38.
Justin
Stai calmo Justin, stai calmo.Me lo ripetei per la quindicesima volta, mentre camminavo avanti e indietro per il parcheggio dove stavo aspettando Ellen da quasi mezzora.
Stavo facendo di tutto per non reagire come mio solito, cercai di mantenere la calma nonostante avessi voglia di chiamarla per urlarle di muovere il culo e raggiungermi.
Tirai fuori una sigaretta dal pacchetto, iniziando a fumare per cercare di scaricare la tensione. Avevo un brutto presentimento, paura che le fosse successo qualcosa, tuttavia tentai di rimanere calmo."Fanculo la calma" pensai dopo altri cinque minuti in cui lei non si era fatta viva.
Gettai la sigaretta a terra, per poi spegnerla con la suola delle scarpe.Entrai come una furia all'interno della scuola ormai deserta, percorsi tutti i corridoi perlustrando le aule e i bagni, ma niente.
Tirai fuori il cellulare componendo il numero di Ellen, scoprendo che era acceso. Sobbalzai quando sentii una musica suonare, proveniente dal piccolo corridoio che dava sull'uscita secondaria.
Mi avvicinai mentre portavo la mia mano alla tasca, dove tenevo un coltellino nel caso avessi avuto bisogno di difendermi. Rimasi immobile al mio posto quando vidi lo zaino di Ellen a terra, i libri sparpagliati sul pavimento. Riposi il mio cellulare in tasca, per poi frugare nel suo zaino fino a quando non trovai il suo cellulare. Di lei nessuna traccia.In quel momento capii che qualcosa non andava, che qualcosa era successo.
E non era niente di buono.Senza perdere tempo raccolsi il suo zaino, per poi correre verso il parcheggio.
Salii in macchina mettendo in moto, per poi uscire velocemente dal parcheggio e accelerare con l'intenzione di arrivare a casa il prima possibile.
-Porca puttana- imprecai tra me e me quando mi trovai davanti all'ennesimo fottutissimo semaforo rosso, che ignorai rischiando di fare un incidente.
Quando arrivai a casa non mi preoccupai neanche di parcheggiare la macchina nel garage, scesi sbattendo forte la portiera per poi correre alla porta, e aprirla velocemente.-Venite tutti qui, subito!- urlai dirigendomi in sala, trovando Chaz e Alex che si alzarono di colpo dal divano, guardandomi confusi. Dopo poco scesero tutti gli altri, comprese le ragazze che mi guardarono perplesse.
Cercai di controllarmi, di non farmi prendere dal panico, ma la verità era che non sarei stato tranquillo fino a quando non avrei avuto la certezza che Ellen stesse bene.
-Dov'è Ellen?- chiese Stive guardandosi intorno, mentre tutti gli altri lo imitavano per poi tornare a guardarmi.
-E' proprio questo il problema. E' sparita, l'ho aspettata a scuola per mezzora ma niente. E nel corridoio che da' sull' uscita secondaria ho trovato il suo zaino a terra, all'interno c'era anche il cellulare- spiegai velocemente, respirando con molta calma per evitare di alzare il tono della voce.Tutti rimasero in silenzio per un tempo indeterminato, fino a quando Derek non si decise a parlare
-Quando l'hai vista l'ultima volta?- domandò incrociando le braccia davanti al petto.
Sospirai -Stamattina, ho passato la ricreazione nello studio del preside- risposi.
Derek si girò verso le ragazze -Voi l'avete vista durante la ricreazione?- chiese soffermandosi su Alex, che scosse la testa mortificata.
-Pensavamo stesse con Justin- aggiunse Jenna mordendosi il labbro.Sbuffai stringendo le mani in due pugni -Porca troia- imprecai dando un pugno al tavolo, facendo sobbalzare il vaso riposto sopra quest'ultimo.
-Manteniamo la calma, tutti quanti- ci ammonì Derek alzando le mani.
Lo guardai scettico -Come cazzo faccio a stare calmo? E' fottutamente scomparsa- urlai dandogli le spalle per mettermi le mani tra i capelli.
Chiusi gli occhi, sapendo già che non sarei riuscito a trattenermi ancora per molto.-Lo so che è difficile, ma se non stai calmo non riuscirai a ragionare lucidamente, e facendo così di certo non aiuterai a capire cosa diavolo è successo- ribadì deciso.
Grugnii girandomi nuovamente verso di lui -Come facciamo a capire dove cazzo sta? Potrebbe essere ovunque-borbottai buttandomi a peso morto sul divano.
Sentii qualcuno darmi una pacca sulla spalla -Fratello, La troveremo- mi rassicurò Chaz con un cenno del capo.
Scossi la testa -Potrebbe averla presa quel coglione di Jenksey o quel bastardo di Andson. Non abbiamo alcun indizio- mi lamentai controllando il tono della mia voce.
Per qualche minuto il silenzio regnò, e questo mi fece solo innervosire.
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Justin Bieber is Frost
أدب الهواةDue bande rivali. Regole inviolabili. Mantenere il proprio nome in alto. "Non puoi amare colui che porta la tua morte" ------------------------------------------------------------------------ *Rivivevo il momento in cui i suoi occhi e i miei si eran...