14. Torna la speranza?

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Spalanco gli occhi per il dolore delle katane che vengono estratte dalla mia schiena, una ad una, lentamente.
Credevo di essere morto, cosa è successo? Dove sono? Non vedo bene, non riesco a capire chi sia il mio salvatore, ammesso che lo sia.

《Dovete andare via da qui e in fretta! Non avrei mai voluto tutto questo, pagherò qualsiasi conseguenza pur di salvarvi, non meritate tanto male》sussurra una voce fin troppo familiare, mentre espelle anche l'ultima katana dalla mia schiena, liberandomi dal mio dolore infinito.

È lei.

《Perdonate il ritardo, dovevo assicurarmi che nessuno potesse vedermi e sentirmi. Vi ho portato e fatto bere un miscuglio di erbe guaritrici, mentre avevate perso i sensi. Faranno effetto in breve tempo per ridarvi un po' di energie, spero bastino per farvi tornare nella vostra divisione, preparare i guerrieri e distruggere questi bastardi!》esclama la Principessa, prendendomi per una spalla e reggendomi, iniziando a camminare per uscire da questo inferno.

《Sono pesante da trasportare...》farfuglio a bassa voce, cercando di rendermi utile e collaborare per non farla sforzare troppo, anche se mi viene molto difficile date le condizioni nelle quali mi trovo.
《Non importa, vediamola come se fosse un allenamento》dice con sarcasmo, facendomi ridere un po' anche se per poco, dato i dolori che tornano a farsi sentire appena sforzo il mio corpo.

《Sarà un'impresa oltrepassare il portale senza farci notare, qualsiasi cosa dovesse succedere, armatevi di tutta la forza che avete e scappate, non pensate a me se dovessi essere in pericolo, voi dovete salvarvi, solo voi potete liberarlo》precisa la Principessa, alludendo ad una persona mentre continua a trasportarmi lontano dal posto nel quale ero rinchiuso.

《Liberarlo? Di chi state parlando?》domando a bassa voce, con la poca voce che mi ritrovo, mentre ci fermiamo davanti ad una porta.
La donna accanto a me la apre col palmo della mano che fa da accesso.
Mi intima di aggrapparmi all'entrata e di aspettare qualche secondo.
Annuisco, chiudendo gli occhi.

Poco dopo ritorna con la mia armatura, comprese le armi che avevo all'inizio.
《Ho fatto in modo che nessuno dei vostri accessori venisse perduto o rubato, vi do una mano》rivela stupendomi, con un sorriso che si espande sempre più sul mio viso.
Grazie al suo aiuto riesco in qualche modo ad indossare la mia amata armatura.
Tasto il punto nel quale avevo riposto il coltello in ossidiana e, fortunatamente, lo trovo ancora lì.
Adesso ho solo un pensiero in testa: uccidere Emperor.

《Portatemi da Emperor, immediatamente!》ringhio debolmente, aggrappandomi alla Principessa per non cadere.
《Nelle condizioni in cui siete non riuscireste a colpire neanche una mosca morta davanti ai vostri occhi》mi fa notare, giustamente, facendomi sospirare nervosamente.

《Dovete riprendere le forze, prima tornerete alla vostra divisione e prima starete meglio. Forza, non perdiamo tempo!》esclama, reggendomi con più forza e avanzando il passo.
Raggiungiamo un passaggio sotterraneo con delle gocce d'acqua che scorrono sulle nostre teste.
Posso percepire il respiro della Principessa insicuro, è in ansia, ha paura.

《State rischiando la vostra vita salvandomi...》sussurro dispiaciuto, non volendo che alla donna al mio fianco venga fatto del male, immeritatamente.
《Voi avete rischiato la vostra per me, direi che siamo pari. Ora fate silenzio》mi zittisce velocemente, giungendo ad un'uscita che porta ad una luce alla fine di questo tunnel sotterraneo.

《Di chi stavate parlando quando avete detto che solo io potevo liberarlo?》chiedo nuovamente, non avendo ricevuto risposta la prima volta.
La Principessa sorride, facendo un piccolo salto e arrivando ad una foresta buia.
Camminiamo dietro gli alberi, in modo da farci notare il meno possibile nel caso in cui dovessero scoprirci.
《Questa era la cosa che avevo scoperto e che stavo per dirvi prima che arrivassero quei bastardi》dice avanzando il passo, quasi correndo e tenendomi ancor più stretto a lei.
Ammetto che non mi dispiace affatto essere in questa situazione.
Certo, magari se stessi meglio sarebbe ancora più bello, ma mi godo le sue attenzioni.

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