Capitolo 8.

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Zayn era seduto per terra con la schiena appoggiata all’armadio e le gambe stese in avanti.

La camera di Louis non era cambiata per niente negli anni, dunque, sorrise Zayn, il fatto che adesso i suoi piedi, quando stava con le gambe distese, toccassero il comodino, significava che era lui ad essere cresciuto e non la disposizione dei mobili ad essere cambiata.

“Sono molto più alto” disse a bassa voce.

Louis senza maglietta, solo con i boxer. Stava in piedi di fronte allo specchio mentre cercava di rimettersi il piercing al labbro sotto.

“Che?” domandò con la voce ovattata dalle mani impegnate in quell’opera ardua.

“Che ora con i piedi tocco il comodino, quindi sono cresciuto”.

“Prima non ci toccavi?”.

“No... cioè da bambino no. Era un po’ che non stavo seduto qui” spiegò ancora intento a fissarsi la punta dei piedi.

Louis sorrise mente finalmente il piercing smetteva di opporre resistenza.

“Dici anche che tocco la fine del letto quando ci sto sdraiato?” domandò Zayn mettendosi in piedi.

“Minchia sì, ma li ci stai un sacco di volte, dovresti saperlo che tocchi...”

“Ma di solito sto rannicchiato perché ci sei anche tu” concluse stendendosi sul letto per poi sorridere soddisfatto “ci tocco” aggiunse.

“Bene” rispose Louis perplesso “come mai stasera sei fissato col fatto che sei più grande?” domandò mentre ancora cercava di capire cosa indossare;  Zayn era capitato a casa sua mentre ancora lui stava in doccia.

“Perché oggi non c’eri a scuola e non mi capitava da un sacco di stare lì senza di te quindi... sono entrato in una fase mentale del tipo: sono grande posso affrontare certe cose” spiegò sorridendo “quindi sto iniziando a notare tutte quelle cose che fanno sì che io sia grande” concluse.

“Non stai affatto bene Zayne” rispose Louis infilandosi un pantalone della tuta e avviandosi al letto.

L’altro scattò a sedere: “ti metti una maglietta per favore?”

“Cosa?”

“Se ti metti una maglietta”

Louis si guardò il petto perplesso: “perché?”

“Perché sì”

“Siamo stati un sacco di volte sdraiati senza maglietta. Insieme. Una volta abbiamo dormito in mutande” disse mettendosi sul letto.

La reazione di Zayn fu pressappoco immediata, si mise in piedi e si avviò alla scrivania: “ascoltiamo musica?” domandò casuale ben deciso a far cadere quel discorso.

Louis sospirò: “qual è il problema?”

“Nessuno, perché?” domandò Zayn senza guardarlo “metto i Rancid? Ti va?”

“No, mi va di stare sul letto con te a parlare”

“Ramones?”

“Vieni sul letto o vengo io lì” disse Louis lapidario “giuro”.

Zayn lo guardò pensieroso con i denti impegnati a torturarsi un labbro: “metti una maglietta Lou, per favore”.

Louis lo guardò in silenzio per qualche istante indeciso sul da farsi poi si alzò dal letto e infilò una maglietta, si ributtò sul materasso e si girò su un fianco, dando le spalle a Zayn.

Un gettone e tredici minutiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora