CAPITOLO 9

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eren's pov

Appena riapro gli occhi, un forte mal di testa mi fa imprecare e mi accovaccio su me stesso per cercare di alleviare il dolore.
Non ricordo nulla delle ultime ore, solo buio, buio totale. L'ultima cosa che ricordo è che ero a casa mia, appena tornato dal cimitero, e volevo andare a riposarmi prima di organizzarmi lo studio per la prossima settimana.
Qui è tutto un casino, come devo fare?
Non sono a casa mia, questo è poco ma sicuro, eppure il posto non mi è nuovo, sento come un certo deja vu, come se fossi già stato qui prima.
La mia mente non mi inganna, infatti, pochi secondi dopo, mi alzo dal posto dove sono seduto per iniziare a camminare intorno a quel piccolo capannone abbandonato.
Questo posto è rinomato nella città siccome si dice che anni fa ci fosse un'enorme distesa di marijuana e che un giorno la polizia ha portato via tutto e arrestato una decina di persone. Da allora le persone vengono qui per drogarsi con gli amici, è un posto perfetto per farci un rave, direi.
Però, ora che mi ricordo, questo è il capannone secondario, quello più piccolo, sul retro. Perché sono qui? Perché c'è un lettino malandato, una scrivania, una sedia e un comodino in questo buco?
Oh, ci sono dei quaderni, posso usarli per passare il tempo. Mi piacerebbe avere la musica adesso, ne avrei davvero bisogno.
Sento un'ansia angosciante per gli esami, non posso non farli, se non mi presento per gli esami nemmeno attraverso il computer potrei perdere la mia opportunità per studiare in quella scuola rinomata e vincere la borsa di studi. Non posso permettermelo. Troverò il modo per risolvere questo problema, è sicuro.

Mi siedo sulla sedia davanti alla scrivania e noto un ordine quasi malinconico nella disposizione delle matite e dei quaderni.
Tornare in questo posto mi fa venire in mente ricordi della mia vita che preferirei non avere.
Venivo qui con i miei amici delle medie a drogarmi. Non ho mai fatto nulla di eccessivamente illegale, giusto un po' d'erba, ma solo quando ho scoperto il motivo per cui mi portavano qui ho smesso di frequentare quel gruppo di persone. Eppure non è bastato.
Mi hanno preso di peso un giorno, dopo scuola, e con la scusa del farsi perdonare per quello che mi avevano fatto mi hanno offerto un gelato, nulla di male, se non fosse per il fatto che in quel gelato c'era una rinomata droga, chiamata "la droga dello stupro", usata da parecchi uomini orribili per rendere vulnerabili le vittime, togliendo loro la possibilità di opporsi, rendendole delle specie di marionette che stanno agli ordini di chi ha in mano i fili.
Mi hanno drogato con l'inganno, poi ad uno ad uno hanno approfittato di me proprio nell'angolo dove ora è posizionato il letto su cui mi sono svegliato. Erano in dodici, nessuno di loro mi ha risparmiato, eppure solo una persona oltre a tutti loro sa cos'è successo: Armin.
Come potrei vivere senza di lui?

Prendo una penna dalla scrivania e, stappandola e iniziando a morderne il retro, mi concentro su cosa scrivere. Ho bisogno di rilassarmi e di distrarmi, non voglio pensare a cosa faranno di me i miei rapitori, voglio solo godermi questi momenti di pace, finché mi è concesso.
È notte, quindi staranno dormendo, ho tutto il tempo che voglio per scrivere.

Apro il quaderno, esamino la prima pagina, dove c'è scritta la base per l'intestazione del quaderno, poi giro pagina e mi metto a scrivere.
Voglio scrivere una delle mie canzoni preferite, che mi viene in mente proprio adesso, "nightslayer" di Lil Peep e BEXEY.

"I-I-I
Yeah you just keep slaying through the
Ni-i-ight
No try not to worry that you're
Mi-i-ine
Oh baby, baby
You're my type
Exactly what I like

Mm, She a night-slayer
Razor all up in the Gucci Blazer
She got Co-Caine up on her septum ring
It don't phase her
She a heart-breaker
Got blood along, but if I can make her
But lover mine, baby let me come insi-i-ide
She don't text back to nobody
She don't let hands in the bunny hole
Unless it's bexey
Or one of them boys in GBC

E M Ø T I Ø N A L||ereri||riren||Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora