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-È stata colpa mia- piegò le palpebre in due croissant densi di crema acida.

-Colpa tua? Non l'hai mica liberato tu un serpente pronto ad ucciderti- lo fissò incredulo il corvino infilando le mani in tasca.

-Aish non per quello...- scosse la testa guardandolo a sua volta smorfiosamente -...la morte di Kuma intendo-

-Non guidavi tu il camion che ha investito il cane- sorrise a quella scena sarcastica non essendo il padrone, chissà perché aveva un'ilarità macabra quell'episodio.

-Io l'ho visto arrivare però e non ho fatto nulla...non ho fatto niente mentre fiutava l'aria squadrandomi dietro quel musetto morbido da cucciolo...mi domandava già il perché lo avessi fatto ancora prima che accadesse. Non me lo perdonerò mai-

Yoongi coprì la sua maschera comica con una più funesta.

-Anche Kuma come i miei genitori mi aveva abbandonato e io non ci ho visto più. Sai è davvero orribile quando pure il cane ti crede invisibile, ma Jimin no, lui era sempre il suo preferito, il suo nuovo padrone...- respirò come un turbine inquieto -...e così quando Jimin ha tirato quella maledetta pallina sono dovuto andare io a richiamare Kuma. Era lì ferma sulla strada con il giocattolo a pochi metri, eppure si è voltata verso di me...come un tempo...come se avesse già compreso le mie intenzioni e mi chiedesse di perdonarla oppure attendeva solo un'altra cazzo di palla. Fatto sta che da quel giorno ho fatto sentire Jimin come la causa di tutto ciò...l'ho voluto far soffrire, tanto quanto me. Kuma non era più mia e allora non sarebbe stata nemmeno sua. Questi sono però i pensieri di un bambino grazie al cielo eppure c'è chi non cambia nemmeno crescendo- s'incamminò verso l'uscita del rudere con il visitatore appresso.

-Ma dopo è cambiato tutto, non è così?- ispezionava dove appoggiare i piedi evitando di  slogarsi le caviglie tra i calcinacci.

-Sì, in un qualche modo. L'azione di Jimin mi ha fatto riflette...lui era davvero l'angioletto e io la spina nel fianco. Nonostante lo abbia sempre respinto ed odiato lui non si è limitato a guardare come io ho fatto con Kuma, lui mi ha salvato la vita scegliendo di avere affianco un peso simile. Devo la vita a mio fratello, ma questo conto non è mai stato saldato Yoongi e credo sia il dolore più grande che mi porto dentro- sbucarono sulla strada.

Il minore si scottò fissando quel lingotto allocroico in cielo che annunciava il mezzo giorno.

-Credo che tu abbia perso le tue lezioni questa mattina...- gli diede le spalle -...vedi di non farti bocciare- prese ad allontanarsi.

L'altro confuso adocchiò il colletto e poi voltandosi intravide di nuovo la croce -Hoseok!- e lì brillò un intenzione mai interessata.

-Che?- mulinò di fianco.

-In quale cimitero è seppellito?-

Il moro pensò qualche secondo e non vide nulla di sbagliato nel condividere l'informazione, anche perché era già tutto programmato -Al Memory Myoji-

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Era stato in luoghi assomiglianti a quello solo durante il funerale di suo zio e in quella stagione era ancora troppo piccolo per ricordare.

Un luogo poco noto, non sgargiante per l'affinità della terra con le ossa o per i bouquet costosi e raffinatamente composti.

Non era nemmeno troppo distante dalla casa dei signori Park e persino eccessivamente  imboscato per le vie principali.

Trovò in fretta la lapide, angolare e sterile, priva di decalcomanie o decorazioni tattili, ma ricca di biglietti consunti dall'acqua mista al vento.

Un paio di ampolle colme di fresco incolore tra gambi secchi e pistilli vigorosi di polline, adagiate intorno a quella cornice, la quale non rispecchiava affatto quel mostruoso fantasma effervescente di ecchimosi.

-Chi c'è?- balzò sull'attenti dopo aver udito un calpestio di fogliame.

Da tutto il giorno sentiva ancora quella strana presenza pedinarlo -Jungkook so che sei tu...tutte quelle minacce non serviranno a niente- come un periscopio vigilò i dintorni, ma non scorse un anima tra il ciarpame e i piccoli arbusti.

D'improvviso un'anziana donna comparve con un annaffiatoio pesante affacciandosi stranita alla voce del ragazzo.

-Mi scusi pensavo fosse qualcun altro- e quella si dileguò su per la scalinata di fortuna mantenendo quell'espressione di chi gioisce agli errori altrui.

Anche dopo l'inconveniente quel presagio non smise di assillarlo.

Lì con lui c'era qualcun altro, ma chi?

Prestò attenzione alle mosse future e passate e così, senza ragionare, individuò un vaso in argilla deforme e leggermente pendente su un lato.

All'inizio credette a delle mani incapaci del proprio mestiere, ma dopo si accorse delle piccole impronte stampate ai lati irregolari capendo di essere davanti al genio di un bambino.

Un dono sicuramente degno del piccolo Park Jimin.

Si inginocchiò cautamente guardandosi intorno.

Spostò di poco l'oggetto e vi trovò un chicco argenteo seghettato.

"Una chiave?..." la valutò come troppo piccola per una porta ma non per un "...diario, questa chiave...è proprio lei" la strinse badando a non fare movimenti bruschi e la fece scivolare giù per la manica sistemando il terriccio come diversivo.

Sarebbe tornato a scuola e avrebbe finalmente sbloccato quel lucchetto senza creare altri danni all'immagine di Jimin.

Avrebbe letto.

Non sapeva cosa.

Sicuramente le cazzate di un bambino, solo quelle in realtà sperava e nient'altro.

Il timore dell'avanzare e del conoscere lo sbigottiva sempre più ed era certo ci fosse qualcosa di pericoloso nascosto sotto.



Scusate del ritardo (di nuovo). Chi è stato alzato come me fino alle 3 della mattina per vedere i BTS agli VMA?😂😂😂 (31-08-20). Che scoprirà il nostro Yoongi?

ßℓαcк Yσυηg Cђαηg  ||  YσσηmιηDove le storie prendono vita. Scoprilo ora