Capitolo 11

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Vincent interruppe il racconto di Lady Kaesis con uno sbadiglio: erano passate circa un paio di ore da quando la nobile sirena aveva iniziato a parlargli di miti e leggende a macchinetta.

«Che c'è? Hai già sonno?!» domandò la sovrana, infastidita dalla noia che vedeva sul volto del giovane.

Il ragazzo iniziava a pentirsi di aver chiesto informazioni e rivoleva nuovamente tornare alla sua vita normale il più presto possibile!

Di tutta quella manfrina che si era sforzato di ascoltare, Vincent era convinto che più della metà fossero frottole: lui era sempre stato un appassionato dei miti greci e sapeva tutta un'altra versione della storia.

Per non parlare del fatto che non vedeva come Poseidone e tutta la sua vita potesse ruotare attorno alla faccenda attuale.

E se Poseidone era morto come possono considerarlo una divinità? Si chiese.

«Ora ho capito: tu non mi credi. Perché mai? Ti sembro forse una bugiarda?» se ne uscì alla fine la regina che si era accorta con sua frustrazione del distacco e della confusione del ragazzo.

«Non credo che tu lo sia, magari sei convinta di quello che dici... » si affrettò a dire Vincent per non sentirsi attaccato, per poi continuare «Il fatto è che, francamente, non sono ancora riuscito a capire cosa c'entri Poseidone - un Dio che non si sa nemmeno se sia vissuto davvero secoli e secoli fa - con la situazione odierna dei mari»

«Non ti azzardare mai più a mettere in discussione l'esistenza di Poseidone davanti a me o a qualsiasi altro abitante degli oceani. Mi sono spiegata? È un'offesa inaccettabile, qui» sbottò irritata Kaesis, guardando male l'umano.

Vincent stava quasi per aprire nuovamente bocca, quando venne zittito dalla sirena, la quale quasi come se intuisse i dubbi del suo ospite, chiarì «Quello che non hai capito è che Poseidone è morto solo fisicamente, ma spiritualmente la sua anima si è fusa con l'ecosistema marino per sempre e continua attraverso determinati segnali a comunicare con tutti gli esseri che vi abitano o che passano da queste parti. E, ovviamente, la presenza di Poseidone in tutte le cose che ci circondano influisce anche sul corso dei vari eventi, scatenando gioie e dolori, guerra e pace. E nessuno si deve permettere di porsi domande su questo perché noi sirene sappiamo che questa è una verità assoluta!».

«E allora perché mi hai raccontato tutta quella roba su vita e miracoli del vostro Dio dei mari?» chiese sarcastico e sbigottito Vincent, sentendosi preso in giro per via delle interminabili ore di attenzioni a discorsi che iniziava a pensare che non avessero affatto senso, a quanto pareva.

«Certo che sei proprio un umano dalla testa più vuota di quella di una stella marina!» sospirò Lady Kaesis «Nelle vostre scuole sulla superficie non vi insegnano a tenere conto di tutto il filo logico della storia? O andate subito alla conclusione? Stolta scimmia, evidentemente quello che ti ho raccontato era l'inizio, ora manca solo il pezzo finale per capire tutto, non ti pare?!» continuò sempre lei, con amarezza.

«Va bene, ma siccome sembra che il racconto sia ancora lungo, potresti farmi fare dell'altro per aiutare? Altrimenti va a finire che anche la guerra non finisce più e penso che tu voglia il contrario, giusto?» disse lui, con aria stanca.

«Se non hai altre domande importanti da fare ora... » chiese la Regina, titubante, mentre sembrava essersi calmata.

«Beh, in effetti sì: una l'avrei» dichiarò Vincent «Perché la mitologia greca che io conosco smentisce quasi tutto quello che sai su Poseidone e, tra l'altro, alcune parti, come la nascita delle sirene, non le menziona?»

«La mitologia greca che tu intendi è diversa dalla mia per colpa della mistica frattura fra voi umani e Zeus, il vostro Dio e spirito guida principale. Una volta morto fisicamente, un po' come Poseidone, si è fuso con il vostro ecosistema. Tuttavia, l'unica differenza fra noi e voi è che noi sirene non abbiamo mai fatto infuriare il nostro Dio e non abbiamo mai causato alcuna frattura con lui, ecco perché siamo più privilegiate dal punto di vista del sapere» spiegò Kaesis.

«Cosa vuoi dire? Non riesco a comprenderti» chiese Vincent, sentendosi improvvisamente preoccupato.

«Voi vi siete ribellati come degli sciocchi alle meraviglie del vostro mondo nel peggiore dei modi, stavate e state ancora distruggendo tutto!» tuonò Kaesis.

Vincent la guardava annichilito: non capiva esattamente cosa c'entrasse quel discorso con tutto il resto.

«E dato che non vi si poteva annientare perché siete in troppi e non tutti avete uguali intenzioni, Zeus decise di non lasciarvi alcuna traccia della vera storia degli Dei e del mondo, modificando le vostri fonti per sempre come punizione esemplare. In pratica, siete diventati completamente ignoranti su qualsiasi cosa Assoluta e Perfetta, questo è un grave problema se pensiamo che è proprio in ciò che c'è la risposta e il rimedio a tutti i Problemi e i Mali del mondo. Morale della favola: quando porterete il nostro splendido pianeta alla deriva sparirete con esso per la vostra avidità e la vostra negligenza, perché non avendo l'esatta conoscenza del Supremo, non saprete più come recuperare agli errori» dichiarò quella, infine.

Ah, ora ho capito, anche se il ragionamento è un pochino controsenso dato che la vera storia sul Supremo, sull'Assoluto e su tutte quelle altre stupidaggini me l'ha praticamente servita su un piatto, anzi, su un corallo d'oro giusto scarsi minuti fa! rifletté Vincent.

Espose i suoi pensieri alla Regina di Draembyss e ricevette una risposta poco gentile da parte di quest'ultima.

«Che innocente!» lo guardò di sottecchi «Avevo già in mente l'idea di farti cancellare la memoria da mia sorella Ly-Cee o, in alternativa, posso sempre farti uccidere, dopotutto vieni dalla terraferma» e scattò in una fragorosa risata.

«Sempre molto simpatiche voi sirene, eh? E io che immaginavo che tu fossi più buona rispetto alle altre... » si lamentò il diciassettenne.

«Nel mio caso non si tratta di cattiveria, ma semplicemente di protocolli e regole sacre da rispettare come Regina del mio regno e come diretta discendente di Poseidone» improvvisamente la donna pinnuta sembrò sovrappensiero «Ogni tanto invidio voi umani, la vostra dannazione vi rende in un certo senso liberi. Perfino chi tra voi decide non deve prendere decisioni come le mie, perché voi siete ignari: andate alla deriva come dei ragazzini senza esperienza e fregandosene del pericolo. Invece noi sirene, anzi, io... » la frase rimase in sospeso dato che la sirena si era bloccata a guardare imbambolata verso il basso, con un'espressione stranamente triste.

«Comunque, non ti preoccupare» si riprese «Farò di tutto per raggirare la regola di ucciderti: non sembri una cattiva persona, nonostante la tua frequente indole irrispettosa e stupida. In breve, non penso che tu sia meritevole della pena di morte e per una volta voglio fidarmi del mio istinto, piuttosto che delle solite tradizioni legate, nel tuo caso, anche ai pregiudizi» e gli rivolse un caloroso - tanto quanto forse sincero - sorriso.

«Scommetto che, se ci riuscirai, dovrei ringraziarti» mormorò Vincent che, imbarazzato, fece la mossa di carezzare con una mano i suoi capelli.

«Fallen!» lo ignorò la sua nuova amica, la quale dal canto suo chiamò la propria ancella che si palesò davanti l'entrata della stanza una volta aperta la porta.

«Ditemi, mia signora!» esclamò l'ancella Fallen facendo un regale inchino verso Lady Kaesis.

«Dove sono finite Isdra, Uranis e mia sorella?» chiese la regnante.

«Uranis e la principessa sono andate ad allenarsi nel War-Camp vicino al confine. Quanto a Isdra, so che oggi è il suo giorno libero... »

«Allora, vorrà dire che lei farà uno straordinario» mise in chiaro la rossa.

«Ascoltami bene. Ora tu accompagni il Vice a quel War-Camp in cui stanno quelle due e poi raggiungi Isdra e le comunichi che deve recarsi subito da loro tre e partecipare anche lei all'allenamento. Farle intuire che si tratta un mio preciso volere. Chiaro?»
ordinò la sirena.

«Sarà fatto» affermò l'ancella, avvicinandosi a Vincent per dare avvio ai suoi nuovi compiti.

«Bene, solo un attimo» li fermò Lady Kaesis «Vincent, tra due giorni fatti rivedere, devo raccontarti l'ultima parte degli eventi che hanno portato alla Warsisyb. Adesso non posso perché sarebbero troppe informazioni da assimilare in una sola volta» disse la nobile al ragazzo.

Dal canto suo, quest'ultimo si era dimenticato che l'agonia delle spiegazioni non era finita, ma si limitò a fare un cenno del capo per accettare la proposta della regina.

Dopodiché, la Regina diede il suo assenso e Fallen, insieme al nuovo alleato di Guerra, si diresse verso il War-Camp in cui si trovavano le due sirene guerriere d'élite.

L'ancora della salvezzaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora