Capitolo 24 - Fine.

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Niall aveva sempre amato la fine delle storie. Gli era sempre piaciuta l'atmosfera liberatoria che si respira a pochi passi dal traguardo. Il lieto fine già lo pregusti, lo senti sulle papille gustative, sotto i polpastrelli, nelle narici. Niall aveva sempre amato i lieto fine soprattutto se giungevano dopo vagonate di tristezza e calamità varie. Infatti amava Harry Potter: tristezza a palate e poi... poi la fine, il lieto fine. Un raggio di speranza alla fine di qualcosa di orribile.

Quella mattina Niall ci stava pensando mentre usciva da scuola, rifletteva su tutta la tristezza che aveva stretto, stritolato, torturato il suo cuore e quello di praticamente tutte le persone a cui più voleva bene. Ci stava pensando mentre considerava quanto tutto non fosse ancora giunto al lieto fine, quanto gli mancasse tutto quello che aveva perso e che non accennava a tornare.

Harry quel pomeriggio si sarebbe trasferito a Lake Ollins, con i suoi zii. Louis e Zayn si erano ritirati da scuola, Liam veniva a scuola raramente e mal volentieri e non parlava con nessuno, nemmeno con lui.

L'unico che avrebbe fatto il percorso inverso era invece Stan. Lui sarebbe tornato a gennaio, all'inizio del quadrimestre.

Aveva sospirato, allora, aveva deglutito mentre la mente era tornata anche a Gemma, a quanto gli mancasse vederla passare nei corridoi, sentirla urlare dietro a Harry, sentirla ridere con Perrie ed Eleanor...

E poi tutto nella sua testa era ulteriormente precipitato: come poteva provare nostalgia per le risate di Gemma con quelle due? Perrie era in carcere per concorso in omicidio, Eleanor era accusata di spaccio di droga. Era tutto così dannatamente sbagliato, doloroso. Così si era fermato mentre il resto dei ragazzi usciva da scuola e gli dava spallate per passare e correre fuori. Liberi.

Loro lo erano, loro erano liberi, felici.

Niall aveva socchiuso gli occhi e come ogni volta il suo cervello aveva fatto il resto, da solo.

Il rumore di un motorino gli aveva fatto sperare di veder arrivare Zayn con la sua giacca di pelle, l'aria seria, perennemente pensierosa. Aveva sperato di sentire la camminata trascinata  e sicura di Louis, aveva sperato di vederli insieme mentre entravano a scuola con il loro solito alone di mistero. Aveva sperato di tornare a quei giorni in cui ancora loro non erano parte della vita sua, di Harry e di Liam.

Quei tempi in cui Harry sarebbe arrivato sorridente, saltellando, quei tempi in cui avrebbe detto: "Però, quanto è carino Tomlinson". I tempi in cui poi lui e Liam lo avrebbero guardato con disapprovazione mentre Gemma da lontano avrebbe mandato un messaggio tipo: "Harry Edward Styles, stai lontano da Louis".

I tempi in cui tutto era più semplice, più a misura della loro età. Più giusto, ecco.

Niall aveva riaperto gli occhi mentre l'unico pensiero era sempre quello: quanto era lontano il loro lieto fine?

Guardò l'orologio: mancava un'ora al funerale di Josh. Doveva accelerare il passo.

 

 

 

Liam osservava il piazzale della chiesa popolarsi. Niall accanto a lui guardava il cielo, seduto sul marciapiede. Dall'altro lato del piazzale Louis continuava a messaggiare e a lamentarsi di qualcosa con Zayn accanto a lui.

Liam li guardava, in silenzio. Quante chiamate e quanti messaggi di Zayn aveva evitato negli ultimi due giorni?

"Parla con Zayn, Liam" disse Niall senza guardarlo.

Un gettone e tredici minutiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora