eren's pov
La mattina dopo mi sveglio e la prima cosa che mi trovo davanti è il mio amico, ma appena riesco a mettere a fuoco la sua faccia, mi spaventa. Ha gli occhi azzurri spalancati e fissi su un punto che non riesco a capire quale sia. Scuoto una mano davanti al suo viso ma non si riprende, così seguo il suo sguardo e noto dove sta guardando.
Oh. Lì.
Mi abbasso velocemente la manica e mi alzo dal letto, lui finalmente si riprende e mentre mi giro verso di lui per dargli il buongiorno uno schiaffo mi colpisce in pieno viso. Sento la sua rabbia montare, glielo leggo negli occhi.-Armin, per favore non arrabbiarti, non ce ne bisogno.. mi dispiace tanto- dico in tono realmente dispiaciuto, ma la patina di rabbia nei suoi occhi non sparisce.
-che cazzo è quella? CHE CAZZO È QUELLA EREN?!- mi urla contro, scuotendomi per le spalle.
Lo lascio sfogare, non posso fare nulla per far passare la rabbia. Non lo biasimo, ho di nuovo infranto la mia promessa, l'ho di nuovo deluso, l'ho di nuovo ferito.-Armin, per favore perdonami.. io ci ho davvero provato a non farlo- cerco di spiegare, ma non dà segno di ascoltarmi, anzi, il suo fiato si fa più pesante.
Lui si alza dal letto ed esce dalla stanza di corsa, corre lungo il corridoio e sento i conati di vomito provenire dal bagno. Vado in bagno e gli preparo un'aspirina con un bicchiere d'acqua, poi esco dal bagno e vado in cucina a preparare la colazione per entrambi.
Si sente in colpa, lo so perfettamente, vorrebbe potermi aiutare come io ho aiutato lui, ma sappiamo entrambi perfettamente che il mio problema non si può risolvere con qualche parola di conforto. Sono anni che giro da uno psicologo all'altro, ma non ne trovo uno buono, sto aspettando i diciotto anni per potermi far visitare da uno psichiatra. Mancano pochi mesi, devo resistere.
I passi del biondino che entrano in cucina mi distraggono dai miei pensieri, si siede davanti alla penisola e io gli poso davanti la colazione, poi mi siedo davanti a lui e gli prendo una mano nella mia accarezzandola, lui mi sorride poi inizia a mangiare. Vorrei poter fare qualcosa per non deluderlo ogni volta.-senti Eren, perché non vieni a casa mia? Qui da solo ti annoierai sicuramente il sabato, puoi stare con me ed il nonno, è da tanto che non gli fai visita, gli farà sicuramente piacere- dice con un sorrisino sincero. Almeno gli è migliorato l'umore.
-certo, non c'è problema, prima però facciamo una partita alla play?- gli chiedo ammiccando al televisore alle sue spalle. Lui sorride e mi fa cenno di si con la testa, poi facciamo a gara per chi finisce prima la colazione, con in palio il joystick più bello. Avevo intenzione di farlo vincere, ma mentre pensavo al fatto che la sua faccia concentrata e sporca sia davvero buffa, mi sono strozzato rischiando di vomitare tutto quello che ho appena mangiato. Lui è più furbo di me e riesce a ridacchiare senza strozzarsi, vincendo onestamente, e buttandosi sul divano prendendo in mano il suo joystick preferito. Finisco la colazione, prendo le stoviglie che abbiamo sporcato e le metto a mollo nel lavandino, per poi raggiungere il mio amico sul divano prendendo un semplice joystick nero con sopra lo sticker di mostro. Lo osservo sorridendo mentre il mio amico accende la play e decide il gioco che andremo a fare
[...]
Quando metto piede in casa sua l'odore familiare di quella casa mi abbraccia dolcemente. Da piccolo passavo più tempo a casa sua che a casa mia, era come se suo nonno fosse anche mio nonno.
Mi tolgo le scarpe e le ripongo nel ripiano apposito, poi mi tolgo la giacca e la appendo sull'appendiabiti. Armin mi precede andando in cucina, dove il nonno lo accoglie a braccia aperte. Quando mi vede sbarra gli occhi e due secondi dopo le sue braccia sono attorno al mio corpo che mi stringono, e con una voce malinconica mi saluta
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E M Ø T I Ø N A L||ereri||riren||
FanfictionAvete presente Attack on Titan? Ecco, dimenticatevi tutto, non ha nulla a che vedere con questa storia. Eren è il figlio diciassettenne di un ricco imprenditore di fama mondiale. Levi è un venticinquenne sbandato che farebbe qualsiasi cosa per sanar...