le guance arrossate, anche lei aveva pianto. Durante il viaggio loro erano più silenziose del solito, cercavano di ridere e di scherzare ma vedevo che gli era difficile, Lavi per tutto il tempo tenne la mia mano come se fosse una sorta di protezione contro tutti i pericoli del mondo.
Sospirai, sazio, dopo aver mangiato l'ultimo boccone del dolce, quel giorno la cena era più sostanziosa ed era solo la vigilia. Guardai la ragazza seduta silenziosa di fianco a me, prima che una delle guardie dicesse di alzarsi in ordine di tavoli e di andare fuori ad aspettare l'apertura del portale per l'aldilà, l'evento era qualcosa di grandioso che mi faceva capire perché non era mai stato descritto da nessuno Yuka, non c'erano parole o composizioni che l'avrebbero descritto in tutta la sua magnificenza, ma io ci proverò comunque. Tutto iniziava con un'aurora boreale che non sembrava avere origine ma un'unica destinazione, ovvero un grande fuoco che era stato acceso con interi tronchi d'albero, era talmente grande che persino noi, metri lontano dalla grande fiamma, potevamo sentire il suo calore; quando l'aurora e il fuoco s'incontravano tutto intorno a noi sembrava diventare luminoso e colorato, prima di ritrovarsi 'dall'altra parte'.
Mi guardai attorno e vidi molte persone riabbracciare i loro cari o i loro amici, si poteva capire che era il mondo dei morti dal fatto che molte persone erano vestite in modo vittoriano o medievale. Mentre guardavo l'ammasso di persone vidi una coppia, l'uomo aveva i capelli scuri e la pelle chiara, mentre la donna era veramente troppo famigliare, la sua pelle era chiara e i suoi capelli erano castani e ricci e le arrivavano fino al fondoschiena, la sua faccia, nonostante l'età, rimaneva comunque bella, bella come quella di Lavi e come quella di Jessica, che erano corse ad abbracciare la coppia. Sentii una mano toccarmi la spalla e mi girai per trovare un uomo che non avevo mai visto guardarmi sorpreso, aveva i capelli e la barba bionde, i suoi occhi erano di un azzurro chiaro, "-Mihael? -", "-Sì, e lei è... ? -" chiesi confuso, lui mi guardò con un sorriso prima di darmi un caloroso abbraccio, "-Buon Natale, figlio mio, e dì alla mamma che la amo-", dopo quelle parole tutto divenne bianco.
La mattina dopo mi svegliai nella stanza d'albergo, era il 25 dicembre, Jessica e Lavi erano sedute sul letto singolo a sfogliare un album di foto, "-Buon Natale dormiglione-" sentii dire dalla ragazza dai capelli corvini, l'altra si avvicinò a me e mi diede un bacio sulla guancia, "-Buon Natale Mihael-" disse sottovoce, così che solo io potessi sentirlo, "-Buon Natale... Wild-".
STAI LEGGENDO
Alternative Life
FanfictionLa storia di una ragazza che ha dovuto cambiare più volte vita...