I giorni seguenti furono particolarmente banali, Levi venne a scuola raramente, e Eren non aveva ancora il coraggio di parlargli.
Eren era tornato a casa sua, il telefono stava squillando.
"Pronto?"
"Eren Jeager? la chiamo dalla scuola"
Il ragazzo sobbalzò.
"sí sono io"
"Bene deve venire a scuola, abbiamo trovato il suo libro di matematica, quello che aveva detto di aver perso"
Eren fece un sospiro di sollievo, non era niente di grave.
"Certo arrivo subito"
"Glielo lascio nella sua classe, arrivederci."
la donna finí la chiamata.
Fuori la luce era pallida, e tirava un debole venticello.
Eren arrivò davanti la scuola, era vuota e dava una certa sensazione di calma.
Dentro non c'era nessuno, i suoi passi risuonavano lungo i corridoi.
Svoltò ad un angolo ma si fermò di colpo, c'era un ragazzo seduto sulla scalinata, era Levi.
Il corvino aveva il telefono in mano e stava scrivendo qualcosa, Eren si stava per avvvicinare, ma partí una base musicale, Levi si schiarí la voce e iniziò a cantare.
Eren rimase nascosto in un angolo, ma poi inciampò e interruppe la canzone.
Levi si alzò di colpo spaventato, come se lo avessero colpito in fragrante.
Appena si accorse di Eren gli corse in contro con una faccia a dir poco furiosa.
Lo afferrò per il colletto dell camicia e lo tirò a se.
"Ma cosa fai coglione?"
Eren non riuscí a dire nulla era immobile.
"Giuro che se lo vai a dire in giro ti ammazzo "
Eren prese coraggio e lo guardò negli occhi.
" N-non ... capisco.. ecco sei cosí bravo...i-io vorrei...essere come te "
Levi mollò la prese e si allontanò, poi si sedette per terra e fece un cenno a Eren, per farlo sedere accanto a lui.
"A mio padre non piace questo genere di musica, se scoprisse che io continuo, a praticarla, anche se me lo ha vietato, si arrabbierebbe molto"
Poi rivolse uno strano sguardo a Eren, e il ragazzo arrossí.
A Levi gli piaceva, lo attraeva, aveva qualcosa di unico, sembrava cosí ingenuo e dolce ma allo stesso tempo cosí intelligente.
Levi si avvicinò lentamente al ragazzo.
Eren percepiva il respiro di Levi sul collo.
Erano cosí vicini.
"Sará il nostro segreto"
Eren era tutto sudato, era cosí emozionato, il cuore gli martellava nel petto.
Si alzò di scatto, distruggendo quel momento di intimità.
"I-io...devo...andare, ci..ao"
fece per andarsene.
"Aspetta"
Levi si alzò di scatto.
"Avevi detto, che vokevi imparare a cantare no?"
Eren annuí.
"Beh se hai voglia, puoi venire a casa mia".
Eren era tutto rosso
"I-io.. certo".
Levi tirò fuori un pezzo di carta e ci scrisse qualcosa sopra, poi lo porse ad Eren.
"Questo è il mio numero di telefono, chiamami quando hai voglia"
Levi era molto agitato ma non lo dava a vedere, adesso anche il suo cuore gli martellava nel petto, non aveva ma provato quelle sensazioni, lo spaventavano.
Possibile che lui...
"Beh... allora ci si vede"
Eren avrebbe voluto dirgli un sacco di cose, ma non ne ebbe il coraggio.
Levi lo guardò nuovamente con quello sguardo indecifrabile.
"Ti aspetterò Eren Jeager"^spero che vi stia piacendo^