-Sei un figlio di puttana...- tossì per l'urto che sembrava essersi effuso fin dentro le vertebre -...lui non ha mai voluto che tu lo toccassi, io te la faccio pagare...- un altro colpo di tosse lo bloccò.
-Yoongi, tu non eri lì. Fidati quegli occhi dicevano tutt'altro di quello che ti ha fatto pensare il mio racconto, lo conoscevo bene. Solo che non sapeva di volerlo, ecco perché ha reagito così, ma quel giorno o mai più...e dai stai su, ti fa abbattere da uno spintone?- lo pinzò per le spalle sollevandolo contro il muro.
Il corvino si piegò di lato tenendosi la zona lombare e confabulando la morte sotto limacciosi moniti.
-Non hai niente contro di me, nessuno potrà sapere quello che ci siamo detti e anche se fosse non si parla di minori. Verrà raccontato sui giornali di una scappattela tra docente e studente avvenuta due anni fa...oh ma dai, non rinverranno nemmeno il caso, mettiti il cuore in pace come tutti gli altri su affari che non ti riguardano e ora levati dal cazzo, sappi che da me non avrai nessun credito o aiuto quest'anno, buona fortuna- tornò a sedersi come nulla fosse accaduto mentre il ragazzo lo inchiodava con lo sguardo carico di una violenza inaudita, ma consapevolmente sommessa.
Arrancò verso l'uscita sentendo il passo riacquistare vigore.
-Ricorda queste mei parole perché se ti dico che te la farò pagare sarà così-
-Allora non ti basterà solo la fortuna- sbuffò ironico spiegazzando la vecchia rivista -Buona giornata-
Richiuse la porta sbattendola e procedette per il corridoio deserto del tardo pomeriggio.
"Buona giornata a lei" sorrise vittorioso fermando la registrazione vocale sullo schermo.
Solamente quel gesto scaltro lo aveva frenato dal compromettere tutto avventandosi sullo stupratore.
Ora lo aveva in pugno, doveva solo consegnare la lettera con l'orma di Jimin e quella registrazione, ma fu proprio tirando fuori l'oggetto che, vedendo quella piccola impronta, un senso di malessere dilagò.
Lentamente e poi sempre più calzante l'andatura si acutizzò, fino ad una corsa sfrenata verso i sotterranei.
La catena tirata, una volta scesa la rampa, lo trattenne per le caviglie e lo fece precipitare in avanti, non bastò solo la luce dello spiraglio ad illuminargli la via.
-Jimin!- urlò incurante che gli altri potessero udirlo.
Lo schianto gli fece sobbalzare nuovamente la spina ed è così che strisciò a terra per qualche metro -Cazzo, cazzo!- sbatte il pugno sul pavimento -Avanti...dai...- appoggiò i gomiti esimendosi di poter anche solo pensare alla rinuncia.
Il volto si ridusse ad un ammasso di pieghe contratte per quell'algia che gli perforava la schiena, ma nonostante quello piegò in avanti le gambe e rasentando le pareti raggiunse il chiarore.
-Jimin, dov...- spalancato l'uscio trovò l'interessato sulle sue ginocchia avente il petto tra le mani serrate a morsa.
-Jimin...Jimin...- gli occhi si tinsero d'acqua salifera, tanto che sorressero per pochi attimi e lo portarono a cedere proprio davanti all'incorporea disperazione.
Uno davanti all'altro, lo erano per davvero o quasi.
Yoongi alzò la mano tentando di accarezzargli la guancia, ma tra le mani si ritrovò solo una lieve brezzolina che lo immalinconì ancor più.
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ßℓαcк Yσυηg Cђαηg || Yσσηmιη
Fanfiction~My 5th BTS story~ Min Yoongi, giovane prodigio musicale, si troverà a suonare un piano non comune agli altri... ~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~ -Oh grazie...uff...- si piegò in due per riprendere fiato e la frangia si divise sulla fronte a causa della...