Una volta risalito dalla botola insieme alla principessa Ly-Cee, Vincent vide subito davanti a sé - seppur distante - seduta su quello che sembrava un trono, la regina Kaesis che era attorniata dalle sue ancelle, da Uranis e da molte altre sirene, le quali occupavano tutta la nave oltre a quella solenne zona, guardavano il ragazzo con uno sguardo severo, talvolta borbottando a bassa voce tra di loro.
Egli non poté non notare l'incredibile mancanza di Isdra e si chiese cosa fosse successo alla mora, anche se nel mentre tutti gli occhi che aveva addosso lo misero decisamente a disagio.
Sentiva frasi in svariate lingue quali: spagnolo, francese, inglese, tedesco, cinese, arabo e, talvolta, anche di lingue che non conosceva; ma, di quelle lingue che comprendeva, percepiva solo orrore, ribrezzo, paura... E tutto nei suoi confronti.
Ly-Cee, in tutto quel trambusto, prese Vincent per un braccio e lo trascinò letteralmente come un sacco di patate a pochissimi metri dalla sovrana.
Quest'ultima, alzandosi, gli sorrise, facendo un cenno con la testa a mo' di saluto.L'umano ricambiò il saluto visibilmente imbarazzato.
Kaesis che sentiva l'agitazione di tutti, finalmente, annunciò in inglese «Bene, popolo delle sirene, vi starete chiedendo come mai vi abbia invitate in una riunione coinvolgendo lui» indicò Vincent e proseguì il discorso, chiarendo «Molte di voi l'avrete sicuramente scambiato per un tritone, ma sono sicura che gli occhi e le menti più attente avranno intuito la sua vera natura da umano».
«È vero!» confermò, a destra da loro, tra la folla, una voce che sembrava quella di una anziana signora.
«Grazie per averlo precisato, saggia Aletheia» la regina ringraziò con un bellissimo sorriso verso la voce.
Nel frattempo, il frastuono che si era leggermente attenuato da quando Kaesis aveva iniziato a parlare, parve risvegliarsi divenendo più forte di prima a quella notizia.
«Ma è terribile!» esclamò inorridita una sirena in francese.
«Sì, sbaglio o è stato convocato dalla prigione? Spero lo rimettano in gabbia al più presto!» sembrò rispondergli un'altra nella medesima lingua.
«Vuole che diventiamo intrattenimento per i suoi simili, rinchiudendoci in una teca di cristallo come altri umani fanno con molte che vengono rappresentate in molti di quei tendoni che loro chiamano "circo"?» chiese un'altra in spagnolo.
«Magari vuole farci dissanguare tagliando le nostre belle code per poi portarle in superficie e renderli ingredienti per quello che loro chiamano "sushi"?» sentì dire in giapponese, linguaggio che Vincent aveva imparato da poco per via degli ospiti nipponici che spesso si accomodavano a casa sua.
Passato qualche minuto, iniziò a sentire un coro sempre più pesante di grida insistenti di protesta: in cella! sbraitavano in inglese, mentre avanzavano pericolosamente verso di Vincent.
Uranis, le due serve di Kaesis, le guardie della struttura navale e altre due sirene dall'aspetto maturo, sembrarono cercare di placare quella iniziale rivolta civilmente, ma in risposta ricevettero solo spintoni, schiaffi e insulti.
Solo Kaesis, vedendo una situazione disperata davanti ai suoi occhi, riuscì a ristabilire la situazione.
Dopo aver fatto un discorso in una lingua del tutto nuova per Vincent - discorso che dalla faccia sembrava più che serio e minaccioso - e aver ordinato a Ly-Cee di togliere l'uso della parola a quasi tutti i presenti tranne chi aveva cercato di mantenere un po' di ordine, la regina affermò «Capisco il vostro astio e i vostri timori, care. Per secoli gli esseri umani ci hanno usate, uccise - talvolta perfino mangiate - come se noi fossimo delle prede o degli animali. Ma questo non vi autorizza a comportarvi come delle bestie. Non siete certo delle metà-scimmie, né stupidi pesci».
Metà-scimmie? In che senso? Si chiese Vincent, non capendo esattamente cosa intendesse la sovrana.
«Sono degli esseri nati dall'unione tra una sirena e un umano; o anche tra un'umana e un tritone. Di solito sono pericolosi per via dei loro poteri, ma noi sirene, comunque, li consideriamo solo da poco degli animali da compagnia tollerabili, se non è troppo rischioso stare vicino a loro» Ly-Cee chiarì subito le idee del ragazzo, a bassa voce e in francese, dato che gli aveva appena letto nel pensiero.
«Un altro episodio del genere verso di lui o per qualsiasi altra cosa contro di me e sarò costretta a liberare i miei hunryslaminag. Sia chiaro» affermò la rossa in inglese, per poi continuare pensando di aver preso le redini del momento «Ebbene. Ho liberato Vincent - questo pare essere il suo nome, da quel poco che ha riferito - e tengo alla sua incolumità perché ho un piano per la Warsysib. In cui lui è l'elemento principale, proprio per la sua natura. Pare che gli umani abbiano già combattuto almeno un paio di guerre simili alla nostra Warsysib e sono sempre riusciti a trovare la pace».
Sentendo ciò, ad alcune sirene spuntò un sorriso ironico in faccia, altre si guardarono esterefatte tra loro.
Nel frattempo, Vincent sudò freddo nonostante si trovasse sott'acqua.
Ho capito dove vuole arrivare a parare... Pensò lui, innervosito per lo stress crescente.
Quasi preferiva la cella o le scocciature di casa sua.
Casa sua... Quanto gli mancava.
«Tuttavia, non sarà in questa occasione che vi dirò tutte le fasi della mia nuova idea di battaglia. Vi basti, però, sapere che lui d'ora in poi, dato che ha dato modo di non essere un fastidio per noi, sarà un nostro principale alleato e collaborerà con me in qualità di assistente e vice-supremo generale dell'élite» ribadì la Reale, riportando Vincent alla frustrante realtà.
«Qualsiasi lamentela o insurrezione verrà considerata alto tradimento e sapete tutte le conseguenze che ci sono, quando si viene accusati di ciò. Sapete anche che odierei se dovesse seriamente capitare, ma purtroppo in questo caso, se vedo interferire, libererò gli hunryslaminag immediatamente e, se sarete ancora vive per qualche motivo, innanzitutto sarete pedinate e una volta raggiunte riceverete un assaggio dei poteri di Uranis o Ly-Cee o Isdra - che di sicuro vi indeboliranno - e poi, se ancora riuscirete a resistere, deciderò io del vostro destino, ma di sicuro sarà tra i più amari. Ho svariate possibilità di tortura dalla trasformazione in merluzzi alla morte lenta e dolorosa» chiarì la regina, per poi prendere un po' di fiato.
«In ogni caso, verrà ridefinito in pubblico il piano "Ancora della salvezza" tra cinque giorni per attaccare in segreto il regno di Worbyss. Al momento, invece, io e Vincent (che per l'occasione assumerà il ruolo di Vice) ci riuniamo nella mia sala personale per iniziare a decidere i dettagli su come rendere attuabile del tutto l'assalto. Uranis, Ly-Cee, Fallen e Chita voi seguite noi due lì; tutte le altre sirene sono congedate - tranne le guardie che continueranno a fare il loro solito lavoro - ovviamente. Soida» Kaesis sembrò concludere tutto il suo discorso con un cenno della mano.
Dopodiché, mentre Ly-Cee ridava l'uso della parola a tutte per congedare la folla anche lei, la regina Kaesis invitava Vincent a raggiungerla verso un'altra botola dell'immenso vascello di legno.
«E ti pareva... » sussurrò il ragazzo tentando di non attirare di più l'attenzione su di sé, ormai arreso dinanzi alla brutta piega che stava prendendo la sua vita dentro quel covo di "vipere" marine.
Non sapeva se sentirsi fortunato perché ben voluto da quella grande donna o se pensare che la sfortuna l'avesse colpito in pieno.
STAI LEGGENDO
L'ancora della salvezza
FantasyQuesta storia racconta di un ragazzo ribelle e viziato che, per puro capriccio, scappò dalla vita monotona e ansiosa di città, attraversando il mare con uno yacht di famiglia. Tuttavia, una volta che si spinse più in là nel mare aperto, scorse incre...