Capitolo 14: Lì nel mezzo
"Quella donna ti vuole bene...non la devi illudere", le parole di Sandra continuavano a riecheggiare nella testa di Eleonora, quella sera.
L'amica se ne era appena andata e lei continuava a riflettere su quelle frasi. Forse Sandra aveva ragione; doveva far capire a Fiamma che il loro era solamente un rapporto di lavoro e niente di più, e accettare i suoi regali avrebbe potuto causare dei fraintendimenti, anche se era assolutamente convinta che l'artista le avesse donato quel dipinto in buona fede.
Così, in preda ad un impeto di coraggio, prese il dipinto, lo mise in una specie di custodia e si avviò verso casa di Fiamma: sapeva dove abitava perché, il giorno del ritorno da Porto Venere, Walter aveva accompagnato prima Fiamma a casa e quindi Eleonora ricordava la zona.
Prese il tram e, una volta arrivata a destinazione, riconobbe subito la casa della Parini; non aveva idea però se fosse in casa o meno.
Un po' titubante suonò il campanello e, con qualche secondo di ritardo, Fiamma andò ad aprire la porta. Quando la rossa si trovò di fronte alla ragazza, sul ciglio del proprio ingresso, assunse un'espressione sbalordita.
"Ciao Ele! Che ci fai qui?" domandò la donna confusa, poi si ricordò delle buone maniere e le chiese:" Vuoi entrare?"
"Ciao, Fiamma, no tranquilla non volevo disturbarti, anzi scusami se sono piombata qui a quest'ora, ma volevo riportarti questo...non posso accettare, è un regalo troppo importante!" disse Eleonora, mentre sguainava il dipinto dalla custodia.
"Ancora questa storia? Così mi offendi sappilo! Entra che ne parliamo con calma, ti faccio un tè!" disse Fiamma in modo deciso, ma gentile.
La ragazza accettò di entrare e disse:" Va bene, giusto cinque minuti, poi torno verso casa che domattina ho il tirocinio!"
"Tranquilla anche io devo essere all'atelier presto, domani!" disse Fiamma e la fece accomodare.
L'abitazione della donna era molto curata: a differenza dell'atelier, dove regnava spesso un gran caos, lì era tutto perfettamente in ordine, le stanze erano illuminate da una luce calda e in giro c'era profumo di candele.
Fiamma la fece accomodare in salotto e si sedettero entrambe su un grande divano con decorazioni in stile etnico. "Allora, mi dici perché non vuoi accettare il mio dipinto? Io questo regalo te l'ho fatto veramente col cuore!" disse la donna incredibilmente sincera.
"Lo so, ed è proprio per questo motivo! Penso che sia un pensiero troppo importante rispetto a quanto ci conosciamo!" rispose Eleonora in imbarazzo.
"Ah, allora è questo il problema? Non ci conosciamo abbastanza?! Hai ragione, bisogna conoscersi da anni per provare affetto per una persona, infatti vedo con Simone che grande fiducia tu abbia, nonostante vi conosciate dai tempi dell'università!" ribatté la donna con fare offeso.
"Ma cosa c'entra Simone? Noi abbiamo dei trascorsi burrascosi è normale che non sia convinta al cento per cento di lui!" esclamò a sua volta la giovane.
"Ok, adesso siamo alle percentuali! Sai che cosa penso io? Che tu sia troppo razionale quando si parla di sentimenti, la tua testa dice una cosa, il cuore un'altra, l'istinto un'altra ancora e non sai deciderti. Stai sempre lì nel mezzo, sguazzi nel tuo limbo; dovresti prendere una posizione una buona volta, ecco quello che penso io...ti manca un po' di coraggio!" disse Fiamma, il cui tono deciso iniziò un po' a scemare verso la fine, per via della tensione.
Eleonora, dal canto suo, in quel momento si sentì avvampare. "Come si permetteva quella donna di esternare giudizi tanto personali, pur conoscendola da così poco?" pensò tra sé e sé; così provò l'impulso di alzarsi ed andarsene. Ma appena si alzò in piedi, Fiamma scattò su a sua volta e disse:" Vedi, non hai coraggio! Infatti adesso scappi via, senza nemmeno terminare la conv..."
Non fece in tempo a finire la frase, che la ragazza le si era scaraventata addosso e l'aveva baciata. Fiamma rimase di stucco di fronte a quel gesto, poi fece per contraccambiare, ma la ragazza si era già allontanata e la decisione nei suoi occhi era scomparsa, era vistosamente nel pallone.
"Mi dispiace, devo tornare a casa!" disse Eleonora, "ho agito d'impulso, forse volevo dimostrare qualcosa, ma non posso fare questo a Simone e nemmeno a te!" disse voltandosi e affrettando il passo verso la porta.
L'artista rimase lì, ferma sul posto, a tratti mortificata per quell'improvviso dietro front della giovane, ma non ribatté niente, rimase lì immobile e vide la ragazza uscire dalla porta e sbatterla dietro di sé.
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Hellionor
Fiksi UmumPer molto tempo, Eleonora ha prestato una certa attenzione ai particolari intorno a sè, come se volessero comunicarle qualcosa. Quell'anno, il 2021, mentre sta svolgendo il proprio tirocinio in uno studio legale della città di Firenze, l'incontro co...