Capitolo 17: Convitto degli artisti
Il giorno seguente Eleonora si recò in stazione per prendere un treno per raggiungere la sede dell'associazione, era da sola, perché Walter aveva deciso di restare a Firenze per occuparsi dell'atelier o almeno così credeva lei; infatti ad un certo punto sentì una voce pronunciare a gran voce il suo nome:" Eleonora...Eleonora Cantelli, aspettami!"
La giovane si voltò e vide apparire, dalle scale della stazione, proprio Walter che correva verso di lei:" Eccomi, ho fatto il più in fretta possibile, ho lasciato mia madre ad occuparsi dell'atelier per qualche giorno e ti ho raggiunta. Qualora riuscissimo a trovare mia zia, avrai bisogno di tutto il sostegno possibile per riuscire a dissuaderla da qualsiasi cosa stia tentando di fare!"
"Non ti preoccupare, la troveremo e la riporteremo a casa!" rispose la ragazza facendogli l'occhiolino, poi salirono entrambi sul treno che era appena arrivato al binario.
Durante il viaggio cercarono su internet altre informazioni riguardanti l'associazione. Erano reperibili solamente il nome:" Convitto degli artisti"; il nome del paese dove era ubicata e, per vie traverse, anche il nome di colei che la gestiva ovvero Olivia Saintclair, per il resto buio totale.
Una volta giunti a destinazione, i due si misero subito alla ricerca dell'associazione, era sicuramente meglio far tappa prima lì che presentarsi a casa della donna. Il posto era un luogo bucolico, situato nel verde delle colline laziali, più o meno sui tremila abitanti.
Quando Walter vide il posto, la prima cosa che disse fu:" Ma tu pensi davvero che mia zia si trovi qua? Cioè lei sarebbe partita in gran segreto per recarsi in un posto sperduto nel nulla?"
"Beh se la sua intenzione è riflettere e rigenerarsi come dice, non è improbabile che sia venuta in un luogo simile!" rispose la ragazza; quando d'un tratto, tra una chiacchiera e l'altra, trovarono la sede dell'associazione.
Una casa su due piani, con un cartello un po' scrostato appeso fuori e recante la scritta:" Convitto degli artisti", a vederla sembrava una casa colonica.
I due si avvicinarono e bussarono alla porta; ad accoglierli, dopo qualche secondo, fu una ragazza sui vent'anni con un caschetto di capelli biondi e due grandi occhiali da vista:" Buongiorno, posso aiutarvi?"
"Sì stiamo cercando una donna, una pittrice, di nome Fiamma Parini, volevamo sapere se fosse qui!" disse Walter saltando ogni tipo di formalità e passando subito al dunque.
Il suo approccio però fu troppo diretto, infatti la ragazza lo guardò un po' di sbieco e altrettanto lapidaria rispose:" No, mi dispiace non è qui!" e fece per chiudere la porta, ma Walter la bloccò a metà.
Eleonora non aveva mai visto il ragazzo così deciso; per stemperare la situazione decise di intervenire lei:" Mi scusi, non vogliamo arrecarvi disturbo, ma abbiamo ricevuto all'atelier un atto di donazione diretto proprio a questa associazione e quindi ci domandavamo se fosse passata da qui di recente o se la conosceste tutto qui!"
La ragazza spazientita rispose:" Sapete quanta gente passa di qua ogni mese? Sarebbe impossibile ricordarsi di tutti, comunque a me il nome Fiamma non dice niente, forse è un'artista che ha deciso di farci una donazione punto e basta, ce ne sono molti che non per forza poi passano da qua!".
Walter fece per ribattere qualcosa, ma d'un tratto a fianco della ragazza apparve un altro energumeno che esclamò:" Ci sono problemi, Fiore?"
"No, no nessun problema, Tommy, i ragazzi stavano cercando una certa Fiamma, ma ho appena detto loro che qua non si trova nessuno con quel nome e se ne stavano andando...giusto?!"
"Giusto...arrivederci!" rispose Eleonora scanzonata, poi prese per mano Walter e lo condusse via da lì, una volta chiusa la porta d'ingresso, lo portò vicino ad un albero per parlargli e cercare di calmarlo, visto che in quel momento il ragazzo era visibilmente in collera.
Quando ad un tratto sentirono un fischio provenire da dietro di loro; sul retro della casa si trovava un uomo sui trent'anni che stava facendo loro gesto di raggiungerlo.
Inutile dire che Eleonora non volle andargli incontro, Walter invece si mobilitò immediatamente, con tanta foga che neanche la ragazza riuscì a trattenerlo, quindi dovette per forza seguirlo, almeno per evitare che facesse sciocchezze.
Una volta giunti di fronte all'uomo, un tipo alto e prestante, dai capelli color nocciola e la pelle ambrata, egli mostrò loro di nascosto un distintivo e fece segno di spostarsi dietro ad un ammasso di cespugli. Una volta al riparo disse:" Ho sentito che state cercando Fiamma Parini, è vero non si trova qui, ma c'è stata per un paio di giorni, adesso si trova all'altra sede dell'associazione, su questo foglietto c'è l'indirizzo, ma non dite che ve l'ho dato io, anzi dovete proprio fingere di non avermi mai visto!"
"E tu chi saresti?!" rispose Walter adirato, Eleonora cercò di placare gli animi, ma l'uomo si fece avanti porgendo la mano al ragazzo:" Io sono Kevin Gabrieli, sono un agente sotto copertura, mi sono infiltrato in questa associazione per effettuare delle indagini, per il momento non posso dirvi altro. L'unico avvertimento che posso darvi è di non mostrarvi ostili a Olivia Saintclair, colei che gestisce l'associazione, altrimenti troverà il modo di allontanare la Parini da voi!"
"Ma almeno può dirci su cosa sta indagando?" provò a domandare Eleonora, ma l'uomo le porse il biglietto con l'indirizzo, si voltò e se ne andò, facendole un fugace cenno di saluto con la mano.
STAI LEGGENDO
Hellionor
Ficción GeneralPer molto tempo, Eleonora ha prestato una certa attenzione ai particolari intorno a sè, come se volessero comunicarle qualcosa. Quell'anno, il 2021, mentre sta svolgendo il proprio tirocinio in uno studio legale della città di Firenze, l'incontro co...