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-Jungkook tira quella dannata palla!-

-No, passala di qua che Myubyn è sulla traiettoria dei due punti-

-Muoviti!-

-Attento Jungkook sul fianco!- si aggiunse al vociferare il suo coach.

Era da poco entrato nella squadra di basket e già era il favorito allo scherno e alle riprese di campo dei compagni.

Velocemente spostava lo sguardo su chi lo nominasse, tanto che in pochi secondi gli avversari amichevoli lo colsero alla sprovvista e si sentì privato di quel ruvido bocciolo, ossessione di vittoria.

Rimase stagnante sul posto sentendosi la mira preferita dello sconforto, mentre tutti gli altri avanzavano verso le righe di fine campo e lui, ancora una volta, fungeva da ultima ruota del carro, quel calesse del quale sognava di far parte da molto tempo.

-Time out! Jungkook vieni qua- lo richiamò l'allenatore.

L'interessato si mosse combattuto sotto gli altri e il loro marcio senso di primato.

-Voi continuate...tu prendi il suo posto. Ragazzi voglio un lavoro pulito e non il macello che avete combinato alle semifinali...smettetela di fare tutti quei giri con la palla, non siete mica ballerine- diede fiato al fischietto -...veniamo a te- gli afferrò la spalla e lo convinse a sedersi.

-Jungkook così non va, che ti prende?- tirò fuori la pipa cercando il tabacco nel taschino.

Era un uomo di antichi costumi e quello strumento, unito all'infischiarsene delle regole scolastiche, lo dimostrava.

-Tutto bene, ho solo dormito poco- giocherellava con la cerniera.

-Ah non me la raccontare. Posso capire sia un periodo no per te, ma ora deve finire...smettila con quelle mani e guardami quando ti parlo- gli ordinò freddo -Hai lavorato faticosamente per questo posto e ora stai mandando tutto all'aria. Che vuoi fare? Tornare in quella scuola? Hai fatto fare i salti mortali ai tuoi genitori con la retta scolastica e per non parlare dell'impegno che ci hai messo per poter entrare in squadra- bruciò il secco del focolaio ed appoggiò le labbra al bocchino (si chiama così, non fate i soliti pervertiti) inspirando fino allo stremo.

-Coach non mi vogliono in squadra...all'inizio sono stati tutti comprensivi, ma ora...cosa gli ho fatto?- fissava quel gruppo così armonioso senza di lui.

-Jungkook è normale che ci sia un po' di apprensione verso elementi nuovi della squadra, ma vedrai che andrete più d'accordo in futuro e anche se questo non dovesse accadere non dovrai mai permettere ad altri di sminuire le tue potenzialità o di farti dubitare addirittura di quello che ti piacerebbe diventare...-

-Jimin per fortuna che sei arrivato- urlò un ragazzo.

-Vi sono venuto a salvare- rise scherzosamente alzando due buste ricolme di snack deliziosamente insani.

-...dai vai anche tu, vi siete meritati una pausa- gli mollò una pacca prima di andare verso gli spogliatoi.

Le gambe fremettero dallo slanciarsi e raggiungere quell'ammasso che si era creato lontano da lui, ma all'ultimo ripensò a quanto potesse essere incomodo e si limitò ad afferrare il telefono nel borsone lì vicino.

Sentiva lo stropicciare della plastica e la felicità nell'aria, lui però non faceva parte di quella magnifica chimica.

Aveva fame e il borsone era ricolmo solo dei suoi vestiti, ma allo stesso tempo era fermamente convinto di quella personale punizione, di quell'esclusione volontaria.

ßℓαcк Yσυηg Cђαηg  ||  YσσηmιηDove le storie prendono vita. Scoprilo ora