CAPITOLO 14

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eren's pov

La mia sveglia suona puntuale alle sette del mattino, risvegliandomi da un sonno leggero.
Ieri sera, dopo aver stuzzicato Levi ed essermi sentito chiamare "giocattolino" mi sono tornati in mente i miei vecchi compagni delle medie e sono finito per piangere fino alle tre del mattino.

Mi rimetto la camicia e i pantaloni, poi mi siedo alla cattedra e do una lettura al quaderno in cui scrivo le mie canzoni e i miei testi, ammazzando il tempo mentre aspetto che Levi venga ad aprirmi.
Oggi è giornata di pulizie, dovremo pulire tutto il capannone principale e poi mi lascerà del tempo per pulire il capannone secondario, quello dove dormo.
Nel frattempo dovrò anche cucinare e lavare i piatti, quindi sta sera sarò di una stanchezza assurda.

Devo assolutamente chiedere ad Erwin dei vestiti puliti, porto la divisa di scuola da quasi una settimana, è appiccicosa e scomoda, ho bisogno di cambiarmi.
Li chiederei anche a Levi, ma è un nanerottolo, probabilmente i suoi vestiti non mi andrebbero nemmeno.

Il portone si apre ed un nanerottolo con due fazzoletti legati attorno alla fronte ed alla faccia, coprendo naso e bocca, mi si piazza davanti porgendomi un fazzoletto simile ai suoi.

-cosa? Devo conciarmi come te?- dico, abbozzando un sorriso.

-esattamente. Legatelo attorno alla fronte, hai un sacco di capelli, sembri uno che suda come un cane quindi fai poche storie moccioso.- dice, mettendosi le mani sui fianchi e guardandomi male.

-oh, Levi che si preoccupa che io non sudi troppo? Ma che carino.- ridacchio, guadagnandomi un cazzotto sulla testa.

-dio mio stai zitto ogni tanto. Girati forza.- mi guarda male.
Mi giro di spalle e lui si avvicina a me e mi lega il fazzoletto attorno alla testa, per poi tirarmi dal colletto della camicia verso il piano di sopra del capannone principale.

Iniziamo a lavorare: sarà una tortura farlo con Levi.

[...]

Ci fermiamo poco prima di pranzo, per darmi il tempo di preparare da mangiare.
Erwin è fuori quindi addio al mio intento di chiedergli dei vestiti puliti, magari stasera a cena.
Hanji invece mangia poco e nulla, ha gli occhi fissi su dei fogli, ma non so cosa siano, potrebbero essere le varie cose che gli ho scritto per farli entrare in casa mia e prendere quello che vogliono prendere, ma non mi impiccio troppo, sono affari sui.
Quando finiamo di mangiare sparecchio e lavo il tutto a tempo zero, prima che Levi mi trascini di nuovo con lui a finire di pulire.

[...]

Manca solo il mio "angolino" dove dormo, ma non mi ci vuole molto a pulire siccome non sporco per niente.
Nel mentre che aiuto Levi a rimettere in ordine tutta la roba che abbiamo usato per pulire mi giro verso di lui e mi appoggio al muro.

-che vuoi moccioso?- incrocia le braccia e mi guarda con aria di sfida. Questo qui ha qualche trauma secondo me.

-volevo chiedere ad Erwin una maglietta e un paio di pantaloncini ma a pranzo non c'era e non l'ho ancora visto tornare, quindi, volevo chiederti se potevi prestarmi tu dei vestiti.- chiedo, cercando di usare un tono dolce.

-perché dovrei? I vestiti addosso li hai, mi sembra.- sempre scorbutico il nanerottolo eh?

-si, ma è la divisa di scuola, è scomoda e dopo quasi una settimana che non mi cambio è anche diventata tutta appiccicosa e puzzolente per il sudore. Se non vuoi prestarmi i tuoi vestiti chiedo ad Hanji se li può prendere in prestito da Erwin, tanto da quel che ho capito stanno insieme, no?- lui mi guarda storto. Non capisco se voglia farmi questo favore o meno.

E M Ø T I Ø N A L||ereri||riren||Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora