Levi Ackermann
Sono stufo.
Questa catapecchia è davvero invivibile, troppo piccola, troppo polverosa, troppo affollata. Se non fosse per la vita che faccio, mi farebbe ribrezzo vivere in questa stamberga.
Non che mi lamenti della casa in sé, per essere un vecchio monolocale con due stanze ed un ingresso non è male, è pur sempre un tetto sulla testa, è solo che questo posto non va bene per i miei piani.Io ed i miei compagni abbiamo trovato questo piccolo appartamento abbandonato e ne abbiamo approfittato per dormire qualche notte lontani dalle strade e da chi ci viene dietro, ma per il nostro piano finale questo posto è davvero troppo piccolo.
Eppure non capisco come facciano quei due rimbambiti dei miei compagni a vivere così bene in questo posto, senza sentirsi oppressi o soffocati. Sta cadendo letteralmente a pezzi, ieri una trave mi ha quasi preso in pieno.La mia fortuna è che essendo il più esperto e responsabile del gruppo posso stare fuori quanto voglio con la scusa del dover trovare un posto più grande per il nostro piano.
In realtà ho già trovato quello che cercavo: un vecchio capannone che prima di venire abbandonato ospitava una fonderia degna del suo nome, che però dopo vari scandali è stata chiusa e questo posto è stato lasciato al suo destino.
L'interno è spazioso, il luogo dove vi erano i macchinari è enorme, ed è stato sgombrato tutto, ci sono solo i resti di qualche notte di fortuna di qualche barbone passato qui per caso. Al piano di sopra ci sono gli uffici, utilizzabili come camere da letto, e al piano di sotto c'è, invece, quella che una volta era la sala comandi, anch'essa sgombrata da tutto, con solo una scrivania e una sedia rimaste.Il giorno della messa in atto del nostro piano è vicino, così decido di tornare nella catapecchia dove ho lasciato i miei compagni e comunicare loro che ho trovato il posto perfetto.
Hanji, come al solito, ha iniziato ad insistere per visitarlo, così da scegliere la stanza che vorrebbe rendere camera sua, e per fare un sopralluogo, così da sapere come muoversi. Quella quattrocchi non la sopporto, ma il suo cervello è alquanto utile, se non indispensabile. Erwin, invece, accarezzando i capelli marroncini della sua fidanzata, le sorride, cercando di convincerla a non correre così tanto, perché se faccio le cose come le faccio c'è una motivazione dietro, e si deve semplicemente fidare di me. Ringrazio il biondo con un cenno del capo, poi mi siedo a terra e faccio cenno agli altri due di fare altrettanto, trovandomeli davanti in pochi secondi.
Gli comunico i particolari del piano, per poi passare a spiegare loro come agire in caso di varie complicazioni, spiegando loro anche il motivo della nostra azione così da non fargli avere rimorsi, per poi spiegargli in breve il carattere del moccioso che dovremo rapire di lì a poco, così da fargli capire meglio come comportarsi con quel ragazzino.Ci alziamo e ci rendiamo minimamente presentabili, raccattiamo tutto quello che ci appartiene, poi dopo una manciata di secondi usciamo da quello squallido monolocale una volta per tutte, muniti dei pochi averi in nostro possesso, diretti verso la fonderia abbandonata, per stabilirci in quella postazione più sicura e più adatta al colpo che faremo tra qualche giorno.
Le stanze al piano di sopra sono tre, io prendo quella più vicina alle scale, mentre le altre due diventano di proprietà di Hanji e Erwin, anche se so che probabilmente staranno in un'unica stanza, innamorati come sono.
Pochi minuti dopo le nostre poche cose sono sistemate negli spazi ristretti di quei vecchi uffici malandati e ci stiamo preparando per andare a rifornirci di tutto quello che di servirà per mettere in atto il piano di rapire quel moccioso. Ho gli appoggi giusti, quindi trovare del cloroformio, delle corde, dello scotch isolante, delle fascette di plastica e qualche attrezzo per divertirci con il ragazzo non è difficile, ma devo indebitarmi nuovamente per poter avere quello di cui ho bisogno; ma se il piano va come speriamo ben presto avrò così tanti soldi da ripagare ogni mio debito e permettere a me e ai miei compagni di vivere anche una vita abbastanza dignitosa, senza più preoccupazioni di nessun tipo.
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E M Ø T I Ø N A L||ereri||riren||
FanfictionAvete presente Attack on Titan? Ecco, dimenticatevi tutto, non ha nulla a che vedere con questa storia. Eren è il figlio diciassettenne di un ricco imprenditore di fama mondiale. Levi è un venticinquenne sbandato che farebbe qualsiasi cosa per sanar...