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-Da quella sera ha assistito ad ogni mio allenamento clandestino se così si può definire. È stato l'unico a starmi vicino prima che la fama mi assalisse per essere il migliore della squadra e io come solito imbecille l'ho piano piano dimenticato. Lui non si è mai interessato a chi fossi prima di arrivare lì, come hanno fatto tutti gli altri, mi ha sempre sostenuto e io...io alle prime attenzioni l'ho lasciato nella mia ombra senza potermi sdebitare, ecco perché farò di tutto per rendergli giustizia...- sbatté un pugno sul palmo.

-Jungkook dove sei? Dobbiamo iniziare gli allenamenti- lo richiamò un suo compagno.

-Non ho finito con te Yoongi, appena si presenterà l'occasione ti rivelerò un dettaglio importante, magari in un luogo più isolato, ad ogni modo...presta attenzione a quello che scoprirai, non tutti i finali sono piacevoli e sicuramente quello di Jimin ti cambierà- mollò il corvino in compagnia di quelle curiose ed anomale parole.

Rimboccò il vialetto raggiungendo la palestra e con essa gli spogliatoi interni.

Si vestì della tuta e delle fiammanti fasce per polsi -Quanto stringono...- tentò invano di slabbrare con due dita l'elastico, al fine di far defluire il fulvo violaceo delle vene che, nonostante la tonalità, manteneva inalterata la melanina pallida.

Udì l'eco di uno sportello sbattere e furtivo si guardò intorno -...ah lasciamo stare- chiuse il borsone e si diresse verso la zona aperta.

"Quanto mi danno fastidio" proseguiva per i corridoi mormorando per quel fastidio di una taglia più piccola "Perché non cede?" tirava e camminava a testa bassa "Quasi qua..." la spalla si scontrò contro un'altra più lanosa e fievole -Oddio mi perdoni- seguì un inchino senza vedere il ferito.

-Non ti preoccupare, se non mi cadeva la scopa non mi avresti nemmeno sfiorato- sorrise un vecchio custode dalla pelle ambrata e perfetta in ogni singola ruga contornata da fili di angora, una barba sottile ed ispida e due occhi che andavano ad inabissarsi nel gonfiore delle guance.

-Lei è un custode? Non l'ho mai vista...in ogni caso mi scusi di nuovo- piegò il busto ancora una volta.

-Mi hanno trasferito, prima mi occupavo dei piani bassi dell'università, ma ragazzo...alle persone non va mai bene l'agire lento della vecchiaia e così sono finito qua, dove al massimo posso lucidare le righe di campo- si appoggiò con fare arrugginito al vertice della scopa.

Se quel vecchio si era preoccupato dei primi piani dell'istituto non poteva non sapere dei sotterranei e così la domanda nacque spontanea.

-Scusi se risulto sfrontato, ma lei per caso conosce un teatro sotterraneo? Ne ho sentito parlare, ma nessuno sembra saperne qualcosa- alzò un sopracciglio.

-Sì, non è comune conoscerlo...vedi è stato utilizzato per parecchio tempo dalle classi con l'obbiettivo di preparasi ai teatri di tutto il mondo ed ambientarsi ai luoghi famigliari dei musicisti. Con le nuove disposizioni però è stato chiuso circa 2 anni fa perché considerato pericolante, ma la realtà è che le persone sono cambiate ragazzo e ormai quel posto è inutile come una radio ai giorni vostri- sorrise ancora evidenziando la mancanza di due incisivi.

-Grazie dell'informazione, ero solo curioso...buona giornata-

-A te- si allontano zoppicando con la scopa come supporto.

Quel soggetto era davvero curioso, in un qualche modo gli ricordava qualcuno di già noto, ma la sensazione era tremendamente vaga, eppure era lì.

Era triste vedere come alcuni suoi coetanei utilizzassero quell'ora di libertà sportiva.

Difatti le panchine erano gremite di giovani fusi ai loro dispositivi con il bluetooth attivo e gli auricolari canterini.

Yoongi era lì per distrarsi e ravvivare la sua scarsa tonicità fisica, erano indifferenti gli sguardi critici che ricadevano su ogni suo movimento.

Non era certo al pari di Jungkook, come gli aveva raccontato, ma l'importante era sfogarsi, anche se i risultati non erano dei più brillanti.

Ripensò a quel signore indiscretamente ameno e a quello che Jungkook avrebbe dovuto rivelargli con fermentata agitazione, dedicò qualche riflessione a Jimin e subito percepì una scarica, come se entrambi avessero provato una scossa istantanea e gemella andatasi a scontrare su entrambe le cortecce sensoriali.

Questa ampollosa unione rafforzava Yoongi nel crede ad un possibile rapporto extracorporeo con Jimin.

Prima dell'ultimo lancio si convinse di fare un passo ulteriore ed intromettersi maggiormente nel passato: sarebbe andato a trovare i genitori del defunto ragazzo.

Era forse un'idea troppo stravagante ed accontentata dalle innumerevoli endorfine sprigionate in quei minuti.

Non sapeva con quale pretesto entrare nella loro casa, nella loro vita e riesumare quel rutilante episodio genitoriale, ma prima o poi avrebbe dovuto farlo.

Dove partire se non altro dalla dimora? Luogo e rifugio d'affetto, ma al contempo stesso prigione ed alea di terrore.

Proprio queste riflessioni lo annebbiarono tanto da incrociare la traiettoria della palla con le gambe e farlo precipitare al suolo.

-Guarda che devi fare canestro lassù, mica tra le tue gambe- gli urlò uno spavaldo rafforzato dai ghigni amichevoli.

Il corvino lo fissò ed alzandosi gli andò incontro con il pallone, nel frattempo la comitiva si era allarmata attraverso scatti e piccoli avanzi.

-Io almeno a differenza vostra qualche palla la imbuco e anche altro mezze seghe- la tirò in petto a quello che lo aveva provocato.

-Ora lo me...-

-Sta buono, siamo a scuola non fare stronzate che altre non te ne perdona il preside- lo calmò un altro appoggiandogli la mano sul pettorale.

-È proprio una scuola di merda- si sfilò quei polsini costrittori e li gettò con potenza nel cestino.

Non era stato ferito da una battuta simile, ma dal fatto che non potesse giocare a basket senza che qualcuno facesse lo smorfioso o il saccente con quelle battute studiate e taglienti.

Era inquinare dell'ottimo bourbon dorato con del vino non filtrato dalle impurità, esattamente come riversare del catrame nell'acqua cristallina, il rovinare di un momento piacevole.

Afferrò il borsone e prese ad aprirlo per l'accappatoio, ma da una delle tasche volò per terra un altro pezzo di carta.

Lo fissò, aveva già una vaga idea di cosa potesse essere.

-Più scaverai a fondo e più porterai alla luce i suoi scheletri. Sicuro di voler sapere la verità? Non tutto cela un lieto fine-

Perché quelle parole non gli erano per nulla nuove?



È già tanto che non gli abbiano mandato qualcuno sotto casa a Yoongi ahahah. Comunque non sono tanto nuove quelle parole...vero?😳😳😳

ßℓαcк Yσυηg Cђαηg  ||  YσσηmιηDove le storie prendono vita. Scoprilo ora